![]() |
![]() |
Il Superiore Generale dei Gesuiti afferma che bisogna «reinterpretare Gesù» di Alejandro Sosa Laprida
![]() “il bacio di Giuda” - Giotto - Cappella degli Scrovegni - Padova Ecco un estratto dell’intervista (1) concessa il 18 febbraio dal Padre Arturo Sosa Abascal, nuovo Superiore Generale della Compagnia di Gesù: D. - A tale proposito c’è il
cardinale Gerhard Ludwig Műller, prefetto della Congregazione per la
Dottrina della Fede, che in un’ampia intervista al mensile cattolico
“il Timone” di febbraio 2017 annota - a proposito di matrimonio - che
“nessun potere in Cielo e in Terra, né un angelo né il
Papa, né un concilio né una legge dei vescovi, ha la
facoltà di modificarlo”.
R. - Intanto bisognerebbe incominciare una
bella riflessione su che cosa ha detto veramente Gesù… a quel
tempo nessuno aveva un registratore per inciderne le parole. Quello che
si sa è che le parole di Gesù vanno contestualizzate,
sono espresse con un linguaggio, in un ambiente preciso, sono
indirizzate a qualcuno di definito…
D - Ma allora, se tutte le parole di
Gesù vanno esaminate e ricondotte al loro contesto storico, non
hanno un valore assoluto…
R. - Nell’ultimo secolo nella Chiesa
c’è stato un grande fiorire di studi che cercano di capire
esattamente che cosa volesse dire Gesù… Ciò non è
relativismo, ma certifica che la parola è relativa, il Vangelo
è scritto da esseri umani, è accettato dalla Chiesa che
è fatta di persone umane. … Perciò è vero che
nessuno può cambiare la parola di Gesù… ma bisogna sapere
quale è stata! (2).
E questo senza ricordare l’arcivescovo Georg Ganswein, che è nientemeno che il prefetto della Casa Pontificia e il segretario personale del «Papa Emerito» Benedetto XVI, il quale in un’intervista concessa il 25 dicembre del 2016 ha affermato che non si può dimostrare l’esistenza di Dio. Ecco un estratto dell’intervista: D. – Se qualcuno le chiedesse: Eccellenza,
mi dimostri che Dio esiste. Cosa risponderebbe?
R. – Non c’è prova che Dio esista,
come non c’è prova che Dio non esista. La fede non opera sulla
base di prive razionali. La fede vive di testimoni e testimonianze. Se
sono convinto da un testimone e da ciò che egli dice, allora
questo accende la fede. Tutto il resto non porta alla fede, ma rimane
fuori dalla fede. Questo è vero anche e soprattutto nel nostro
tempo (3).
Mi dispiace dover aggiungere qui una triste precisazione, e spero sinceramente di non scandalizzare nessuno facendolo, ma si scopre che questa è la terribile realtà in cui ci tocca vivere: noi cattolici «post-conciliari» ... La precisazione è la seguente: disgraziatamente, quanto detto da Ganswein era già stato sostenuto anche da Benedetto XVI prima di diventare «Papa Emerito», quando affermò che non si può «provare» l’esistenza di Dio e che il cristianesimo è, tra tutte le «grandi opzioni» in materia religiosa, l’«opzione» più razionale e più umana… In questa affermazione si combinano agnosticismo e naturalismo, dottrine incompatibili con la fede cattolica e chiaramente condannate dal magistero ecclesiale. Inutile dire che la fede in Gesù Cristo non è una «opzione», ma è necessaria per la salvezza, e che il cristianesimo non è semplicemente «meglio» delle altre «grandi opzioni» religiose, poiché si tratta dell’unica vera religione. E’ questo quello che è stato sempre l’insegnamento della Chiesa. Ma Ratzinger, in totale conformità con l’insegnamento del Vaticano II in materia di ecumenismo e di relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane ((Unitatis Redintegratio e Nostra Aetate), dà ad intendere che ci sarebbero altre religioni che sarebbero anche «buone», cioè dotate di efficacia soprannaturale, quantunque meno «perfette» del cattolicesimo. Dottrina per certo eretica, condannata (4) da Pio XI nell’enciclica Mortalium Animos del 6 gennaio 1928 e che fu posta in pratica nelle cinque riunioni interreligiose organizzate ad Assisi per iniziativa degli ultimi tre «Papi»: Giovanni Paolo II,Benedetto XVI e Francesco. Ecco le parole dell’attuale «Papa Emerito»: «Alla fine, per arrivare alla questione
definitiva, direi: Dio o c’è o non c’è. Ci sono solo due
opzioni. O si riconosce la priorità della ragione, della Ragione
creatrice che sta all’inizio di tutto ed è il principio di tutto
- la priorità della ragione è anche priorità della
libertà – o si sostiene la priorità dell’irrazionale, per
cui tutto quanto funziona sulla nostra terra e nella nostra vita
sarebbe solo occasionale, marginale, un prodotto irrazionale - la
ragione sarebbe un prodotto della irrazionalità. Non si
può ultimamente “provare” l’uno o l’altro progetto, ma la grande
opzione del Cristianesimo è l’opzione per la razionalità
e per la priorità della ragione. Questa mi sembra un’ottima
opzione, che ci dimostra come dietro a tutto ci sia una grande
Intelligenza, alla quale possiamo affidarci.
Ma il vero problema contro la fede oggi mi sembra essere il male nel mondo: ci si chiede come esso sia compatibile con questa razionalità del Creatore. E qui abbiamo bisogno realmente del Dio che si è fatto carne e che ci mostra come Egli non sia solo una ragione matematica, ma che questa ragione originaria è anche Amore. Se guardiamo alle grandi opzioni, l’opzione cristiana è anche oggi quella più razionale e quella più umana. Per questo possiamo elaborare con fiducia una filosofia, una visione del mondo che sia basata su questa priorità della ragione, su questa fiducia che la Ragione creatrice è amore, e che questo amore è Dio.» (5). Ebbene, questo è chiaramente eretico… Vediamo cosa dice in proposito la Costituzione Dogmatica Dei Filius, promulgata dal concilio Vaticano I il 24 aprile del 1870: Canoni - II - Della Rivelazione
- «1. Se
qualcuno dirà che l’unico vero Dio, nostro Creatore e Signore,
non può essere conosciuto con certezza dal lume naturale della
ragione umana, attraverso le cose che da Lui sono state fatte: sia
anatema.» (6)
Il primo settembre del 1910, San Pio X promulgò il Motu Proprio Sacrorum Antistitum (7) allo scopo di «scongiurare il pericolo modernista», nel quale, alla fine del documento, era incluso il Giuramento antimodernista che doveva prestare ogni membro del clero e che fu soppresso da Paolo VI il 17 luglio del 1967 (8), perché era chiaramente incompatibile col lavoro di aggiornamento della Chiesa intrapreso da Roncalli e continuato da Montini. Joseph Ratzinger prestò il giuramento (al pari di tutti i papi conciliari), la cui violazione lo ha fatto incorrere ipso facto nell’anatema che grava su coloro che professano l’eresia modernista. Trascrivo qui un passo di questo giuramento: «Primo: credo che Dio, principio e fine di
tutte le cose,
può essere conosciuto con certezza e può anche essere
dimostrato con i lumi della ragione naturale nelle opere da lui
compiute, cioè nelle opere visibili della creazione, come causa
dai suoi effetti.» (9).
«Nel suo costante discernimento, la Chiesa
può anche giungere a riconoscere consuetudini proprie non
direttamente legate al nucleo del Vangelo, alcune molto radicate nel
corso della storia, che oggi ormai non sono più interpretate
allo stesso modo e il cui messaggio non è di solito percepito
adeguatamente. Possono essere belle, però ora non rendono lo
stesso servizio in ordine alla trasmissione del Vangelo. Non abbiamo
paura di rivederle. Allo stesso modo, ci sono norme o precetti
ecclesiali che possono essere stati molto efficaci in altre epoche, ma
che non hanno più la stessa forza educativa come canali di vita.».
(Esortazione Apostolica Evangelii
Gaudium del 24 novembre
2013, § 43)
«Non si deve pensare che l’annuncio
evangelico sia da trasmettere sempre con determinate formule stabilite,
o con parole precise che esprimano un contenuto assolutamente
invariabile.»
(Esortazione
Apostolica Evangelii
Gaudium del 24 novembre
2013, § 129).
«Il mondo è cambiato e la Chiesa non può rinchiudersi nelle supposte interpretazioni del dogma. Dobbiamo accostarci ai conflitti sociali, ai nuovi e ai vecchi, e cercare di dare una mano per consolare, no per stigmatizzare e non solo per sfidare.» (11). Salta all’occhio che queste dichiarazioni coincidono perfettamente con quanto sostiene il nuovo Superiore Generale della Compagnia di Gesù, di cui trascrivo ancora un altro passo dell’intervista: «La Chiesa si è sviluppata nei
secoli, non è un pezzo di cemento armato… è nata, ha
imparato, è cambiata… per questo si fanno i concili ecumenici,
per cercare di mettere a fuoco gli sviluppi della dottrina. Dottrina
è una parola che non mi piace molto, porta con sé
l’immagine della durezza della pietra. Invece la realtà umana
è molto più sfumata, non è mai bianca o nera,
è in uno sviluppo continuo…».
Non v’è dubbio che queste parole, in maniera del tutto evidente, sono un’eco dell’evoluzionismo teologico tipico dell’eresia modernista, condannata da San Pio X l’8 settembre del 1907 nell’enciclica Pascendi, come prova il seguente passo di questo documento: « 32 - Per compiere tutta questa materia
della fede e dei diversi suoi germi, rimane da ultimo, Venerabili
Fratelli, che ascoltiamo le teorie dei modernisti circa lo sviluppo dei
medesimi. È lor principio generale che in una religione vivente
tutto debba essere mutevole e mutarsi di fatto.
«Di qui fanno passo a quella che è delle principali fra le loro dottrine, vogliam dire all’evoluzione. «Dogma dunque, Chiesa, culto, Libri sacri, anzi la fede stessa, se non devon esser cose morte, fa mestieri che sottostiano alle leggi dell’evoluzione. Siffatto principio non si udrà con istupore da chi rammenti quanto i modernisti son venuti affermando intorno a ciascuno di questi oggetti. Posta pertanto la legge dell’evoluzione, i modernisti stessi ci descrivono in qual maniera l’evoluzione si effettui. «33. E cominciamo dalla fede. La forma primitiva, essi dicono, della fede fu rudimentaria e comune indistintamente a tutti gli uomini; giacché nasceva dalla natura e dalla vita umana. Il progresso si ebbe per sviluppo vitale; che è quanto dire non per aggiunta di nuove forme apportate dal di fuori, ma per una crescente penetrazione nella coscienza del sentimento religioso.» (12). Morale: Noi cattolici abbiamo oggi due papi in Vaticano, ma, disgraziatamente, entrambi sono eretici… NOTE 1 - http://www.rossoporpora.org/rubriche/interviste-a-personalita/672-gesuiti-padre- sosa-parole-di-gesu-da-contestualizzare.html 2 - http://infocatolica.com/?t=noticia&cod=28636 3 - Intervista all’emittente austriaca ORF, rilasciata il giorno di Natale, 25 dicembre 2016 - http://religionlavozlibre.blogspot.it/2016/12/mas-herejias-arzb-ganswein-no-hay.html 4 - «Perciò sono soliti indire congressi, riunioni, conferenze, con largo intervento di pubblico, ai quali sono invitati promiscuamente tutti a discutere: infedeli di ogni gradazione, cristiani, e persino coloro che miseramente apostatarono da Cristo o che con ostinata pertinacia negano la divinità della sua Persona e della sua missione. Non possono certo ottenere l’approvazione dei cattolici tali tentativi fondati sulla falsa teoria che suppone buone e lodevoli tutte le religioni, in quanto tutte, sebbene in maniera diversa, manifestano e significano egualmente quel sentimento a tutti congenito per il quale ci sentiamo portati a Dio e all’ossequente riconoscimento del suo dominio. Orbene, i seguaci di siffatta teoria, non soltanto sono nell’inganno e nell’errore, ma ripudiano la vera religione depravandone il concetto e svoltano passo passo verso il naturalismo e l’ateismo; donde chiaramente consegue che quanti aderiscono ai fautori di tali teorie e tentativi si allontanano del tutto dalla religione rivelata da Dio.» Pio XI, Enciclica Mortalium Animos del 6 gennaio 1928 - https://w2.vatican.va/content/pius-xi/it/ encyclicals/documents/hf_p-xi_enc_19280106_mortalium-animos.html 5 - http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/speeches/2006/april/documents/hf_ ben-xvi_spe_20060406_xxi-wyd.html 6 - https://w2.vatican.va/content/pius-ix/it/documents/constitutio-dogmatica- dei-filius-24-aprilis-1870.html 7 - http://www.unavox.it/Documenti/Doc0962_Sacrorum_Antistitum.html 8 - http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_ cfaith_doc_19880701_professio-fidei_it.html 9 - http://www.unavox.it/Documenti/Doc0965_Giuramento_Antimodernista.html 10 - Per maggiori informazioni sulle innumerevoli eresie e blasfemie di Francesco, si può consultare il libro Tre anni con Francesco: l’impostura bergogliana, pubblicato dalle Editions Saint-Remi in quattro lingue (castellano, inglese, francese e italiano): http://saint-remi.fr/es/livres/1436-tres-anos-con-francisco-la-impostura- bergogliana.html http://saint-remi.fr/es/anti-liberalisme/1463-three-years-with-francis-the- bergoglian-deceit.html http://saint-remi.fr/es/anti-liberalisme/1432-trois-ans-avec-francois- limposture-bergoglienne.html http://saint-remi.fr/es/anti-liberalisme/1464-limpostura-bergogliana-i- cronache-di-un-empio.html 11 - Intervista con Joaquín Morales Solá del 5 ottobre 2014 pubblicata ne La Nación: http://www.lanacion.com.ar/m1/1733084-poder-politica-y- reforma-a-solas-con-francisco 12 - http://w2.vatican.va/content/pius-x/it/encyclicals/documents/hf_p-x_enc_ 19070908_pascendi-dominici-gregis.html (torna
su)
febbraio 2017 |