Mons. Paglia
della Pontificia Accademia per la Vita,
fa l’elogio di un militante della cultura della morte


di Francesca de Villasmundo




Pubblicato sul sito francese Medias Catholique info

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Pannella e Paglia


Lo scorso 15 agosto, papa Francesco ha promosso a Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, Mons. Vincenzo Paglia, già Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia.
Questa nomina non è casuale, questo monsignore era già noto, in occasione del Sinodo per la Famiglia, per le sue aperture a favore di un «cambiamento di prospettive» riguardo alle coppie irregolari e al loro accesso ai sacramenti.
Progressista dichiarato, egli è all’unisono con la linea rivoluzionaria in materia di «pastorale» matrimoniale e sessuale, inaugurata dal Papa attuale.



Il suo accordo con El papa argentino, però, non si ferma là. I due uomini di Chiesa condividono anche la stessa scioccante stima per la figura storica della sinistra radicale italiana, oggi deceduto, Marco Pannella. Quest’ultimo fu uno dei militanti più accaniti della cultura della morte, che non ha smesso di imporre all’Italia e agli Italiani per mezzo delle sue battaglie politiche: divorzio, aborto, eutanasia, “matrimonio” Lgbt, liberalizzazione della droga e via così per ogni “battaglia sociale” mortifera; e se fosse vissuto più a lungo, avrebbe certamente sostenuto il reddito universale, questa trovata del piccolo bretone dalla voce gaudente: Benoît Hamon!

Pannella fu un attivista ideologico della disintegrazione e della dissoluzione morale dell’Italia, dell’affossamento della sua cultura e della sua civiltà; della decadenza degli spiriti e dei corpi; della corruzione della mentalità. Egli ha lavorato personalmente al riconoscimento politico e legale dei costumi contro-natura, anti-familiari, nichilisti; nonché all’inversione dei valori, alla disintegrazione pura e semplice della nazione col suo immigrazionismo fanatico, il suo anti-cristianesimo, il suo sinistrismo illuminato.

Libero pensatore e libertino, debosciato e incredulo, omosessuale, bi-sessuale, eterosessuale: è morto il 19 maggio scorso. Ogni intelligenza “bobo” [termine francese equivalente a Bourgeois-Bohème, cioè a borgese-extrasociale, tipicamente imbevuto di sinistrismo], radical-chic, immorale e impudica, che alligna nella penisola, l’ha pianto abbondantemente e l’ha lodato calorosamente; e continua a farlo.
Il problema è che anche in Vaticano lo si è pianto e lo si è lodato e la cosa è paradossale… e scandalosa!




Papa Francesco non ha mai nascosto la sua amicizia per lui, né i suoi gesti d’affetto, i suoi colpi di telefono imprevisti, la sua ammirazione per la sua battaglia per i «poveri» e particolarmente per gli immigrati; cosa che per il padre argentino scusa tutto il resto e basta come seme di santità e di onorabilità! La promozione del nichilismo sinistroide e dell’immoralità sarebbero appena dei piccoli dettagli che si nascondono sotto i tappeti vaticaneschi…

Ultimamente è stato il turno di Mons. Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, di fare l’elogio di questo partigiano della cultura della morte.
L’italiana Radio Radicale ha presentato, lo scorso 17 febbraio, un dibattito su Marco Pannella e una presentazione del suo libro Una libertà felice – La mia vita. Mons. Paglia ha partecipato alla trasmissione. Gli ascoltatori potevano aspettarsi un po’ di contraddittorio in tale dibattito. E invece no! E’ stato un dibattito senza contraddittori: Mons. Paglia si è rivelato essere sulla stessa lunghezza d’onda degli amici di Pannella nel tracciare un ritratto adulatore di questo sinistro patentato.
Ecco alcune perle di questo fumoso ecclesiastico [https://www.youtube.com/watch?v=4IKrd1L-zpc]:



«Pannella, un uomo di grande spiritualità» (minuto 3,20)

«[la sua morte] una gran perdita per questo paese» ( minuto 6,30)

«egli ha speso la sia vita per gli ultimi» (minuto 9, 00)

«in difesa della dignità di tutti, Pannella, particolarmente dei più emarginati… Pannella è veramente un uomo spirituale» (minuto 10,53)

«un uomo che ha saputo aiutarci a sperare malgrado le novità, il quotidiano che ci mette a dura prova» (minuto 18,25)

«Il Marco pieno di spirito continua a soffiare» (minuto 18,40)

«Pannella diceva: è lo spirito che nonostante tutto muove la storia e ci chiede di assecondarlo e di continuare a soffiare in questa direzione» (minuto 18,56)

«Marco, ispiratore di una vita più bella, non solo per l’Italia, ma per tutto il nostro mondo che ha bisogno più che mai di uomini che sappiano parlare come lui… Io mi auguro che lo spirito di Marco ci aiuti a vivere in questa stessa direzione» (minuto 19,20)

Io non so quale spirito animi Mons. paglia e gli soffi delle asinerie simili, ma senza alcun dubbio non è lo Spirito Santo!






febbraio 2017
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