Islamofobia – Una precisazione semantica

di T. S.





La propaganda dei giornali e dei media, quasi tutti allineati alla sinistra ormai sottomessa, vuole far passare agli occhi dell’opinione pubblica che i partiti e le persone che si oppongono alla realtà concreta del pericolo islamico sarebbero come dei malati; per questo usano parole dalla valenza offensiva come “islamofobi” e “islamofobia”, essendo “fobia” un termine prettamente medico che definisce paure immotivate, ingiustificate e irreali.

Purtroppo invece il pericolo islamico, con il suo terrorismo globale che ogni giorno uccide nel nome del Corano, è una cosa assolutamente concreta e reale, e l’Islam quindi si rivela essere una pericolosa patologia sociale che vuole distruggere l’Occidente strumentalizzando le sue stesse libertà.

Quindi se proprio si devono usare termini medici, quello più esatto per tutto ciò che affligge l’Occidente e il mondo è “islamopatia” e non "islamofobia", mentre chi si oppone a tale “patia” non è un malato “islamofobo”, bensì un ben più sano “islamopata”, o “islamopatologo”, cioè uno che risana e rimedia al concreto pericolo dell’islamopatia islamica.

Gli unici perciò ad essere veramente malati e a vivere nella fantasia, negando la reale esistenza del pericolo islamico, della “patia” o malattia islamica, sono la sinistra di mezzaluna e martello insieme a tutti quelli che vi si accodano, cristiani compresi, da definirsi perciò come tali, islamopatici e islamopatologici cioè malati e affetti da sottomissione e sudditanza all’Islam!






marzo 2017
AL SOMMARIO ARTICOLI DIVERSI