Il cardinale Müller
vorrebbe lottare contro il modernismo…

di Christian Lassale

pubblicato sul sito francese Media Presse Info





Il cardinale Müller, ex super progressista e attuale Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, avrebbe chiesto alla Fraternità San Pio X di «rafforzare» la Chiesa per lottare contro il modernismo. Tali sono le dichiarazioni riportate ufficialmente da Mons. Fellay, il Superiore generale della Fraternità.

La novità è grossa, enorme, stupefacente! Ma sembrerebbe che, come dice l’adagio: più è grossa e meglio passa! Poiché, in questa manipolazione rivoluzionaria che ha il solo scopo di imbrogliare le carte, è bene ricordare chi è realmente il cardinale Müller che, come con un colpo di bacchetta magica, sarebbe diventato un conservatore desideroso di lottare contro il modernismo!

Vero è che il cardinale Müller si sarebbe dato un aspetto più virtuoso con l’essersi opposto – in maniera assai variabile e poco costante – alla comunione dei divorziati risposati; e può sembrare passabile a fianco dei suoi affini cardinali omosessualisti e moralmente degeneri, tipo Kasper o Marx; ma questo non ne fa certo un campione di dottrina cattolica e ancor meno un antimodernista.

Gerhard Ludwig Müller è un eretico notorio che ha in particolare professato le seguenti eresie col tocco tipico dei modernisti:

«Contro la verginità della Santissima Vergine Maria

Nel suo libro Dogmatica cattolica. Per lo studio e la prassi della teologia, Müller nega il dogma della verginità di Maria, Secondo lui, la verginità non riguarda le «caratteristiche fisiologiche del processo naturale della nascita di Gesù (come la non apertura della cervice, l’assenza di lacerazione dell’imene o l’assenza dei dolori del parto), ma l’influsso salvifico e redentore della grazia di Cristo nella natura umana».

«Contro il dogma della transustanziazione

Nel suo libro La Messa, fonte della vita cristiana, egli scrive: «Corpo e sangue di Cristo non significano le parti fisiche dell’uomo Gesù durante la sua vita o nel suo corpo glorificato [...] Corpo e sangue significano qui piuttosto una presenza di Cristo nel segno mediato dal pane e del vino».

E Mons. Müller spiega così la transustanziazione: «L’essenza del pane e del vino deve essere definita in un senso antropologico. Il carattere naturale di questi doni [pane e vino] come frutti della terra e del lavoro umano, come prodotti naturali e culturali, consiste nella designazione del cibo e del ristoro delle persone e della comunità umana nel segno del pasto comune [...]. L’essere naturale del pane e del vino è trasformato da Dio nel senso che questo essere ora dimostra e realizza la comunione salvifica

«I protestanti fanno parte della Chiesa

Nel corso di un discorso in onore del vescovo luterano Johannes Friedrich, Mons. Müller ha affermato l’11 ottobre 2011: «Il battesimo è il carattere fondamentale che ci unisce sacramentalmente a Cristo, agli occhi del mondo, in una sola Chiesa visibile. Noi cristiani, cattolici e protestanti, siamo dunque già uniti in ciò che noi chiamiamo la Chiesa visibile. In senso stretto, non vi sono più Chiese, che esisterebbero le une a fianco delle altre, ma esistono delle divisioni, delle rotture all’interno di un unico popolo e di un’unica casa di Dio

Fonte: La Porte Latine

Sì, è proprio La Porte Latine [sito francese della Fraternità] che ridà un po’ di obiettività alla supposta cattolicità di colui che è ritenuto essere il custode della purezza del dogma cattolico, nominato a quel posto, è bene ricordarlo, da papa Benedetto XVI!

Ci si dice anche:
«Vi sono molte contraddizioni, vi è una lotta tra vescovi, tra cardinali, una situazione nuova… Roma non è più unita, ma divisa. A tal punto che certuni ritengono che le cose sono andate troppo oltre. E ci dicono: “voi dovete fare qualcosa, dovete resistere”

E’ chiaro che se si crede che il cardinale Müller possa chiedere alla Fraternità di lottare contro il modernismo, allora non si può più vedere la reale unità della Roma modernista che è unita nel rigetto della Tradizione e nell'adesione agli errori conciliari dell’ecumenismo, della libertà religiosa e della collegialità. Perché è su questi punti che si ha sempre la stessa unità nella Roma conciliare. Le sole divisioni che appaiono riguardano unicamente la velocità della messa in opera della rivoluzione e il punto di distruzione che si deve raggiungere: l’apparente divisione, dunque, verte sui mezzi e niente affatto sui princípi.

E’ per questo che, lungi dal negoziare con questi nemici della Fede, nel momento in cui in Vaticano regna Lutero, la sola attitudine valida è quella che ci ricorda la Scrittura (Efesini, 6, 10-17):

Per il resto, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza.

Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo.

La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.

Prendete perciò l'armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove.

State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il Vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio.

Siamo bel lungi da un semplice “timbro”… E dichiarare che il cardinale è diventato improvvisamente antimodernista equivale a fare di Holland un aedo della monarchia di diritto divino… salvo, ovviamente, che si abbia una bacchetta magica!




marzo 2017
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