Come può votare un cattolico
senza peccare?

(in Francia)


di Don Philippe Laguérie



L'articolo è stato pubblicato sul sito dell'Istituto del Buon Pastore, in Francia, di cui Don Laguérie è Superiore generale.

In genere non pubblichiamo articoli che trattano di politica, una materia oggi fin troppo inflazionata in termini di continua instabilità morale, ma a volte può capitare, come in questo caso, che l'argomento trattato possa avere una valenza più generale, soprattutto in relazione al mondo cattolico e alla gerarchia. Qui, Don Laguérie si rivolge agli elettori francesi che Domenica prossima dovranno scegliere il nuovo Presidente della Repubblica, ma a ben vedere, il suo ragionamento potrebbe benissimo applicarsi a qualsiasi altro paese europeo, sia  di fronte alla generalizzata latitanza dei vescovi cattolici, se non addirittura alla loro connivenza colpevole con i nemici della Chiesa, sia perché l'esito del voto in Francia avrà ripercursioni in tutta Europa.

Don Laguérie dimostra essere il buon combattente di sempre, ma ci fa sorridere il fatto che non adoperi la stessa energia per sparare a zero, come fa con la politica, contro le sempre più diffuse malefatte che la moderna gerarchia consuma a scapito della dottrina e della morale cattoliche. Intendiamoci, egli è a capo di un Istituto “Ecclesia Dei”, e quindi avrà i suoi buoni motivi, che possono anche differire alquanto dalle nostre convinzioni.


Abbiamo saltato quei pochi passi in cui si parla di questioni prettamente francesi.



1 maggio 2017


E’ da un bel po’ di tempo che le istruzioni di voto dei vescovi di Francia non hanno più alcun valore morale né semplicemente... umano. Essi non sono mai stati infallibili in questo dominio (lo si saprebbe) e si sono ritrovati distanti dai fedeli quasi ogni volta.
Nel 1968, lasciarono passare la contraccezione senza fiatare, fino al punto che, invece di sostenere Paolo VI (Humanae Vitae), lo criticarono apertamente.
Nel 1975, non mossero un dito contro la legislazione sull’aborto, al punto che la stessa Simone Veil confesserà che la sua legge criminale non sarebbe passata se quelli avessero osato parlare chiaro.
Una piccola dozzina di loro è scesa in piazza al tempo della legge Taubira sul matrimonio omosessuale (gli altri approvano?), ma sempre in nome dei diritti dell’uomo e mai in nome del Vangelo, del diritto naturale, della politica (Gestione della Polis, della Città).

Oggi, come ieri, davanti alla spaventosa ascesa dell’Islam e dell’islamismo (che sono la stessa cosa… chiedetelo ai musulmani!), del mondialismo, del capitalismo cieco e apolide, della grande sostituzione, del PMA [Procreazione Medicalmente Assistita] e del GPA [utero in affitto], essi ci vengono a ricordare i valori dell’accoglienza e della solidarietà e quindi ci incitano ad accettare tranquillamente la fine della nostra civiltà cristiana, dei suoi costumi, della sua cultura, ecc…

E credete forse che i “cani muti” stanno zitti davanti a tante minacce contro la Fede cattolica? Neanche per sogno! Essi ci mettono in guardia contro la xenofobia, il ripiegamento su se stessi, la paura dell’altro ed altre sciocchezze trite e ritrite, con le quali vorrebbero interdirci di votate Marine Le Pen: il solo pericolo che hanno scoperto. E’ troppo!

E per questo vorrebbero che ci appellassimo alla nostra coscienza per impedirci la scelta che si opporrebbe al loro nuovo credo mondialista, borghese, apolide, massonico, multiculturale, islamo-buddista… Dal momento che il cristiano non avrebbe più niente da difendere: che taccia!
E così ci suggeriscono surrettiziamente il candidato che incarna questo coacervo di abbandoni e di tradimenti: il noto Macron. Si finirà col rimpiangere i vescovi marxisti degli anni ’70!

Ma attenzione! Noi abbiamo delle coscienze, figuratevi! E finirete con l’accorgervene.

Piccolo aneddoto per distenderci. Quando Attila arrivò davanti a Roma alla testa del suo formidabile esercito pronto a sterminare tutto ciò che si muoveva (i nostri figli potrebbero conoscere una situazione simile con queste orde contro le quali voi disarmate l’Occidente cristiano), il vecchio Papa Leone uscì pian piano da Roma, col suo bastone e una mezza dozzina di sacerdoti; e andò arditamente incontro a colui che aveva già devastato buona parte dell’Europa, e che era circondato dai suoi bellicosi generali e dai suoi innumerevoli feroci combattenti. E gli intimò subito di tornare indietro! Contro ogni aspettativa, Attila si volse ai suoi generali e diede l’ordine di ritirarsi immediatamente. I suoi generali gli si avvicinano e, stupefatti, gli chiedono perché ha paura e intende ubbidire a quel vecchio solo e impotente… E Attila risponde: “Lui non mi fa paura, ma la creatura di fuoco che fa roteare la sua spada di folgore sopra di lui, questa sì, e io non ingaggio battaglia di essa”.
E levò il campo. Grazie, San Michele.

La si deve ai papi e ai vescovi cattolici la libertà dell’Occidente cristiano. Senza di questo avremmo avuto di già la sharia.

Che si trovino tra noi dei vescovi di quella tempra. Nell’attesa, non andate a benedire i politici che invitano a casa nostra i nuovi Attila terroristi, e a chiedere ai cristiani di dar loro il benvenuto…

Un’eccezione, tuttavia. Ho ascoltato con gioia il video di S. Ecc. Mons. Rey, che ha suggerito perfettamente i princípi per una scelta cattolica nelle elezioni. Onore a lui. Che ha citato i punti non negoziabili già enumerati da Benedetto XVI. Ma come vescovo, egli si rifiuta di scendere nell’arena, cosa che invece io, come sacerdote, mi permetto di fare. A ognuno il suo ruolo.

Tutti i punti non negoziabili e inaccettabili per un cattolico, senza eccezione, sono sostenuti e rappresentati dalla canditatura di Emmanuel Macron. Tutti. […]

Quest’uomo che va dicendo che non ha un programma, […] Ma in realtà un programma ce l’ha: è la distruzione della Francia e del suo cristianesimo viscerale, cromosomico, genetico.

[…]

In tema di morale è a favore di tutto ciò che condanna la Chiesa: aborto generalizzato, incoraggiato e rimborsato; eutanasia consenziente (suicidio) e no (uccisione); droghe generalizzate; matrimoni di ogni genere (LGBT, a cui oggi si aggiunge una I, che sta per intersessuali: perché limitarsi ad un solo sesso dopo averlo cambiato? Col che intendono l’ermafroditismo), PMA, GPA col quale la madre diventa una volgare gomma-americana: compra, usa e getta (e pensare che le donne lo trovano bello), ecc. E con all’orizzonte la nuova minaccia penale contro chi avversa queste turpitudini. Con Macron, la corruzione non ci verrà pià proposta, ma imposta.

Il tema di politica, è peggio ancora, se è possibile. Quest’uomo che non conosce la cultura francese “perché non l’ha mai vista”, vuole la libera circolazione tra la Francia e il Magreb, una sorta di Schengen trans mediterraneo. Vuole moschee dappertutto, dato che è amico dei fratelli musulmani. Così in Francia trionferò il salafismo e con esso il terrorismo. Bataclan e Nizza saranno all’ordine del giorno.
[…]

La mia conclusione è duplice, quantunque molto semplice.

Oggettivamente, un cattolico non può votare per questo individuo pericolo, senza commetere peccato grave. Solo delle soggettive condizioni di incoscienza, demenza, perdita dell’uso della ragione, potrebbero scusarlo. Se si vota Macron, ci si deve poi confessare.

E siccome in una elezione a due candidati, il solo mezzo per fermare efficacemente l’uno è votare l’altro; la coscienza dei cattolici deve pur liberarsi dal giogo insopportabile dello pseudo peccato che gli si imputa da trent’anni.

Era necessario che alla fine un sacerdote lo dicesse. La verità vi renderà liberi.





maggio 2017
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