12 maggio 2017

Lutero a Fatima


di Belvecchio





Se sembra impossibile dal punto di vista fisico, non lo è dal punto di vista ideale, perché ciò che conta è lo spirito che anima il pellegrino che si reca a rendere omaggio alla Madonna, nei luoghi in cui cento anni fa Ella apparve ai pastorelli per avvisare il mondo intero che senza penitenza e preghiera sul mondo sarebbe piombato inesorabile il castigo di Dio.

E lo spirito che anima il pellegrino Bergoglio che si reca a Fatima per il centenario sembra essere proprio lo spirito di Lutero.

Il 12 maggio 2017, nella cappellina delle apparizioni, Bergoglio ha rivolto un saluto ai pellegrini presenti, ripetendo un concetto non nuovo per lui, ma nuovo per la Chiesa cattolica e basilare per il protestantesimo.

«Grande ingiustizia si commette contro Dio e la sua grazia, quando si afferma in primo luogo che i peccati sono puniti dal suo giudizio, senza anteporre – come manifesta il Vangelo - che sono perdonati dalla sua misericordia! Dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio e, comunque, il giudizio di Dio sarà sempre fatto alla luce della sua misericordia. Ovviamente la misericordia di Dio non nega la giustizia, perché Gesù ha preso su di Sé le conseguenze del nostro peccato insieme al dovuto castigo. Egli non negò il peccato, ma ha pagato per noi sulla Croce. E così, nella fede che ci unisce alla Croce di Cristo, siamo liberi dai nostri peccati.»

Siamo a Fatima, dove la Santissima Vergine Maria avvisò il mondo tramite i pastorelli: «La Madonna non può più trattenere il braccio del suo amato Figliuolo sul mondo. Bisogna far penitenza. Se non si emendano verrà il castigo.» E quando Lucia chiese alla Madonna se Amelia sarebbe andata anche lei in Paradiso, la Madonna rispose: «Resterà in purgatorio fino alla fine del mondo» (1).

C’è una bella differenza tra la verità presentata dalla Santissima Vergine e le fantasie eretiche ed umaniste di Bergoglio.
Ma c’è corrispondenza tra i convincimenti che Bergoglio esterna a Fatima, come in altre occasioni, e uno dei testi basilari del protestantesimo: la Confessione di Augusta, del 1530, dove all’articolo 4 si legge: 
«Gli uomini non possono essere giustificati davanti a Dio per le proprie forse, meriti o opere, ma sono giustificati gratuitamente dalla fede a causa di Cristo, quando credono che sono ricevuti nella grazia e che i loro peccati sono rimessi a causa di Cristo che, con la Sua morte ha soddisfatto per i nostri peccati. Dio imputa questa fede come giustizia davanti a Lui».

Le parole di Bergoglio sembrano ricalcare pari pari la dottrina della giustificazione per la sola fede, professata dagli eretici luterani.

Ci sono voluti cinquecento anni, ma alla fine Lutero, dopo aver fatto il suo ingresso trionfale in Vaticano lo scorso 13 ottobre 2016, eccolo giungere a Fatima insieme a Bergoglio. E quello che colpisce è la tempistica: l’anno scorso ricorreva il 99° anniversario del miracolo del sole, oggi ricorre il 100° anniversario della prima apparizione della Santissima Vergine.
E’ come se Bergoglio lo facesse apposta, come se volesse contrastare il messaggio salvifico della Madonna.
E se tutto questo non accade per volontà cosciente, allora è ancora peggio perché significa che Bergoglio è strumento incosciente nelle mani del demonio.

NOTA

1 - Antonio A. Borelli Machado, Le apparizioni e il messaggio di Fatima secondo i manoscritti di suor Lucia,  traduzione italiana pubblicata da Alleanza Cattolica nel 1977:
http://alleanzacattolica.org/fatima-le-apparizioni-e-il-messaggio-di-fatima-secondo-
i-manoscritti-di-suor-lucia-2/





aprile 2017
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