Ma che quarto segreto!
Dopo il viaggio del Pontefice a Fatima anche i primi tre, chi li ha visti?

di Marco Tosatti
Articolo pubblicato sul sito dell'Autore: Stilum Curiae







Ero curioso di sapere se in qualche modo – magari durante il volo di ritorno da Fatima – il Pontefice avrebbe toccato la questione del Terzo Segreto, e la vexata quaestio della pubblicazione del Terzo Segreto– completa o no – che è tornata di attualità di recente grazie ad alcune interviste e libri. Pensavo che forse qualche collega avrebbe buttato lì una domanda. Poi ho capito che non poteva essere; l’intervista registrata dal cardinale Parolin, Segretario di Stato, era chiara: “Credo che il messaggio di Fatima sia il messaggio centrale del cristianesimo, quello che stiamo vivendo soprattutto in questo periodo pasquale, cioè l’annuncio che Gesù è risorto, che Gesù è vivo, che Gesù è il Signore della storia. Si è tanto speculato e sì, forse si continua ancora a speculare sui segreti di Fatima, ma sono in un certo senso speculazioni inutili, perché quello che Fatima voleva dirci ce lo ha detto pubblicamente e apertamente. Ed è proprio questo il messaggio centrale della fede, della nostra fede cristiana, della nostra fede cattolica”.

E il messaggio era chiaro soprattutto ai colleghi sensibili al vibrare di umori e spifferi che aleggiano da Santa Marta e dintorni. Figuriamoci poi di eventuali sgradevoli illazioni su apostasia nella Chiesa che comincia dall’alto.

Ma in realtà mi sembra che il riassunto del senso della visita a Fatima l’abbia espresso con grande sincerità il Pontefice stesso sull’aereo di ritorno: “Fatima ha un messaggio di pace portato all’umanità da tre grandi comunicatori che avevano meno di 13 anni. Il mondo può sperare pace e con tutti io parlerò di pace. A Roma prima di partire ho ricevuto degli scienziati di varie religioni che partecipavano a un convegno all’osservatorio vaticano, e uno mi ha detto: “Sono ateo, le chiedo un favore, dica ai cristiani che amino di più i musulmani”. Questo è un messaggio di pace”.

Vi invito a leggere qui sotto il messaggio nelle sue tre parti. E a confrontarlo con le parole pronunciate dal Pontefice nelle sue ventitré ore in Portogallo. L’impressione che ne ho avuto è che avrebbe potuto trattarsi di un viaggio in un qualsiasi santuario mariano, ma non di quelli “profetici”: un santuario “tranquillo”. Altro che “Quarto segreto”! In questo viaggio sembra che non siano esistiti neanche i primi tre.

Avete visto l’inferno dove vanno le anime dei poveri peccatori. Per salvarli, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione del mio Cuore immacolato. Se si farà ciò che vi dirò, molte anime si salveranno e si otterrà la pace. La guerra sta per finire, ma se non si smetterà di offendere Dio, sotto il regno di Pio XI ne comincerà una ancora peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il gran segno che Dio vi darà per annunciarvi che sta per punire il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della carestia e delle persecuzioni contro la Chiesa e il santo Padre. Per impedire che ciò accada, io chiederò la consacrazione della Russia al mio Cuore immacolato e la comunione riparatrice dei primi sabati del mese. Se si darà ascolto alle mie richieste, la Russia si convertirà e si avrà la pace; in caso contrario, essa diffonderà i suoi errori in tutto il mondo, provocando guerre e persecuzioni contro la Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il santo Padre dovrà soffrire molto, molte nazioni verranno annientate. Infine il mio Cuore immacolato trionferà. Il santo Padre mi consacrerà la Russia che si convertirà, e verrà concesso al mondo un periodo di pace. In Portogallo, si conserverà sempre il dogma della fede
J.M.J.


La terza parte del segreto rivelato il 13 luglio 1917 nella Cova di Iria-Fatima.
Scrivo in atto di obbedienza a Voi mio Dio, che me lo comandate per mezzo di sua Ecc.za Rev.ma il Signor Vescovo di Leiria e della Vostra e mia Santissima Madre.
Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo in una luce immensa che è Dio: “qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti” un Vescovo vestito di Bianco “abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”. Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio.
Tuy-3-1-1944.5

Messaggio di pace? Ne siamo proprio sicuri?




maggio 2017
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