Conservatore = corruttore


di Don Étienne de Blois, FSSPX


Pubblicato su Le petit eudiste, foglio del Priorato francese della Fraternità:  Saint-Jean Etudes, n. 202, marzo 2017





«E’ una forma di modestia lodevole il non voler essere eccentrici».
I conservatori hanno delle qualità, non lo si può negare. Essi hanno quella di un certo coraggio, poiché devono opporsi continuamente ai progressisti. Ma noi qui non vogliamo giudicare le loro intenzioni, né dire in cosa sono scusabili. Noi vogliamo solo manifestare il pericolo che corrono e che fanno correre i conservatori; non quelli che cercano la verità e che – sbagliando – si fermano alle sole apparenze della verità, ma i conservatori che intendono restare tali.

«Ma questa modestia oggi è divenuta impossibile da praticare!»
Secondo i falsi pensatori veri mentitori, il mondo sarebbe diviso in destra e sinistra, conservatori e progressisti. Questo è falso. Il mondo è diviso a partire dal peccato di Lucifero tra coloro che accettano l’autorità di Dio e coloro che la rifiutano.

Quelli che accettano l’autorità divina sono detti contro-rivoluzionari, ma essi formano ciò che ha per vero titolo la «Tradizione». Gli uomini della Tradizione accettano ciò che è trasmesso dagli antichi perché ricevuto da Dio. I rivoluzionari invece rifiutano ogni trasmissione perché si rifiutano di ricevere qualunque legge.

Quelli che rifiutano l’autorità sono i rivoluzionari. I progressisti sono dei franchi rivoluzionari: essi rifiutano la Tradizione e cercano sempre e senza posa il nuovo.

I conservatori non sono della Tradizione, essi non cercano di trasmettere ciò che è divino, ma a conservare un povero stato umano. I conservatori conservano uno stato presente. Il conservatore alimentare mantiene la carne in uno stato intermedio tra la freschezza e la muffa. L’apparenza è appetibile, ma nasconde dei princípi morbosi. L’uomo conservatore aspira a mantenere il mondo in uno stato apparente piacevole… e in uno stato reale di rivoluzione.

Oggettivamente, il conservatore è – spesso senza volerlo – un ipocrita rivoluzionario. Egli conserva alla Rivoluzione un’apparenza presentabile. Ne è il migliore alleato, nolente o volente.

Il conservatore è il miglior nemico della Tradizione. Il migliore perché il più prossimo ad essa in quanto alle apparenze. Quanti sono ingannati? «E’ la stessa Messa…» sì, ma non è la stessa dottrina! Anche gli scismatici celebrano la stessa Messa.
Il conservatore è nemico della Tradizione perché i princípi del conservatore sono quelli del rivoluzionario, meno la logica e l’onore.

Per ridurre un uomo della Tradizione ad un conservatore, il rivoluzionario adotta una tattica molto abile, dicendo semplicemente: «venite sotto il mio tetto, io vi lascio liberi». Il rivoluzionario abbassa le armi, ma non abbandona minimamente il terreno. Di quale libertà parliamo? Il rivoluzionario intende la libertà come un’indipendenza da Dio. Generosamente egli propone la libertà alla Tradizione, la stessa libertà che reclama per tutti gli errori, la libertà di Satana. Se l’uomo della Tradizione entra nel cerchio della libertà rivoluzionaria egli esce dall’adesione alla verità di Dio; avendola ridotta ad una semplice opinione umana. Egli conserva forse per molto tempo le apparenze della Tradizione; ma nel suo cuore avrà accettato il veleno della Rivoluzione: è un conservatore in più.

Il conservatore ha voluto salvare due cose: le apparenze e il suo onore. Sfortunatamente l’onore non si conserva di soppiatto. Esso chiede di essere servito con nobiltà, franchezza e forza. Il conservatore spera di servire restando presentabile, accettabile per coloro che cerca di salvare. Falso onore, vero tradimento: per essere accettato dal rivoluzionario, che odia la Tradizione, egli deve nasconderla. Bella nobiltà! Bella franchezza! Bella forza!
La Tradizione è come una pianta: all’ombra, muore, dolcemente, impercettibilmente. La Tradizione trasmette qualcosa. Nascosta; tagliata fuori dalla sua fonte, non è più Tradizione. La pelle è rimasta, ma l’otre è vuoto.
   
Il conservatore può esclamare: «Tutto è salvo fuorché l’onore e la verità!»




luglio 2017
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