TRENTA RIGHE FUORI MODA

Scuola sempre in declino


di Alessandro Gnocchi



Pubblicato sul sito Riscossa Cristiana
nella rubrica del martedì “Fuori moda” - La posta di Alessandro Gnocchi
 
 
Titolo, impaginazione e immagine in fondo sono nostre



Ogni martedì Alessandro Gnocchi risponde alle lettere degli amici lettori. Tutti possono scrivere indirizzando le loro lettere a info@riscossacristiana.it, con oggetto: “la posta di Alessandro Gnocchi”. Chiediamo ai nostri amici lettere brevi, su argomenti che naturalmente siano di comune interesse. Ogni martedì sarà scelta una lettera per una risposta per esteso ed eventualmente si daranno ad altre lettere risposte brevi. Si cercherà, nei limiti del possibile, di dare risposte a tutti.


venerdì 29 settembre 2017


In un giornale, “trenta righe”, sono come un sigaro toscano e una medaglia di cavaliere: non si negano a nessuno. Sono perfette per i primi balbettii di un praticante, per i funambolismi del vecchio cronista, per l’elzeviro del professore un po’ dandy e per l’editoriale del direttore. Dunque bastano anche a noi per dare un taglio veloce ed esaustivo a questa rubrica che commenta quanto accade dentro e fuori la Chiesa. Ma per favore, anche se la forma non è più quella della risposta alle vostre lettere, continuate a scrivere. Gli spunti migliori vengono sempre da voi.





La ripresa della scuola è una brutta bestia. Per i genitori che ci mandano i figli, consapevoli di consegnarli alla depravazione di Stato. Ma anche per i figli che ci mandano i genitori, per le mogli che ci mandano i mariti e per i mariti che ci mandano le mogli perché hanno la sventura di avere in casa un insegnante. È il mio caso. Tutte le sere feriali che Dio manda in terra, la vecchia maestra Antonia (vecchia di formazione, s’intende) mi rovescia nel sacco, già discretamente colmo, tutte le ambasce di una vecchia (di formazione s’intende) insegnante che vorrebbe insegnare invece che cedere al decomporsi del corpaccione della Pubblica Istruzione.

L’ultima trovata di quella che ci viene gabellata come “buona scuola”, è l’entrata a pieno regime dei “percorsi personalizzati”. In pratica, ma anche in teoria, non vengono più fissati degli obiettivi minimi che tutti gli studenti devono conseguire a fine anno con relativo giudizio. Ora dovranno essere stabiliti obiettivi diversificati, tarati su ogni singolo alunno e sulle sue capacità. Tradotto con un esempio che presto sarà realtà, quelli bravi dovranno sapere che 2+2 fa 4, ma gli altri, a seconda dell’obiettivo personalizzato, potranno rispondere 3,9 oppure 3,8 o ancora 3,7, via via scalando fino a 0.

Non serve molta fantasia per immaginare che cosa saranno i medici, gli ingegneri, gli avvocati, ma anche gli operai e gli artigiani di domani. Che cosa saranno i ministri della Pubblica istruzione, invece, lo vediamo già oggi. Gioverà ricordare che questo è l’esito del donmilanismo, la teoria applicata nel piccolo paradiso di Barbiana da don Lorenzo Milani, personaggio nefasto come pochi altri nel Novecento, in quanto è stato l’unico a contribuire alla demolizione sia della Chiesa che della scuola.

Non a caso, don Milani è l’anello mancante che congiunge nel ritorno al caos Sua Laicità Omissis I e Sua Ministrità Valeria Fedeli, oggi sposi nell’imperdibile Imparare ad imparare, di cui uno è impavido autore e l’altra dotta prefatrice.

Alessandro Gnocchi

Sia lodato Gesù Cristo








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