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I vaneggiamenti di Mons. Galantino: “la riforma protestante dono dello Spirito Santo” di
Fra Cristoforo
![]() Lutero: cornamusa del diavolo. Per i lettori perplessi, facciamo notare che si tratta di una caricatura del 1535, quasi sicuramente eseguita da un cattolico prevenuto che non era a conoscenza dell'“aggiornamento” del Vaticano II Ieri [19 ottobre 2017] Mons.
Galantino durante una conferenza alla Pontificia Università
Lateranense è arrivato ad affermare: “La Riforma è stata, è e
sarà in futuro un evento dello Spirito” (agenzia
SIR)
Lutero praticamente beatificato. E’ vero che Galantino non è nuovo a queste espressioni vaneggianti. Tipo l’anno scorso quando affermò che Sodoma si era salvata (https://www.riscossacristiana.it/la-sodoma-del-galantino/), segno dunque di scarsa conoscenza anche della Sacra Scrittura. Ma questa della “riforma” come dono dello Spirito è troppo. Leggete chi era Lutero: Il 13 giugno 1521, scrisse a Melantone: “Io
mi trovo qui insensato e indurito, sprofondato nell’ozio, pregando poco
e senza più gemere per la Chiesa di Dio, perché nelle mie
carni indomite ardo di grandi fiamme. Insomma, io che dovrei avere il
fervore dello spirito, ho il fervore della carne, della libidine, della
pigrizia, dell’ozio e della sonnolenza”.
In un altro scritto, Lutero è altrettanto chiaro: “Sono
un uomo esposto e coinvolto nella vita di società, nella
crapula, nelle passioni carnali, nella negligenza ed in altre molestie”
Lutero rapì dal convento
una monaca cistercense, Caterina Bora, e la prese per amante. Nel 1525,
“per chiudere le cattive lingue”, secondo quanto dichiarava, l’ha
sposata, nonostante tutte e due avessero fatto voto di castità.
Lutero aveva una chiara nozione della riprovevole azione che aveva
compiuto. Egli scrisse al riguardo: . “Con
il mio matrimonio sono diventato così spregevole che gli angeli
rideranno di me e i demoni piangeranno”.
Ma Caterina non fu l’unica donna nella sua vita. Egli aveva la brutta abitudine di avere rapporti carnali con monache apostate, che egli stesso adescava dai conventi. Su di lui scrive il suo seguace Melantone: “Lutero
è un uomo estremamente perverso. Le suore che egli ha tirato
fuori dal convento lo hanno sedotto con grande astuzia ed hanno finito
col prenderlo. Egli ha con loro frequenti rapporti carnali”.
Lutero non faceva segreto della sua immoralità. In una lettera all’amico Spalatino leggiamo infatti: “Io
sono palesemente un uomo depravato. Ho tanto a che fare con le donne,
che da un po’ di tempo sono diventato un donnaiolo. (…) Ho avuto tre mogli allo stesso tempo, e le
ho amate così ardentemente che ne ho perse due, andate a vivere
con altri uomini”.
Lutero aveva anche il vizio dell’ubriachezza e della gola. “Nel
bere birra — affermava — non
c’è nessuno che si possa paragonare a me”.
E in una lettera a Caterina, diceva: “Sto
mangiando come un boemio e bevendo come un tedesco. Lodato sia Dio!”.
Verso la fine della vita, l’ubriachezza lo dominava totalmente: “Spendo
le mie giornate nell’ozio e nell’ubriachezza”.
Sono tutti aneddoti tratti da W.M.L. de Wette, Luther, M., Briefe, Sendshreiben und Bedenken vollstandig Gesammelt, Berlino, 1825-1828. Ora, come si faccia a dire che la “riforma protestante” sia un dono dello Spirito, lo sa solo Galantino. Gesù Cristo ha detto che un albero cattivo non può dare frutti buoni. E qui di cattivo c’è sia l’albero e tanto più i frutti. ![]() Lutero prepara la Riforma protestante: con
lo “spirito” suggeritore sulla spalla
e l'aiuto dei suoi giannizzeri al lavoro (torna
su)
ottobre 2017 |