Omelia di S. Ecc. Mons. Richard Williamson

in Francia, il 14 luglio 2017

Il 14 luglio 2017, Mons. Williamson ha proceduto alla vestizione di Damien Brunon, che è divenuto Frate Joseph-Athanase, e gli ha conferito la tonsura, con la quale questo frate si è messo al servizio della Chiesa.
Poi Monsignore ha conferito gli Ordini minori dell’ostiariato e del lettorato al Frate Marcel de la Croix

La cerimonia si è svolta nel Priorato Notre Dame du Christ-Roi, istituito e retto da Don François Pivert, e sito a La Villeneuve, a Jeu les Bois, vicino a Châteauroux, nel centro della Francia.
Il Priorato fa parte dell'Unione Sacerdotale Marcel Lefebvre

L'audio dell'omelia è disponibile sul sito di Don Pivert
https://abbe-pivert.com/veture-et-ordinations-par-mgr-williamson/




Mons. Richard Williamson in occasione di una Prima Comunione



Cari fedeli,

siamo qui per la cerimonia di vestizione di un fratello e per il conferimento di due ordini minori ad un candidato eventuale al sacerdozio.
E ci ritroviamo in questo fienile. Fu in un luogo come questo che ebbe inizio la vita di Nostro Signore sulla terra. La piccola stalla di Betlemme.
Dunque non dobbiamo essere sorpresi in questi tempi così eccezionali che viviamo se bisogna ricostruire, cominciare a ricostruire la Chiesa in circostanze simili.
E felicitiamoci, sappiamoci felicitare con Don Pivert per questo grande sforzo, per il nobile sforzo di fare ciò che può, di fare ciò che noi possiamo, per permettere a voi tutti di contribuire come possiamo alla ricostruzione della Chiesa, la povera Chiesa.

Essa attualmente è nella sofferenza. E anche questo in fondo era previsto. Nostro Signore finì la sua vita sulla Croce. Egli la incominciò in una stalla e la finì sulla Croce. E così è previsto per la Chiesa. In mezzo ci sono state le cattedrali, le grandi costruzioni della Cristianità, ma era normale che tutto questo in seguito decadesse.
Dunque non dobbiamo essere sorpresi, non dobbiamo essere scoraggiati, perché «la nostra Fede è la nostra vittoria sul mondo», dice San Giovanni nella sua prima epistola.

Quindi, la prima cerimonia sarà la presa d’abito di un fratello, e poi la seconda parte della cerimonia sarà il conferimento dei due primi ordini minori, dei primi dei setti passi verso l’altare. I due primi sono, dopo la tonsura, l’ostiariato e il lettorato.
E’ con questi tre e con tutti i sette passi, con i vescovi e con i religiosi che noi facciamo quello che possiamo per servire Dio, e questo servizio a Dio è un privilegio. Non è un diritto, non lo è affatto. Eì un privilegio che noi non meritiamo.
Vi è un bellissimo capitolo nell’Imitazione di Gesù Cristo – il celebre libretto di spiritualità di Tommaso da Kempis – un bellissimo capitolo su questo privilegio che è il servire Dio.

E questi due giovani, che oggi ricevono l’abito e la tonsura, e poi l’ordine dell’ostiario e e del lettore, questi due giovani sono felici di aver trovato il cammino della vera felicità sulla terra, perché il mondo, la carne e il demonio sono in guerra contro Dio.
E oggi, secondo tutte le apparenze, il mondo, la carne e il demonio stanno vincendo questa guerra, e la Chiesa perde. Ma si tratta solo di apparenze.
Al momento della crocifissione, Nostro Signore Gesù Cristo sembrava perdente. Quello che oggi si usa dire con disprezzo, in inglese e in americano: «a loser» [un perdente]
«Un perdente». Ebbene, tale perdita era invece l’acquisizione in Cielo di tutte le anime che finiranno in Cielo, che avranno la felicità di finire in Cielo, invece che all’Inferno.

Ahimè! Ricordiamolo bene, è la maggioranza delle anime che cade nell’Inferno. Mistero terribile! Com’è possibile che Dio abbia potuto permettere, abbia voluto permettere che la maggioranza delle anime immortali che creerà finiranno all’Inferno?
Questo ci parla del valore del libero arbitrio e del valore, del grande valore di ogni anima, di una sola anima che si salva, che per grazia di Dio si lascia salvare, se così si può dire.
Nostro Signore ha detto ad un’anima: «Subirò tutta la Passione per te sola». Forse si tratta di Santa Teresa d’Avila, non me lo ricordo, ma in ogni caso è così. Ed è la stessa Chiesa cattolica, è la qualità prima della quantità.
Quindi, un gran quantità di anime finirà col perdersi, a fronte di una quantità relativamente piccola, come ha detto Nostro Signore: «Larga è la via che porta alla perdizione, e molte anime ci vanno. Mentre è stretta la vita che conduce al Cielo e poche anime la trovano

Miei cari amici, voi che siete qui oggi, voi avete trovato la via, per grazia di Dio, non solo della Chiesa, della Chiesa cattolica, ma avete anche trovato la via che è la più fedele, per il momento: anche noi possiamo farci ingannare dal demonio. Attenzione!
Abbiamo avuto l’esempio della Fraternità San Pio X. Per una quarantina d’anni essa è stata l’anima, minoritaria se volete, ma la punta di lancia della Chiesa; ma come in una corsa di cavalli, all’inizio della corsa è un cavallo ad essere primo, e poi diventa l’ultimo, ed è uno che all’inizio era tra gli ultimi che finisce per vincere la corsa.
Nostro Signore stesso l’ha detto: «Gli ultimi saranno i primi e i primi saranno gli ultimi». Se per il momento, miei cari amici, noi pensiamo di essere tra i primi – è c’è qualcosa di oggettivo in questo pensiero – ebbene, diffidiamo.
San Paolo ci dice: «Colui che sta in piedi, faccia attenzione a non cadere». Perché tutti noi, fino al momento della morte, siamo tutti minacciati dal peccato, dalla carne, dal demonio e dall’Inferno.

Quindi, si tratta di una guerra fino alla morte. San Grignon de Monfort morì dicendo: «Ah! Dio sia lodato, io non potrò più peccare. Sto per morire, non potrò più peccare».
Ed è ragionevole pensare così. Non si può arrivare in Cielo senza il libero arbitrio, ma con il libero arbitrio si può scendere all’Inferno.
Dunque, diffidiamo di noi stessi.

Miei cari amici, riflettiamo sul fatto che questi due giovani, volendo servire Iddio, hanno trovato qui in terra la vera felicità. E se saranno fedeli, la felicità eterna in Cielo. E cioè la vera felicità, perché lì si è con Dio, contro il mondo, la carne e il diavolo, che sono maestri qui in terra. E' Satana il principe di questo mondo. E’ lui che ha fatto crocifiggere Nostro Signore Gesù Cristo. Egli è molto potente, ed ha degli strumenti. Il satanismo oggi è al più alto livello del potere e della Chiesa. E’ terribile. E c’è il sacrificio dei bambini, i sacrifici rituali per ottenere il potere di Satana. Satana vuole questi sacrifici e questo si realizza. Non solo nel mondo, ma oggi anche nella Chiesa, al più alto livello della Chiesa.
E’ terribile ciò che accade! E’ terribile! E’ la guerra, Satana è riuscito a penetrare all’interno del Vaticano e oggi è lui che effettivamente governa la Chiesa. Il governo della Chiesa è nelle sue mani. Le mani dei suoi affiliati e dei suoi strumenti.

Dunque, questo ci prova che è la guerra. Nostro Signore Gesù Cristo è Dio, e tuttavia, per rispettare il libero arbitrio, per rispettare la scelta degli uomini, egli permette che anche la Sua Chiesa cada nelle mani dei suoi nemici.
E questo vi dice della guerra che bisogna combattere. E tuttavia,  Nostro Signore dice ai Suoi Apostoli: «Vi do la mia pace, ma non come ve la dà il mondo, come ve la do io». E questa è la pace interiore. La Chiesa è in piena guerra esteriore e, come suggerisco io, secondo una maniera umana di vedere le cose, essa è sul punto di perdere questa guerra, ma è la guerra esteriore.
Un servitore, un vero servitore di Dio, oggi perfino all’interno della Chiesa, perfino al vertice della Chiesa, puà sempre conservare la pace interiore, perché il suo cuore è unito a Dio e Dio gli dona la pace, ma non come la dà il mondo.
Dunque, un giovane che oggi vuole servire Dio, se è fedele, avrà questa pace interiore. Nonostante il mondo intorno a lui possa cadere in rovina. Un buon religioso è così.

Ma se si tiene a Dio, se si mette Dio al primo posto – e non conviene metterlo in alcun altro posto -; se «prima servire Dio», come diceva Santa Giovanna f’Arco; ebbene, se si organizza la propria vita in modo da mettere Dio al primo posto, in americano si dice «24/7» - e cioè ventiquattrore al giorno per sette giorno la settimana, Se si mette il Buon Dio al primo posto 24/7, si avrà questa pace interiore, ed essa vale tutte le rovine del mondo, essa vale più di tutte le rovine del povero mondo.

Dunque, miei cari amici, sappiamo vivere con Dio, sappiamo seguire al momento opportuno  una vocazione di Dio. Questo è possibile anche oggi. Il mondo non riesce ad affossare il Buon Dio. Fa tutto il possibile, vi è riuscito con molta gente, ma colui che vuole Dio, è impossibile che Dio l’abbandoni. E colui che cerca la verità, la troverà.

Si hanno degli esempi anche oggi che nuotiamo nella menzogna. Le menzogne in politica, le menzogne nel diritto, le menzogne nelle Università, le menzogne – senza dubbio – anche nei miserabili media, le menzogne nelle scuole, le menzogne nella Chiesa. Le menzogne che attualmente prevalgono nella Chiesa!
Ebbene, per poco che si cerchi la verità, Dio permetterà a questo «ricercatore» di trovarla. Non è possibile altrimenti. Non è possibile altrimenti. In diversi passi, la Bibbia dice: «Quant’è buono Iddio con coloro che lo cercano con cuore retto». La rettitudine. Ah! Queste virtù naturali che troveranno il cammino delle virtù soprannaturali. Non disprezziamo la natura in nome della «sopranatura».
Ma ancor più non disprezziamo, non mettiamo da parte, non trascuriamo la «sopranatura», perché è proprio questo che fa il mondo… il mondo oggi non vuole più né Gesù Cristo né Dio, e il mondo va in rovina.

Dunque, sappiamo imitare, secondo il nostro stato di vita, sappiamo imitare i due giovani che vogliono servire Dio. Che vogliono servire Dio. Questa è una cosa grande. E’ grandiosa. E questo realizza una prospettiva, pone tutto in questa prospettiva: «Primo servire Dio».

E dunque, oggi preghiamo. Per la presa dell’abito nero, a significare la mortificazione. Si muore al mondo. Si vive per Dio. Si conduce una vita nascosta. Si avrà una pace nascosta servendo Dio, e si vive per Dio. E il mondo non interessa più. Che bellezza! Il mondo non interessa più, con tutti i suoi inganni, con tutte le sue menzogne.
Voglio passare la mia eternità con il Dio di verità.
«Io sono la via, la verità, la vita», dice Nostro Signore Gesù Cristo, e questo non in qualunque religione, perché Nostro Signore è Dio e Dio è morto in Croce per stabilire una sola religione, e non tre o quattro. E ancor meno quaranta o quattrocento.
Dunque, il nero per la mortificazione.

E poi l’ostiario, Voi dedrete nella cerimonia come egli andrà ad una porta della Chiesa, e suonerà una campana, e gli saranno affidate le chiavi per aprire la porta. Ed ecco cosa dice il cerimoniale: «perché apra la porta ai veri devoti di Dio e perché chiuda la porta ai nemici di Dio». A quelli che non vogliono veramente Dio.
Attenzione! Il Buon Dio ha dei nemici: la sentimentalità di pensare che tutti sono buoni, tutti sono dolci, tutti sono gentili. Tutti sono sinceri, tutti hanno buone intenzioni.
Non è vero. Vi sono degli uomini molto malvagi, Ed essi oggi sono al potere e nel mondo e nella Chiesa. E questo è provvisorio, perché Dio interverrà. Contiamoci! Il suo intervento arriverà. Ma anche dopo il Buon Dio avrà sempre i suoi nemici.
Il Buon Dio permette questo perché i nemici e la buona battaglia formano i Suoi servitori. Se tutto fosse troppo facile, e senza difficoltà, che cos’è che farebbe sì che si sia soldati di Cristo? Non si sarebbe soldati molto «battaglieri», se così posso dire.
Dunque, l’ostiario fa una separazione, deve fare una separazione tra i buoni e i malvagi. E certo permetterà ai primi di entrare in chiesa, ma i nemici dichiarati, no. Li esclude.
Attenzione. Il Buon Dio è esclusivo. Egli vorrebbe raggiungere tutti, ma non ci riesce a causa del libero arbitrio, e troppi uomini approfittano del loro libero arbitrio per fare la guerra a Dio. La guerra a Dio.
E oggi, la guerra anche alla natura: si vogliono mascolinizzare le femmine e femminilizzare i maschi. E’ la guerra alla natura che fa parte integrante della guerra fatta a Dio. La guerra al buon senso. Il buon senso che sa distinguere bene e sa bene e vede bene la profondità della differenza tra – per esempio – un esempio classico oggi giorno – la differenza tra gli uomini e le donne. Ma oggi, si vuole annullare questa differenza, si vuole rasare questa differenza. E’ ridicolo! E’ tragico! E cos’è che motiva una guerra così bestiale? Ebbene, è la guerra… e la guerra che si vuol fare a Dio. E’ così. E si tratta di una motivazione profonda, diabolica: il voler fare la guerra a Dio, eppure è a questo che si arriva oggi.

E poi vi è il lettore. Interessante. Il lettore deve imparare a leggere chiaramente. Perché si faccia capire. Perché parli con chiarezza. Oggi, nell’educazione, questo non lo si impara più. Non si vuole essere chiari, perché non si ha più niente di chiaro da dire. E’ la confusione. Ed allora non si tiene a farsi capire quando c’è la confusione, quando ognuno di noi è nella confusione.
Il lettore deve saper leggere chiaramente per il popolo e ovviamente non qualunque cosa, ma il Vangelo. Egli deve saper leggere il Vangelo perché tutti lo capiscano.
E questi servizi minori, sono i primi passi verso il sacerdozio. Dopo vi saranno altri servizi più importanti, ma non bisogna sottostimare questi primi servizi; come la lettura e la lettura chiara.

E’ la Chiesa che ha fatto l’educazione, la buona educazione, che ha creato le Università, quelle che nel Medio Evo erano vere Università.
Oggi, le Università sono dei maceratori della gioventù. Dei terribili maceratori, soprattutto intellettuali. Per far marcire l’intelligenza, perché non si è più voluto Dio. Si è pensato che le Università che «insegnano» e sono veramente utili, si è pensato che questo potesse andare avanti senza Dio. L’uomo ha preso su di sé il vivere, l’organizzare, l’apprendere e l’insegnare… senza Gesù Cristo e senza Dio, e questo fa cadere tutto in rovina. E questo fa cadere non solo in rovina, ma fa cadere nelle mani del Diavolo. E oggi, molte di queste Università sono positivamente diaboliche, per la confusione che esse inculcano deliberatamente nelle intelligenze. L’intelligenza è sul punto di morire; ed essa per molti è morta a causa di questa falsa educazione.
Non si può mantenere la civiltà senza Gesù Cristo, senza Dio. E' impossibile.

E dunque, miei cari amici, sta a voi e a me fare quello che possiamo, secondo il nostro stato di vita, per mantenere questa civiltà di Nostro Signore Gesù Cristo, per nostro Signore Gesù Cristo e per servire, come ha fatto Lui, Dio.
Preghiamo, dunque, nel corso di questa piccola cerimonia, di questa bella cerimonia, che essa ci edifichi e ci doni uno spiraglio sulla bellezza e sulla maestà di Dio. Sarà un niente, ma in confronto a noi poveri esseri umani è già qualcosa; soprattutto oggi, in cui siamo circondati da tanta laidezza e da tanta guerra condotta contro Dio,

Miei cari amici, preghiamo durante questa cerimonia perché la Santa Vergine protegga questi due giovani fino alla morte, perché essi fino alla morte siano fedeli a lei nel servizio del suo Divino Figlio.

In nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo e così sia.




novembre 2017
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