Grazie, alla franchezza del Cardinale Burke




Segnalato da Christian Lassale sul sito Media Presse Info

La Fraternità della Trasfigurazione è una piccola Congregazione che si annovera tra le “comunità amiche” della Fraternità San Pio X
Ha due sedi in Francia: a Merigny e Assais-Les-Jumeaux
come riportato dal sito della Fraternità: La Porte Latine




Nell'ultimo numero, settembre-ottobre 2017, del loro bollettino, La Simandre, hanno inserito una breve nota, segnalata e introdotta da Christian Lassale.




Presentazione di Christian Lassale

Nell’ultimo numero de La Simandre, settembre-ottobre 2017, il bollettino della Fraternità della Trasfigurazione, il redattore non scrive a casaccio: egli ringrazia il  cardinale Burke per la sua franchezza.
Franchezza di che? Semplicemente per aver scollato le palpebre dei «beati» che credono ancora che il cardinale filo-ecclesiadei abbia una qualche stima per gli «integristi» della Fraternità San Pio X e delle comunità «amiche».
Infatti, il «coccolo» (mi si perdoni la troppa familiarità) dei riconciliati di ogni genere che ha dichiarato che non bisogna assistere alle Messe dei sacerdoti della Fraternità «poiché sono scismatici, da quando Mons. Lefebvre ha consacrato quattro vescovi senza mandato pontificio».
Il risveglio è brutale per i sostenitori di un accordo «non dottrinale» con Roma, e la conclusione è più che evidente: «non ci si vengano a raccontare delle storie, pretendendo che i «prelati» conservatori conterebbero su di noi per combattere il modernismo.»

Ben pensato e ben detto! Tanto di cappello!


Grazie, alla franchezza del Cardinale Burke

In questo periodo di confusione dottrinale, di espressioni molli e diplomatiche, di benevolo silenzio che certi potrebbero interpretare come complicità, le dichiarazioni del Cardinale Burke rimbombano come un fragore di tuono.

Per lui, i sacerdoti della Fraternità San Pio X (e c’è da supporre anche tutti quelli che si trovano sulla stessa strada e di cui pochi parlano!!) sono «in stato di scisma». «Non è dunque legittimo assistere alla Messa o ricevere i sacramenti in una chiesa sotto la giurisdizione della Fraternità Sacerdotale San Pio X».
 
Sorpresa e stupore nel campo dei «benpensanti». Questo cardinale «conservatore», che ha firmato i «dubia» relativi ad Amoris Laetitia, avrebbe dunque cambiato convinzione?
Niente affatto. Grande specialista di Diritto Canonico (il nuovo, ovviamente, quello del 1983), egli applica con precisione e vigore le conclusioni dell’ultimo concilio Vaticano II.

Quindi per lui, i sacerdoti della Fraternità San Pio X (e indubbiamente dei suoi satelliti) disobbediscono. Il che è inammissibile.
 
Quando i «benpensanti» avranno finalmente capito che il problema e innanzi tutto dottrinale, eviteranno di affermare che lo stato di necessità va sempre più scomparendo, e finiranno col perseverare nella battaglia per la fede, fuggendo i bricolage canonici.
 
Non dimentichiamo che l’unanimità dei cardinali consultati dal Dicastero della Dottrina della Fede, l’ex Prefetto Cardinale Müller e l’attuale Prefetto Cardinale Ladaria, esigono il riconoscimento del concilio Vaticano II da parte dei detti sacerdoti «pretesi scismatici».
E questo noi non possiamo farlo: «non possumus».
 
Così, non ci si vengano a raccontare delle storie, pretendendo che i «prelati» conservatori conterebbero su di noi per combattere il modernismo.
 
Sì, grazie Eminenza, lei ci fa uscire dal nostro compiacente intorpidimento.
  



novembre 2017
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