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La beata Anna Katharina Emmerick e le anime del Purgatorio di Don Marcello Stanzione
La beata nacque l’8 settembre 1774 da una famiglia di contadini e non poté frequentare regolarmente la scuola, dovendo lavorare nei campi e aiutare in casa. Sin dalla più tenera età ebbe un profondo desiderio di consacrarsi a Dio nella vita religiosa. Come accadeva a quell’epoca, diverse congregazioni di suore la rifiutarono perché non aveva a disposizione la necessaria dote economica per entrare in monastero. Solo nel 1802 venne finalmente accolta nel monastero delle Agostiniane di Agnetenberg presso Dulmen e l’anno seguente prese i voti religiosi. Quando nel 1811 il monastero venne soppresso, la Emmerick fu accolta a Dolmen come domestica del sacerdote Lambert, che era fuggito dai terrori della Francia rivoluzionaria. Dopo poco tempo, ella cominciò a sperimentare i dolori della Passione di Cristo e ricevette la stimmate. Presto si diffuse la voce dei suoi doni soprannaturali: assenza di alimentazione, conoscenza dei cuori umani, riconoscimento delle reliquie dei santi, conoscenza delle erbe medicinali, dei misteri biblici della fede, partecipazione con lo spirito nell’aldilà, comunione con le povere anime del purgatorio e molte persone cominciarono a farle visita, ricevendone insegnamenti e gesti di benevolenza. Dal 1819 fino al giorno del suo trapasso, nel 1824, le visioni della Emmerick furono dettate da lei stessa al poeta romanticista Clemens Brentano, che poi si convertì sinceramente al Cattolicesimo, il quale sedette quasi interrottamente al capezzale dell’estatica e annotò attentamente in sedicimila grandi fogli i suoi racconti biblici e le contemplazioni mistiche, paragonabili in qualche modo a quelle di Maria De Agreda (1602-1655) o della più recente Teresa Neumann (1898-1962). L’enorme materiale raccolto e poi ordinato dal poeta fu pubblicato, in parte postumo, tra il 1858 e 1860, in tre opere principali. Complessivamente l’opera completa curata dal poeta consta di sei volumi, di cui quattro sulla vita e la passione di Cristo, uno sulla vita della Madonna e uno sull’Antico Testamento. Fin dalla sua giovinezza, Anna Katharina Emmerick si impegnò con preghiere e penitenze in favore delle anime del Purgatorio. Straordinarie apparizioni e visioni fecero poi crescere immensamente il suo amore e la sua intercessione orante a loro vantaggio. Essa vedeva tali anime in grande tristezza per la loro separazione da Dio; notò tuttavia in esse anche un’espressione di gioia per la beata speranza di arrivare al Paradiso. La beata Emmerich conobbe anche il motivo perché alcuni dovevano restare a lungo in Purgatorio, mentre altri lo attraversavano solo. La beata affermò: “Anche il contatto con le povere
anime del Purgatorio avviene per mezzo del mio angelo. Egli si occupa
di guidare le povere anime nei diversi luoghi del Purgatorio. Mi vidi
spesso con lui presso le povere anime, le quali si lamentavano molto
perché esse stesse non si potevano aiutare, ed erano aiutate
molto poco sulla Terra, specialmente ai nostri tempi. […] Quando il mio
angelo mi esortava a pregare ed espiare per le povere anime sentivo la
loro felicità, mi ringraziavano e mi erano molto grate. Quando
espiavo con i miei dolori esse pregavano per me. La loro nostalgia per
la grazia e la misericordia della Chiesa era molto profonda. Tutto
quello che noi facciamo per loro, causa una gioia infinita”.
In un altro passo delle sue visioni ella dichiara: “ Come è triste vedere le
povere anime così poco aiutate, esse hanno veramente bisogno di
quest’aiuto, poiché il loro stato è così
miserabile che non possono aiutarsi da se stesse. Se qualcuno pregasse
per loro e soffrisse un po’, oppure offrisse elemosine alla loro
memoria, ne verrebbe profitto alle medesime al punto tale da sentirsi
consolate e ristorate come assetati ai quali viene somministrata una
fresca bevanda. Purtroppo le povere anime hanno da soffrire così
tanto a causa della nostra trascuratezza, comoda devozione, mancanza
d’entusiasmo per Dio e per la salvezza del prossimo. Come si può
essere a loro meglio d’aiuto se non con un amore sufficiente e con atti
di virtù? Cose che invece queste stesse anime trascurarono
durante la vita terrena. I santi in cielo non possono compiere per le
anime le penitenze che spettano ai discepoli e ai fedeli della Chiesa
militante terrena. Ma purtroppo veramente poco viene fatto per loro,
nonostante esse lo sperino molto! Basterebbe solo impegnarsi dedicando
a queste anime seri pensieri e qualche preghiera. Un Prete che legge il
suo breviario con intimo raccoglimento dona tanta consolazione alle
poverette, raggiungendole fino alla tristezza del Purgatorio”.
Al decano Resing ella disse: “ La prego vivamente di esortare
la gente nel confessionale a pregare solertemente per le povere anime
del Purgatorio, poiché queste per gratitudine pregheranno
certamente molto anche per noi. La preghiera per le povere anime
è molto gradita a Dio perché le avvicina alla sua
immagine”.
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novembre 2017 |