TRENTA RIGHE FUORI MODA


La nuova categoria dell’infamia: essere uno spacciatore di “fake news”, ovvero un “fakenewsista”.

Con una domandina finale sul futuro…



di Alessandro Gnocchi



Pubblicato sul sito Riscossa Cristiana
nella rubrica del martedì “Fuori moda” - La posta di Alessandro Gnocchi
 
 
La prima immagine e l'impaginazione sono nostre



Ogni martedì Alessandro Gnocchi risponde alle lettere degli amici lettori. Tutti possono scrivere indirizzando le loro lettere a info@riscossacristiana.it, con oggetto: “la posta di Alessandro Gnocchi”. Chiediamo ai nostri amici lettere brevi, su argomenti che naturalmente siano di comune interesse. Ogni martedì sarà scelta una lettera per una risposta per esteso ed eventualmente si daranno ad altre lettere risposte brevi. Si cercherà, nei limiti del possibile, di dare risposte a tutti.


mercoledì 29 novembre 2017


In un giornale, “trenta righe”, sono come un sigaro toscano e una medaglia di cavaliere: non si negano a nessuno. Sono perfette per i primi balbettii di un praticante, per i funambolismi del vecchio cronista, per l’elzeviro del professore un po’ dandy e per l’editoriale del direttore. Dunque bastano anche a noi per dare un taglio veloce ed esaustivo a questa rubrica che commenta quanto accade dentro e fuori la Chiesa. Ma per favore, anche se la forma non è più quella della risposta alle vostre lettere, continuate a scrivere. Gli spunti migliori vengono sempre da voi.





Il caro vecchio marchio di “fascista” perde quota, non bolla più d’infamia l’avversario con la stessa efficacia di qualche annetto fa. Certo, continua comunque a far comodo e ogni tanto viene rispolverato dagli amanti di anticaglie come la presidente (o presidenta, o presidentessa) della Camera dei deputati (e delle deputate o deputatesse). Date le sue origini, l’onorevole (o onorevola, o onorevolessa) Laura Boldini (o Boldrina, o Boldrinessa) non riesce a farne a meno, come accade con quei vecchi pullover (per le donne pullovere o pulloveresse) o quelle vecchie sciarpe (per le donne anche sciarpesse e per gli uomini, forse, sciarpi, ma gli uomini non hanno più diritto a nulla).
Però persino lei ha capito che, più del “fascista”, oggi tira la sua versione 3.0, il “fakenewsista”, lo spacciatore di “fake news”, dette nella sottolingua italiana “notizie false”. Basta fare la prova con Google: se si digita “fake news”, in 0,51 secondi vengono forniti 78.200.000 (settantottomilioniduecentomila) risultati.

Dunque, dagli al fakenewsista. Che sarebbe, come spiega da tempo l’onorevole (oppure eccetera, eccettera) Boldrini (oppure eccetera, eccetera) e come ha ribadito recentemente il modernizzatore Matteo.Renzi.com, chi osa criticare il potere, cioè loro. Oppure chi osa criticare loro, cioè il potere.
Ti permetti dire che l’onorevole eccetera eccetera ha detto una vaccata (o vaccatessa)? Sei un fakenewsista. Ti scappa da ridere davanti al piglio similiducesco di Matteo.Renzi.com? Sei un fakenewsista.

Insomma, il marchio d’infamia funziona a pieno regime ed è già chiaro chi lo ha in deposito e lo può utilizzare. Lo ha spiegato benissimo al Corriere della Sera Marco Carrai, esperto di sicurezza e consigliere di Matteo Renzi, quando gli è stato chiesto se ci fosse lui dietro alle accuse di spacciare fake news lanciate contro Lega e Cinquestelle. “Questo è un esempio di fake news” ha risposto il prode Carrai mettendo subito fuori gioco la domanda: lui può solo accusare altri di diffondere fake news, dunque non può essere accusato di farlo. D’altra parte, come dargli torto: se fa parte di coloro che stabiliscono cosa è vero e cosa è falso, può solo essere il giudice e non il giudicato. Per il bene del popolo, naturalmente.

Tutto questo non è stato detto per riempire a buon mercato le nostre trenta righe settimanali, ma per arrivare a una domanda molto semplice: quanto tempo si dovrà aspettare prima che venga bollato di fakenewsismo chi osa criticare Bergoglio? Queste sirene di stile postmoderno piacciono troppo alla chiesa che piace.
Cari amici, potreste trovarvi su un sito di fake news senza neppure saperlo. E state certi che non verrà istituito un ufficio per la pastorale delle fake news e il recupero dei fakenewsisti.
Statevi accorti.


Alessandro Gnocchi

Sia lodato Gesù Cristo



 



novembre 2017
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