Maria Santissima Immacola

Il miracolo di Empel
1585







Accadde l’8 dicembre 1585, quando la fanteria spagnola di stanza nelle Fiandre ottenne un’insperata vittoria contro le truppe ribelli dell’alta Olanda che, in numero preponderante, avevano circondato un ridotto composto da circa 3-4000 fanti spagnoli.

A quel tempo, la corona spagnola degli Asburgo reggeva un Impero che andava dall’Europa all’America – l’Impero su cui non tramontava il sole -, e le zone a nord dell’Olanda avevano già intrapreso il processo di affrancamento appoggiandosi sul calvinismo che si era diffuso soprattutto a Nord. Furono gli anni della Guerra degli Ottant’anni, iniziata nel 1572 da Guglielmo il Silenzioso d’Orange contro la Spagna.




Nel corso di questa guerra, un contingente spagnolo di circa 3-4000 fanti (Tercios) si venne a trovare nella zona di San Hertogenbosch, al comando di Francisco de Bobadilla. Un po’ alle strette per la mancanza di vettovaglie e di provviste locali, perché i contadini avevano portato via tutto per sfuggire alla guerra, le truppe spagnole videro giungere sul posto circa 100 navi fiamminghe con un esorbitante numero di uomini. Costretti come in un ridosso, si accingevano a contrastare i nemici sopraggiungi, quanto il comandante fiammingo, Philip di Hohenlohe-Neuenstein, decise di aprire le dighe sul posto, a Bommelerwaard, allagando l’intera zona.




Le truppe spagnole ripararono su una collinetta a Empel, rimanendo così circondati dall’acqua e dai nemici, senza sostentamento, e per di più sotto il fuoco dell’artiglieria di un forte vicino.
Vista la situazione disperata, il comandante fiammingo offrì loro la resa, ma Francisco di Bobadilla e i suoi risposero «Ya hablaremos de capitulación después de muertos» «Parleremo di resa dopo morti».
Decisi quindi a resistere, gli Spagnoli iniziarono a scavare delle trincee. Uno dei fanti, Juan de Aguila, mentre scavava pensando alla sua prossima morte, incontrò un ostacolo nel terreno. Non riuscendo a scalzarlo, iniziò a scavare a mano, fino a scoprire una tavola con sopra un disegno della Vergine Maria.





Chiaramente di trattava della raffigurazione dell’Immacolata Concezione, il cui culto era da alcuni secoli diffuso nell’Europa cattolica, nonostante i disaccordi teologici tra Domenicani e Francescani, e forse anche grazie ad essi. Già nel 1484, Papa Sisto IV aveva introdotto a Roma il culto della Concezione e nel 1477 e nel 1482 aveva proibito ai contendenti sull’Immacolata Concezione di Maria, di contrastarsi fino ad accusarsi vicendevolmente di eresia.




Fatta la scoperta del pannello raffigurante l’Immacolata, Francisco di Bobadilla, ritenendola un segno del Cielo, ordinò di issare sulle insegne spagnole l’immagine della Vergine.

Quella notte si alzò un insolito e quasi impossibile vento gelido che in breve gelò le acque dei fiumi presenti in tutta la zona, intrappolando le navi nemiche che non erano riuscite ad allontanarsi. I fanti spagnoli assalirono i nemici in trappola e riportarono una vittoria tanto insperata e clamorosa, quanto miracolosa.

Si racconta che il comandate fiammingo, Philip di Hohenlohe-Neuenstein, già in preda al protestantesimo, abbia esclamato: « Sembra che Dio sia spagnolo, realizzando per loro un tale miracolo.»
Ma era solo il Dio cattolico, lo stesso difeso, adorato e glorificato dalla cattolicissima casa d’Asburgo e dall’allora cattolicissima Spagna.

Dopo la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione, fatta da Pio IX nel 1854, nel 1892, Maria Cristina d’Austria (Maria Christina Désirée Henriette Felicitas Rainiera di Asburgo-Lorena e d’Austria), reggente di Spagna, proclamò La Vergine Maria Immacolata, Patrona delle fanterie (Tercios) spagnole.



Maria Cristina d'Asburgo-Lorena - autoritratto



dicembre 2017
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