A proposito di “segni dei tempi”

di Catholicus






In un recente articolo apparso su questo sito: Di quali altri segni c'è bisogno?, il professor Francesco Lamendola parlava dei cosiddetti “segni dei tempi”, mediante i quali  il Cielo ci mette in guardia dai gravi pericoli che incombono sull’umanità, e in particolare dalla tragica situazione in cui versa oggi la Chiesa di Cristo.

Ebbene, se di alcuni di essi potremmo dire che si tratta di fenomeni naturali, strumentalizzati dai soliti fanatici integralisti cattolici (vedi il fulmine sulla cupola di San Pietro, oppure la colomba aggredita ed uccisa dai rapaci), ed ancora, se di altri si potrebbe parlare di semplici sviste, disattenzioni (!) del Santo Padre (come l’incompleta, ambigua benedizione Urbi et Orbi del giorno di Natale 2017), cosa dire invece di quelli sotto elencati (solo a titolo di esempio, poiché comporre una lista completa sarebbe impresa titanica) ? Semplici quisquilie, bazzecole, pinzillacchere, come direbbe la buonanima di Totò? :

orge a base di sesso e droga nei palazzi apostolici (mons. Capozzi);
- notti hard nel Collegio Capranica di Roma tra seminaristi e prelati (riferite anni fa da Roberto de Mattei su Corrispondenza Romana)
don Riccardo Seppia, il prete di Genova, gay e drogato, che adescava giovincelli;
- don Andrea Contin, il prete di S. Lazzaro, a Padova, che aveva trasformato la canonica in un set a luci rosse, dove faceva sesso con 7 (sette) parrocchiane;
- preti che fanno “outing” di omosessualità, con i loro compagni (mons. Charasma e padre Gregory Greiten, sacerdote del Wisconsin);
-  cardinali che spendono una fortuna per dimore principesche (Bertone), altri cardinali che predicano una Chiesa povera e incassano 35.000 euro al mese (Maradiaga dall’università cattolica di Tegucigalpa).
- mons. Battista Ricca, direttore di Domus Sanctae Martae e inserito dal papa nella “governance” dello IOR, noto in Urugay per le sue tendenze omosex (con uno svizzero, da lui assunto ed alloggiato in Nunziatura) e per l’assidua presenza in locali di incontri tra omosessuali (dove nel 2001 fu anche aggredito e malmenato);
- padre James Martin, famoso gesuita statunitense pro LGBT, nominato dal papa consultore del Segretariato per le comunicazioni della Santa Sede;
- mons. Edoardo Viganò, Prefetto del Segretariato per la comunicazione della Santa Sede, che affida le comunicazioni della Santa sede via Internet all’agenzia Accenture, una multinazionale che si vanta di sostenere la comunità mondiale LGBT e l’ideologia gender, promuovendo attività gay-friendly ed organizzando gay pride al suo interno;
-Padre Chiaffredo Olivero, parroco di San Rocco, a Torino, che non recita il Credo nella messa, dichiarando che non ci crede.

Fino dall’Ottocento, la massoneria si proponeva di combattere la Chiesa Cattolica con la corruzione del clero,  infiltrando suoi adepti all’interno dei seminari, per farli poi arrivare ai gradi più alti della gerarchia (tattica adottata anche dai comunisti fin dagli ani trenta del secolo scorso); la sua massima aspirazione era di arrivare ad avere “un papa secondo le nostre necessità”, come recita l’Istruzione Permanente dell’Alta Vendita (la loggia  massonica al vertice della carboneria italiana ottocentesca), risalente alla prima metà dell’Ottocento.
Oltre alla lobby omosex, la lobby filo luterana,  quella filocomunista e quella ecumenista calabraghe sono da  oltre mezzo secolo la testa di ponte della massoneria in Vaticano,  negli episcopati, nei seminari, negli ordini religiosi, in una parola “in tutte le sedi”, come diceva Sant’Atanasio a suoi tempi a proposito degli ariani eretici.

Come trovare appigli per giustificare simili comportamenti del clero, specialmente delle alte gerarchie, che confondono, amareggiano e depistano il gregge dei fedeli, rendendolo insicuro e confuso?
Forse accusando coloro  che  mettono in evidenza tali fatti, qualificandoli come fanatici, esaltati, divisivi, con i quali non è possibile instaurare alcun dialogo, gettare  nessun ponte, ma contro i quali bisogna invece alzare muri, additandoli al pubblico ludibrio?

Purtroppo da tutto ciò non possiamo che trarre un’amara, inevitabile conclusione, cioè  che la nuova Chiesa Cattolica uscita dal Vaticano II oggi non invita più i peccatori alla  conversione, al ravvedimento operoso ed al cambiamento di vita, ma li conferma nei loro peccati,  “accompagnandoli” fino all’impenitenza finale, e cioè fino alle porte del’inferno.
Sembrerebbe quasi che Satana abbia assoldato i consacrati per fare il lavoro che per due millenni hanno svolto i nemici storici di Cristo e della Sua Chiesa, trovando in loro deliberato consenso e piena collaborazione.

Si veda, in proposito, anche un altro recente articolo di Francesco Lamendola, anch’esso apparso su questo sito: Metanoia e peccato.







gennaio 2018
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