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Epurazioni discrete alla Cattolica, sempre in nome di Amoris laetitia, con tantissima misericordia… di
Marco Tosatti
![]() Università Cattolica, Milano La misericordia in azione, anche da noi. Vi ricordate di quando leggevamo che nelle università americane e di altri Paesi teologi e professori venivano licenziati perché avevano espresso opinioni in disaccordo con il Pontefice regnante in materia di Amoris Laetitia, eucarestia, divorziati risposati e sacramenti? Beh non preoccupatevi, ci siamo aggiornati, succede anche da noi, qui in Italia. Profetico è stato un pensiero di Pezzo Grosso di qualche giorno fa. Non l’avete letto perché me lo ha mandato il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano protomartire, e Stilum Curiae era in vacanza, lontano da computer, ma non dalla moderazione. (Questo giusto per sottolineare quanto voglio bene agli stilumcurialisti, troll e disturbatore compresi…). Leggetelo adesso, seguito da una storia vera che sta accadendo in questi giorni. “Oggi
26 dicembre si festeggia Santo Stefano, Protomartire. La festa di santo
Stefano è importante per il suo valore simbolico sulle
persecuzioni che in tutti i tempi son state inflitte a chi segue
Cristo. Sant’Agostino dice che <tutti i tempi sono di martirio>.
Lo disse il Signore stesso: <Se il mondo vi odia sappiate che prima
di voi ha odiato me..>. Ma le persecuzioni non son sempre state
dello stesso tipo. Nei primi tempi si tentò di distruggere la
fede dei primi cristiani con la violenza fisica, come accadde a Santo
Stefano, (e come accade ancora adesso, soprattutto in terra di islam,
con buona pace di chi dice che si tratta di una religione di pace. Vedi
Egitto, Palestina, Siria jihadista, Iraq, Nigeria). poi la persecuzione
si trasformò in “esclusione” del cristiano dai posti di potere,
poi privandolo dei molti diritti anche elementari, poi ridicolizzando i
suoi valori, poi intimorendolo, poi negandoglieli per non turbare
quelli di altre religioni di immigrati, poi facendo negare all’interno
della stessa Chiesa che detti valori fossero valori, perseguitando chi
li praticava (si pensi alla messa tridentina). Ma oggi si è
arrivati al paradosso finale. Oggi si perseguita chi mette in
discussione ciò che dice il papa, non Cristo; un papa che non
parla ex cathedra e parla di povertà, immigrati,
ambiente…Arriveremo presto a veder perseguitato, sempre dalla Chiesa,
chi critica satana, la gnosi, ecc.?”.
Rileggete:
“Ma oggi si
perseguita…”. Ecco. Quando sono
tornato in attività ho ricevuto una mail, con questo racconto:
![]() “Caro
Tosatti, grazie per avermi risposto. In novembre ho ricevuto una
diffida dalla Cattolica di Milano, in cui si citava la mia adesione
alla Correctio. Sia a me che a XXXX (che l’ha ricevuta qualche giorno
dopo) si obiettava non la firma al documento in sé (peraltro
esplicitamente citato), ma l’uso improprio di titoli
didattico-accademici in contesto extra accademico, posti accanto ai
nostri nomi nell’adesione alla Correctio. Ovvio che
la motivazione è gesuiticamente pretestuosa: voglio vederli fare
il giro di tutti gli studi legali di Milano in cui insigni avvocati
citano sulle loro targhe le loro collaborazioni con la Cattolica!!!
Ecco. Non credo ci sia bisogno
di commenti. Come dice genialmente il collega Valli? Gronda
misericordia da tutti gli artigli….Ai primi di dicembre ho anche scoperto di essere stato depennato dall’elenco dei collaboratori, il che significa che, contrariamente a quanto mi era stato detto a voce, non avremo alcun contratto per i prossimi mesi. Giusto per amore del vero Ti allego l’e_mail, con cui la Cattolica mi attribuisce il titolo di “ricercatore esterno” (che, dunque, non mi sono inventato) e lo screenshot dell’elenco dei collaboratori, alla data della Raccomandata ricevuta dalla Cattolica. Né con me né con XXX si sono degnati di un contatto personale. Da me interpellato, in via strettamente privata, uno dei responsabili del dipartimento mi ha risposto che è normale prassi, visto che negli ultimi mesi le mie collaborazioni si erano ridotte. Sono stato all’estero per due anni e questo spiega il “declassamento” di cui all’E_mail del dipartimento, ma ho mantenuto forme di collaborazione dimostrabili ora ampiamente negate. Stanno addirittura cancellando dalla pagina WEB, sia per me che per XXX, le testimonianze della passate attività! Ho affidato la tutela dei miei interessi e della mia onorabilità a uno Studio Legale e lo stesso ha fatto XXX. Ho diffidato, a mia volta, la Cattolica, allegando il documento in cui i loro uffici mi attribuivano il titolo di “collaboratore esterno di ricerca”. Lo stesso sta facendo XXX, tramite il medesimo studio legale. Un mio canale, da ambienti vaticani, mi ha suggerito che tutta l’iniziativa potrebbe essere partita non tanto e direttamente dal rettorato, ma addirittura da un certo, noto cardinale della Curia Romana , dal cui dicastero, ultimamente, dipenderebbero le università cattoliche. Oppure, per parafrasare la corte cesarea così come la descrive Tacito, in certe istituzioni cattoliche è tutto un correre ad adulare, anche senza esserne richiesti? Oppure, per parafrasare la corte cesarea così come la descrive Tacito, in certe istituzioni cattoliche è tutto un correre ad adulare, anche senza esserne richiesti? Se ne avrai la pazienza, potrai facilmente verificare che non sono l’ultimo arrivato: per più di vent’anni redattore di Communio, ultimo segretario di redazione, prima della chiusura dell’edizione italiana, traduttore di testi di Cordes, Kasper (!), Ratzinger, Schönborn … Lettera firmata”. (torna
su)
gennaio 2018 |