Il relativismo della Chiesa spaventa i laici

di Ettore Gotti Tedeschi


Pubblicato su quotidiano La Verità del 14 gennaio 2018







Si dimentica che la realtà è frutto di scelte morali
e ci si concentra sulle conseguenze sociali e politiche,
attingendo all’ideologia corrente.


Temo sempre più che si stiano «costruendo muri» contro la verità e «costruendo ponti» verso la menzogna. Mai ho visto così confondere così tanto il significato di dialogo, mai ho percepito la volontà di confondere e dividere i cattolici come oggi.
L’ultimo esempio si presenta grazie alle dichiarazioni di un teologo, membro della Pontificia Accademia della Vita: il 14 dicembre scorso, all’Università Gregoriana, il professore e sacerdote Maurizio Chiodi avrebbe spiegato che è dovere responsabile dei coniugi usare sistemi contraccettivi.



Don Maurizio Chiodi


Non farò un commento di carattere morale sul valore della vita e della contraccezione, né sulla conformità di queste affermazioni con l’insegnamento della Chiesa. Vorrei solo commentare le passate conseguenze di queste «aperture».
Questi insegnamenti sono spesso sottovalutati nei loro effetti reali, come se la realtà non fosse frutto di cause morali trascurate o negate. Sembra che oggi si sia deciso di accontentarsi di sembrare comprensivi, aperti, misericordiosi. Ciò avviene proponendo la reinterpretazione dei Vangeli ignorando la Tradizione della Chiesa. Ma ciò avviene anche riferendosi a documenti «tecnoscientifici» che utilizzano teorie che, non solo non appartengono alla fede cattolica, ma sono spesso originate in ambienti che negano la verità della dottrina della Chiesa e potrebbero persino apparire minacce alla stessa umanità. Ma chi propone queste minacce sembra persino in grado di ispirare alcune pagine di documenti apostolici (si pensi a parti di Evangelii gaudium, di Laudato sii o di Amoris laetitia) creando confusione.

Dando per certa la «rettitudine di intenzione» in casa cattolica, sembra necessario discutere questi problemi con un confronto diretto e aperto al contraddittorio, non attraverso schermaglie mediatiche indirette e interpreti ufficiosi.
Oggi nella Chiesa si sottolineano le conseguenze morali di decisioni politiche e socioeconomiche, ma ci si rifiuta di cercare di riconoscere le cause morali delle stesse, perché queste si troverebbero in contraddizione con le concessioni fatte in precedenza da vari teologi, grazie all’uso della prassi applicativa della dottrina.
Si pensi agli errori morali che hanno originato l’attuale e irrisolvibile crisi economica e sociale, che stiamo subendo in tutte le sue molteplici sfaccettature: povertà, disuguaglianze, migrazioni, squilibri geopolitici, fine della democrazia, esasperazione ambientalistica. Invece di riconoscere queste problematiche come generate da errori morali si attribuiscono a errori tecnici.
Ma signori teologi, dove e cosa studiate? Chi frequentate?

La prima vera origine di tutta questa crisi sta nel crollo delle nascite nel mondo occidentale (pertanto nel valore della vita). E ciò avvenne anche grazie a una certa complicità della Chiesa che anzitutto non supportò come doveva Humanae vitae di Paolo VI, e poi concesse al mondo cattolico la famosa «paternità responsabile», che portò in breve le «sante» coppie cattoliche a fare sì e no un figlio a coppia.
Se la lezione venisse capita, anziché mal interpretata, e se potessimo tornare indietro, probabilmente oggi torneremo a far figli con generosità e ci troveremmo a essere più felici e ricchi, non esisterebbero problemi legati alle migrazioni (che se si rivelassero necessarie verrebbero assorbite facilmente in un sistema economico in crescita), non esisterebbero squilibri ambientali (almeno quelli affermati di continuo) perché non avremmo dovuto far esplodere un esagerato consumismo per compensare la decrescita del Pil dovuta al crollo della popolazione, e non avremmo dovuto delocalizzare le produzioni in Asia, dove la protezione dell’ambiente è solo un optional legato ai costi. Avremmo invece piena occupazione e un’imposizione fiscale del 30% in meno in Europa.
Ora, invece di riconoscere questi errori, leggiamo le lezioni di un teologo cattolico che confonde cause ed effetti e auspica l’uso di contraccettivi come soluzione. Certamente, non ho dubbi, lo fa per misericordia verso chi erra, ma senza rendersi conto di «santificare» così quei profeti che hanno prodotto l’errore, negando persino l’errore.

Forse qualcuno in casa cattolica fatica a capire cosa stia succedendo, ma parte del mondo laicissimo e saggio non ne può più di questa rivoluzione morale ed è più preoccupata del mondo cattolico, tiepido e rassegnato, per la perdita di valori di cui loro beneficiavano senza essere obbligati a praticarli.
Leggendo le proposte di questo teologo, un amico francescano laico ha commentato: «Per costoro ci vuole un nuovo processo di Norimberga per reati contro l’umanità: per un po’ abbiamo goduto a vedere una Chiesa che si apriva alle esigenze del mondo moderno, oggi cominciamo a esserne terrorizzati… Perché si confondono il bene e il male».





gennaio 2018
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