Nascita del Consiglio Ecumenico delle Chiese cristiane d’Italia
e messa ecumenica


di Francesca de Villasmundo



Pubblichiato sul sito Medias presse info





Foto di “gruppo”


Un passo importante sul cammino ecumenico è stato appena compiuto in Italia: lo scorso 5 dicembre è nato il Consiglio ecumenico delle Chiesa cristiane presenti in Italia, che ha l’obiettivo di fare avanzare il dialogo interconfessionale… e la messa ecumenica.
[si veda il servizio delll'agenzia SIR]

Per Don Cristiano Bettega, direttore del servizio per l’ecumenismo della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), questa nascita è un
«segno della volontà di continuare insieme il cammino intrapreso negli ultimi anni dalle Chiese, con l’intenzione di avere un organo di collegamento e consultazione il più veloce e agile possibile per poter intervenire come cristiani su temi di attualità o di emergenza e promuovere iniziative comuni»

Il calcio d’inizio di questa nuova struttura ecumenica è stato dato nella sede della CEI alla presenza dei rappresentanti della Chiesa cattolica, della Chiesa apostolica armena, della Chiesa copto-ortodossa, della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (luterani, battisti, valdesi, metodisti e Esercito della salvezza), della Chiesa avventista del 7° giorno e della Chiesa anglicana.
Un prossimo passo in questa «unione nella diversità» verrà compiuto il prossimo 12 febbraio, quando i rappresentanti si incontreranno di nuovo per definire
«un regolamento ad uso interno sulle modalità della consulta, i luoghi e la frequenza degli incontri e i membri che vi parteciperanno»,
è quanto afferma Don Bettega, che aggiunge:
«Con la libertà di tenere aperte le porte a tutti, anzi, con la precisa volontà di coinvolgere in questo cammino anche altre Chiese, che per vari motivi finora non hanno fatto parte di questo gruppo di lavoro».

Bisogna precisare, infatti, che questo nuovo organismo, portato a battesimo dal sincretismo cristiano in marcia, prende le mosse dal gruppo di lavoro che ha pensato, proposto e gestito l’importante appuntamento ecumenico vissuto ad Assisi a fine novembre 2017, quando cristiani di diverse Confessioni si sono incontrati per riflettere insieme su come ciascuna Chiesa interpreti «il comune appello ad essere sempre in riforma, sempre provocata dall’unico Vangelo», dice sempre Don Bettega.

Mons. Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino e presidente della Commissione Cei per l’ecumenismo, plaude alla creazione di questo organismo multi-confessionale e afferma che
« Vuole essere un cantiere di dialogo, di proposte, di iniziative».
«Noi come cristiani vorremmo dare testimonianza che, pur nella diversità, che ancora ci separa, è possibile lavorare insieme. Ma per farlo, nessuno può affermare che è l’unico possessore della verità piena. È un principio fondamentale: anche se ognuno crede di camminare nella verità, deve riconoscere nell’altro la presenza di segni che ci uniscono e possono essere un dono reciproco.»

Il pensiero moderno di Mons. Spreafico non è altro che l’abbandono del senso della verità e del principio di non-contraddizione. Quello che egli enuncia, idea cara alla Chiesa conciliare, è che tutte le religioni cristiane sono buone e lodevoli, e ognuna possiede in sé la verità come fosse la fonte della verità, ma nessuna di esse può rivendicare di possedere la verità nella sua pienezza. Il che, secondo logica, significa che nessuna di queste confessioni cristiane detiene la Verità assoluta e immutabile. Inoltre, se tutte le verità sono vere, ne consegue che nessuna è vera! L’ecumenismo conciliare, mettendo tutte le false religioni allo stesso livello della vera religione cattolica, ha come primo risultato quello di creare una cultura dell’indifferentismo e del relativismo: negare il dogma e la certezza della fede e così condurre le anime all’apostasia silenziosa.
In pratica, questo ecumenismo lavora all’inter-comunione: negazione del dogma della transustanziazione.

Il presidente della Federazione delle Chiesa evangeliche in Italia, il pastore Luca Maria Negro, ha collegato la creazione questo Consiglio col 500° anniversario della Riforma protestante:
«Credo che la svolta nei rapporti tra le Chiese sia avvenuta in seguito alla commemorazione comune dei 500 anni della Riforma e il ‘la’ lo ha dato l’evento di Lund a cui ha partecipato papa Francesco. Un evento storico, impensabile fino a pochi anni fa. Ciò che era impossibile, è accaduto.»

Ma soprattutto il pastore Negro, lo scorso 10 gennaio, nel sito della Federazione, ha annunciato che, a seguito della creazione di questo nuovo Consiglio ecumenico:
«il 2018 dovrebbe – finalmente! – essere l’anno di nascita del tanto atteso ‘tavolo permanente di consultazione’ delle chiese cristiane in Italia. Cattolici, protestanti e ortodossi in Italia dovrebbero dar vita a questa struttura ecumenica proprio pochi giorni dopo la fine della Settimana di preghiera.»

A questo proposito, in Italia corre voce che questo “tavolo permanente di consultazione” ha lo scopo di portare a compimento la nuova messa ecumenica in preparazione in Vaticano.
[si veda l'articolo di Fra Cristoforo nel sito Anonimi della Croce]




gennaio 2018
AL SOMMARIO ARTICOLI DIVERSI