Bestemmiata l’Eucarestia

di Giovanni Servodio


Fra Cristoforo, giustamente, ha gridato allo scandalo nel leggere quello che si è arrivati a dire sulla Sacra Eucarestia, e ne ha subito dato notizia nel suo sito.

Ovviamente, abbiamo letto l’articolo citato da Fra Cristoforo, scritto da un certo Manuel Belli – che insegnerebbe al seminario di Bergamo -, e pubblicizzato da quel tale Andrea Grillo – che si spaccia per teologo e che la canea laica osanna compiaciuta come tale, mentre i beoti chierici e laici della nuova Chiesa che ha deciso di tradire Nostro Signore tengono giustamente in grande considerazione.

La lettura dell’articolo del Belli – il cui nome, ironia della sorte, richiama alla mente i ben più seri sonetti romaneschi di Giuseppe Gioacchino Belli – suscita, certo, indignazione, ma al tempo stesso delinea parte dello scenario già predisposto dalla nuova falsa Chiesa e parte dello scenario che la stessa si appresta a realizzare nel prossimo avvenire.

Posto che le “porte dell’Inferno” non prevarranno contro la vera Chiesa di Cristo, nulla impedisce -  ed è un fatto ormai accertato – che gli uomini della nuova Chiesa apostata si consegnino anima e corpo ai guardiani delle porte dell’Inferno, per servire da coribanti e untori e cercare di condurre nel fuoco eterno quante più anime è possibile.

Questo diabolico epigono del Belli scrive per diffondere una falsa dottrina sulla Sacra Eucarestia, in linea con l’obiettivo della nuova falsa Chiesa che vuole distruggere il cattolicesimo e condurre i fedeli cattolici all’eresia protestante e all’apostasia dalla Fede. E mentre è certo che tale disegno fallirà è altrettanto certo che molte anime verranno condotte nelle fauci di Belzebù in attesa che il soffio tagliente e infuocato del Signore spazzi via il momentaneo trionfo dell’Anticristo.

In un lungo discorso preparatorio, questo Belli afferma che quanto ha insegnato la Chiesa sull’Eucarestia è connotato dalla staticità, cosa che, afferma, non è male, ma che è incompleta, poiché il vero insegnamento richiede la dinamicità e l’approfondimento di “altro”. Il che significa che ogni e qualunque insegnamento dovrebbe necessariamente ampliarsi nel tempo e nello spazio per arricchirsi di qualsiasi “altro” possa scaturire dalla mente dell’uomo, basandosi sulla cruda realtà di un sempre più moderno sentire che vive di per sé di un sempre più accentuato allontanamento da Dio.

Il ragionamento è elementare e sempre mosso da un’unica istanza: non è l’uomo che deve conformarsi a Dio, ma Dio che si dovrebbe conformare all’uomo. Il che, nonostante sia fondamento della nuova falsa teologia scaturita dal Vaticano II che ha inteso sostituire al culto di Dio il culto dell’uomo, è un’elementare impossibilità: Dio immutabile che dovrebbe conformarsi all’uomo mutabile!
Eppure, come sostiene questo Belli, tale intrinseca assurdità alimenta le menti e i cuori dei nuovi apostoli dell’apostasia, giustamente convinti di essere ormai “come dii”, secondo l’originaria suggestione dell’antico serpente che continua ad aggirarsi strisciante in mezzo agli uomini sempre più ridotti a larve: incapaci di trasformarsi in farfalle e quindi costretti a loro volta a strisciare: minuscole prede dell’insaziabile serpente diabolico.

« La dottrina della transustanziazione e del sacrificio eucaristico ci consegnano delle valide risposte alla questione sul “cosa è” l’eucaristia. Resta inevasa la questione sul “cosa accade” nell’eucaristia. Se abbiamo parole per comprendere l’identità dell’eucaristia, non sempre abbiamo strutture di pensiero per adeguare le dinamiche eucaristiche. »

Già! “Cosa accade” nell’Eucarestia? Una domanda che non ci eravamo mai posti, perché ci bastava sapere che nel corso dell’Eucarestia, alla consacrazione, le specie del pane e del vino, pur rimanendo pane e vino, acquisiscono la sostanza del Corpo e del Sangue di Nostro Signore, il Quale, tramite il celebrante consacrato e ben intenzionato, si rende presente sull’Altare in Corpo, Anima e Divinità per offrirsi ogni volta nuovamente in Sacrificio al Padre per la redenzione degli uomini, i quali riceveranno le grazie che scaturiscono dai meriti di Nostro Signore: mangiando e bevendo il Suo Corpo e il Suo Sangue offerto loro da Nostro Signore stesso per mano del celebrante consacrato e ben intenzionato.

Questo lo sapevamo, sapevamo esattamente “cosa accade” nell’Eucarestia, e lo sapevamo da noi per come ci era stato insegnato dalla Chiesa e per come era stato appreso e vissuto da duemila anni dai nostri padri.
Ma ecco che veniamo a sapere, di bel nuovo, per mano di questo Belli, che la questione sul “cosa accade” nell’Eucarestia fino ad oggi sarebbe rimasta “inevasa”.
Orbene! Qui qualcuno è scemo o ci fa! E siccome noi non siamo scemi, né ci mettiamo a fare gli scemi con l’Eucarestia, ne consegue che lo scemo è questo Belli, il quale proprio in forza del fatto che è scemo si è reso disponibile a diffondere scempiaggini suggeritegli dal Serpente antico allo scopo di distogliere dalla Fede i fedeli cattolici.

Quindi: bisogna cercare di capire che “cosa accade” nell’Eucarestia, visto che già tutti sanno che “cosa accade” nell’Eucarestia!

«…il tentativo è quello di riflettere su tre parole, dall’alto peso filosofico e antropologico, che possono aiutare nel coglimento di dinamiche eucaristiche. … Provare a sondare con cognizione alcune possibilità è un modo per onorare il patrimonio che ereditiamo e spingersi verso le domande degli uomini e delle donne del nostro tempo

Ora, visto che “cosa accade” nell’Eucarestia continueremmo a chiedercelo nonostante sappiamo che “cosa accade” nell’Eucarestia, ecco che questo Belli si mette a giuocare con le parole – lo sport preferito dai nuovi preti apostati a partire dal Vaticano II – è ci fa sapere che abbiamo bisogno di essere aiutati a “cogliere” le “dinamiche eucaristiche”; e per far questo ci offre di “sondare” delle “possibilità”, così da “onorare” il patrimonio ereditato e muoverci verso le domande degli uomini e delle donne del nostro tempo.
Domande che questo Belli non precisa, ma che lascia intendere trattarsi di domande come la prima: visto che sappiamo che “cosa accade” nell’Eucarestia, che “cosa accade” nell’Eucarestia?
Domanda che, come si vede facilmente, è la domanda delle domande!

E come si fa ad “onorare” il patrimonio e ad andare incontro alle domande che non sono domande, ma che vengono poste come tali a partire dal fatto che le risposte le si conoscono già?
Semplice, dice questo Belli, tentando di riflettere su tre parole “dall’alto peso filosofico e antropologico”: “corpo”, “pasto”, “eros”!
Il che, come tutti possono vedere, è quanto di più profondo riesca a pensare e a ponderare costui, che non è un pazzo isolato, ma il tipico rappresentante della nuova genia di teologi allevati dal Vaticano II, dalla cui schiera sono usciti come funghi velenosi vescovi, cardinali e papi della nuova falsa Chiesa.

Insomma, “cosa accade” nell’Eucarestia?
I nuovi untori dell’apostasia dalla Fede ci dicono che l’Eucarestia non sarebbe più il rinnovamento incruento del Sacrificio cruento della Croce, bensì un insieme di corpo, pasto ed eros, cioè un insieme degli elementi più bassi che connotano l’esistenza terrena dell’uomo decaduto e offeso dal peccato originale.
Come scoperta non c’è che dire: è proprio l’inversione della realtà, sia naturale sia soprannaturale: è proprio la conferma che nella nuova falsa Chiesa non è più il Deposito della Fede che informa, ma l’insorgere delle predicazioni del demonio e dei suoi seguaci: i diavoli preternaturali e i teologi naturali.

E la scelta delle parole “dall’alto peso filosofico e antropologico” non è casuale, ma voluta a fini sovversivi.
Il “corpo” come elemento sublimato alla stregua del pensamento del polacco Wojtyla, che ha fatto il papa col nome di Giovanni Paolo II e che ha catechizzato i fedeli con la “teologia del corpo” e che anche per questo è stato canonizzato dai suoi degni successori.
Il “pasto” come elemento esaltato alla stregua del pensamento del tedesco Lutero, che ha fatto a pezzi la Chiesa e ha perseguitato i fedeli cattolici con la sua rivoluzione umanizzante dei sacramenti, distruggendoli e distruggendo con essi la Messa e il sacerdozio e che anche per questo Francesco lo ha intronizzato in Vaticano.
L’“eros” come elemento sostitutivo dell’agape e della comunione d’amore con Nostro Signore alla stregua del pensamento dell’ebreo austriaco Freud, che ha voluto ridurre l’uomo a mero istinto viscerale e ha infettato con la sua teologia del ventre le università e i seminari del post Vaticano II, da cui sono usciti i preti pedofili e i teologi del ventre come questo Belli.

«Non dobbiamo nascondercelo: spesso nella tradizione abbiamo rischiato di porre talmente tanta enfasi sull’idea che quel pane e quel vino non sono più tali ma corpo e sangue di Gesù e sul fatto che i sensi non devono ingannare anche se vedono solo pane e vino che abbiamo rischiato di pensare in modo un po’ magico alla realtà della presenza del corpo di Cristo

Quindi, per questo Belli, insistere sulla transustanziazione sarebbe come parlare di magia: la magia con la quale il celebrante “dice” di poter trasformare il pane nel Corpo di Cristo.
Ora, siccome anche Francesco ha parlato di magia riguardo ai miracoli di Gesù, ecco che questo Belli crede anche lui che le parole di Nostro Signore, all’Ultima Cena e in ogni vera Messa, non sarebbero altro che un atto di magia.
Che dire? Una volta i tipi così li bruciavano col condimento dei semi di finocchio!

«la celebrazione della messa non è solo una sorta di inspiegabile magia in cui si rende presente il corpo della divinità. Dipende tutto da come guardi quel pane… Noi viviamo di simboli. E il corpo di Gesù non è altro rispetto a un buon pane spezzato

Quindi, questo Belli nega la transustanziazione e sostiene che siamo noi che vogliamo vedere nel “pane” il Corpo di Nostro Signore… ma non sarebbe così, perché sarebbe solo un simbolo!
Che cos’è che è un simbolo? Tutto, dall’Eucarestia alla Messa! Perché questo Belli non crede neanche nella Messa!
Che dire? Una volta i tipi così se non li bruciavano col finocchio, quanto meno li scomunicavano! Oggi invece la nuova falsa Chiesa li chiama ad insegnare nei seminari. E poi ci si meraviglia dei preti che abbiamo nelle moderne parrocchie ex cattoliche.

« La messa è un pasto ritualizzato… A messa prima di tutto si mangia… sono tutti atti che non coinvolgono solo l’apparato digerente, ma mettono in gioco pensieri impliciti, non detti, non dicibili, sensazioni … A messa non si mangia tanto, ma ciò che si mangia dovrebbe avere un potere nutriente … Occorre essere un po’ mistici per vivere in pienezza l’eucaristia.
 Ma non possiamo dimenticare che a messa ci sediamo a tavola con altri. … La prima cosa che accade partecipando all’eucaristia è che ci si ritrova: la celebrazione inizia proprio con l’atto di radunarsi … Non è facile la prossimità fisica. … L’eucaristia come tavola ci chiede anche di verificarci sulla nostra qualità relazionale come Chiesa

Ecco quindi chiarito, in parte, lo sproloquio sul corpo: nella Messa, dice questo Belli, Nostro Signore c’entra come i cavoli a merenda, in realtà la Messa sarebbe un’occasione per stare insieme ad altri e per mangiare con loro: la Messa sarebbe un “pasto”.
Cosa del tutto coerente con il “corpo”, che per sopravvivere su questa terra ha bisogno di nutrirsi con un “pasto” e se questo bisogno lo si soddisfa in compagnia, ecco che tutto diventa più bello.
Nostro Signore, l’Ultima Cena, la prefigurazione del Corpo e del Sangue di Cristo offerti in sacrificio, secondo questo Belli, sarebbero tutte scuse per mangiare e bere in compagnia.
Lutero e i protestanti la sapevano raccontare meglio, ma questi moderni teologi del ventre non sono neanche capaci di scimmiottarli e si inventano tiritere di parole per dire che l’Eucarestia non esiste, la Messa non esiste, Nostro Signore non esiste, se non nella nostra immaginazione da basso ventre… come simboli!

Che dire? Una volta i tipi così non li facevano neanche entrare in chiesa e se per caso accadeva che riuscissero ad entrare… appena aprivano bocca i fedeli li buttavano fuori a calci. Oggi invece la nuova falsa Chiesa li chiama a parlare perfino in pubblico, e li riconosce come teologi.

Per il pezzo di chiusura sull’“eros”, questo Belli fa parlare il domenicano inglese Timothy Radcliffe, uno specialista del sesso in Chiesa, ovviamente sostenitore dello sposalizio dei preti con annessi e connessi. E l’inglese assatanato se ne viene fuori affermando che
«L’eucarestia, come il sesso, è centrata sul dono del corpo. …abbiamo bisogno di capire l’una alla luce dell’altra. Comprendiamo l’eucarestia alla luce della sessualità e la sessualità alla luce dell’eucarestia»

Come dire che siamo ancora fortunati, perché se l’inglese assatanato, invece di essere ossessionato dal sesso, fosse stato ossessionato dall’uccisione di esseri umani, ci avrebbe raccontato che “comprendiamo l’eucarestia alla luce dell’omicidio”.

Questo pezzo di chiusura, allora è come una rivelazione: questo Belli si accompagna al vecchio inglese assatanato, perché entrambi sono posseduti dal basso ventre e, come ogni specialista in porcherie, vedono sesso dappertutto, ma, ipocriti come sono lo chiamano “eros”, senza però preoccuparsi di lasciarsi scappare che:
« C’è dunque una componente erotica dell’eucaristia che non deve essere trascurata. … Donare il corpo significa confidare all’altra persona che potrà contare su una fedeltà che le parole non sono sempre in grado di esprimere. … il reciproco dono del corpo esprime che l’altro è per me al di là della comprensione che io adesso potrei avere dal punto di vista verbale o intellettuale.
 …  Il Signore Gesù non è una teoria da comprendere, e talvolta l’avventura con lui non è immediatamente comprensibile. … Dio è eternamente affidabile non perché è immediatamente comprensibile, ma perché è infinitamente amante
 
Corpo, dono del corpo, avventura da vivere, eros, sesso, sessualità, amante, sono tutti termini che sgorgano fluenti da spiriti sopraffatti, non tanto dalla semplice concupiscenza, quanto dalla libidine vissuta come valore.
Che tipi così si possano mettere a parlare di Eucarestia e che altri tipi come il Grillo iniziale si possano mettere a propagandarli è il segno inequivocabile che la nuova falsa Chiesa è ormai sprofondata nel fango e, come i porci, vi si rotola con soddisfazione, compiacendosi di avvoltolarsi nel suo stesso vomitaticcio.

Che dire?
Vieni, Signore Gesù, vieni presto a salvarci e a liberarci da questi diavoli che si sono travestiti da preti!


     





gennaio 2017
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