In Brasile,
delle «vescovesse» protestanti «consacrano»
durante una Messa di Paolo VI
 


di Francesca de Villasmundo



Pubblicato sul sito Medias Presse Info






Se serviva una prova in più delle demenze sacrileghe alle quali porta il Novus Ordo Missae di Paolo VI, ciò che è appena accaduto in Brasile ne fornisce una esemplare.

La Commissione Pastorale della Terra, della Conferenza Episcopale brasiliana ha organizzato la settimana scorsa la 41° edizione della Processione della Terra, in linea con la Laudato si’, intitolata “Donne terra. Resistenza, cura e diversità”.
Come fa notare il giornale on line italiano: La Nuova Bussola Quotidiana, questo evento è rivolto
«soprattutto ai campesinos, ai contadini. … e naturalmente di questi tempi, dopo l’enciclica Laudato Sì, i temi della difesa della natura, dell’attenzione alla stessa e al lavoro che ad essa viene dedicato ha assunto un’enfasi ancora maggiore.»





Tanto maggiore che tutti devono comunicarsi insieme, con entusiasmo ed euforia, in difesa della Madre Terra… Comunicarsi in tutti i sensi: così, durante lo svolgimento della Messa di Paolo VI, al momento della Consacrazione, la folla dei fedeli presenti ha potuto vedere che dei vescovi e dei preti di obbedienza “romana” che hanno “consacrato” il “pane e il vino” insieme con due «vescovesse» protestanti (si guardi il video a partire dal minuto 49)!
Attorno a questa tavola di profanazione, oltre alle due donne “ministre”, erano presenti Mons. Donizzetti, vescovo ausiliare di Porto Alegre, Mons. Romulo, vescovo di Montenegro, Mons. Adilson Busin, vescovo ausiliare de Porto Alegre, Mons. Alessandro Ruffinoni, vescovo di Caxias do Sul, Mons. Rodolfo Weber, arcivescovo di Passo Fundo, Mons. Jacinto Bergmann, arcivescovo di Pelotas, Mons. Jaime Kohl, vescovo di Osório, il parroco del luogo e un diacono. Le due «vescovesse», oltre a «concelebrare» e a «consacrare», hanno dovuto «comunicarsi»…

Senza addentrarsi in considerazioni teologiche sul Novus Ordo in generale, e benché sia poco probabile che una tale celebrazione sia valida, il carattere sacrilego e scandaloso di questa «messa» di Paolo VI è innegabile.
Tale celebrazione ecumenica, offerta agli occhi sentimentali del mondo per amore ecologico e fraterno nei confronti di ciò Papa Francesco chiama la «casa comune», ha come primo effetto quello di negare apertamente il dogma della Transustanziazione che definisce la Presenza reale: Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Nostro Signore Gesù Cristo nelle specie eucaristiche in seguito alla consacrazione:
«Noi dichiariamo senza esitare – dice Sant’Agostino – che prima della Consacrazione vi è solo il pane e il vino tratti dalla natura; ma dopo la Consacrazione vi è solo la Carne e il Sangue di Gesù Cristo, resi presenti con le parole sacre.»

Ora, tutti i protestanti rigettano questa dottrina cattolica. Concelebrando con essi, dunque, questi vescovi e questi preti conciliari brasiliani «condividono» implicitamente l’eresia protestante. Senza che la Roma bergogliana li richiami all’ordine.

In più, visto che per il Papa argentino la prassi è  il mezzo che permette di fare evolvere la dottrina, ci si può chiedere se questa «co-consacrazione» tra conciliari e protestanti non sia un passo in più verso la Messa ecumenica e la comunione interreligiosa che sono attualmente  in preparazione in Vaticano.
Fra Cristoforo, sul blog Anonimi della Croce, ha ben ragione di concludere sull’argomento con questa frase:
«Dico…è tutto secondo copione. Cominciare a lanciare le “iniziative”, per poi tollerarle…e approvarle!

E’ così che accade nella Roma neo-modernista e neo-protestante partorita dal concilio Vaticano II: con piccoli passi pratici gli uni dopo gli altri, le autorità conciliari demoliscono la dottrina cattolica, per erigere una nuova religione anti e a-cattolica, pur conservando esteriormente e ingannevolmente l’appellativo di cattolica.





febbraio 2018
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