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Incominciare a svegliarsi di
Andrew Senior
Riportiamo una riflessione di
Andrew Senior pubblicata sul sito
Traditional catholic musing. Andrew Senior è un professore del St. Mary College della Fraternità San Pio X (Kansas, USA) L'immagine è nostra ![]() San Michele Arcangelo 5 Aprile 2018
Ho appena letto l’articolo di Don Robinson, e ancora mi gira la testa. Egli è molto intelligente, ma il suo ragionamento è errato: è tautologico e contorto; trova il modo di svolgere diverse false dicotomie, facendo sembrare che stia discutendo sull’unica via mediana. Egli asserisce che Mons. Lefebvre non usò mai l’espressione “Chiesa conciliare”. Forse dovrebbe leggere l’omelia sulle Consacrazioni: «Questa vita di Nostro Signore Gesù Cristo sta scomparendo ovunque nella Chiesa conciliare. Stanno seguendo strade che non sono strade cattoliche, che portano semplicemente all’apostasia». Egli afferma anche che Mons. Lefebvre non ha resistito all’autorità di Roma quando essa agiva in accordo con la Tradizione. Ma sempre nell’omelia sulle Consacrazioni, Monsignore afferma esplicitamente che le autorità romane facevano esattamente l’opposto. Dice chiaramente che hanno smesso di seguire la Tradizione, che non possono più essere affidabili, che esiste uno stato di necessità straordinario: «Poiché, a partire dal Concilio,
ciò che noi abbiamo condannato ecco che le autorità
romane l’adottano e lo professano, com’è possibile? … Noi ci
troviamo di fronte ad uno stato di necessità. Abbiamo fatto di
tutto per provare che Roma comprendesse che bisognava ritornare a
quest’attitudine del venerato Pio XII e di tutti i suoi predecessori.
Abbiamo scritto, siamo andati a Roma, abbiamo parlato, abbiamo inviato
delle lettere – Mons. De Castro Mayer e io stesso – diverse volte a
Roma; abbiamo provato con questi colloqui, con questi mezzi, di
giungere a far comprendere a Roma che a partire dal Concilio, questo
aggiornamento, questo cambiamento che s’è prodotto nella Chiesa
non è cattolico, non è conforme alla dottrina di sempre
della Chiesa. Questo ecumenismo e tutti questi errori, questa
collegialità, tutto questo è contrario alla Fede della
Chiesa, è in procinto di distruggere la Chiesa. … E qual
è questa verità se non la verità del Vaticano II?
Se non la verità di questa Chiesa conciliare? È chiaro!
Di conseguenza, è chiaro che per il Vaticano la sola
verità che oggi esista è la verità conciliare,
è lo spirito del Concilio, è lo spirito d’Assisi. Ecco la
verità di oggi. E questa noi non la vogliamo per niente al
mondo, per niente al mondo! »
Monsignore non ha mai sostenuto alcuna misura a metà strada: in alcuni casi si deve obbedire all’autorità romana, e in altri si deve disobbedire. Lui non ha mai sostenuto che fintanto che essi gli avessero permesso di essere quello che era, ogni cosa poteva andar bene. Egli non sarebbe nemmeno salito sulla macchina che gli avevano mandato la sera prima! Don Robinson invece è già in macchina e oltre metà delle Alpi in una notte buia! Per una coincidenza non tanto strana, oggi ho ricevuto per posta una lettera di Don Wegner [Superiore del Distretto americano] per una raccolta di fondi. Egli comincia dicendo: “È stato un anno tumultuoso, pieno di grandi aspettative e di grande confusione ... In effetti è stato un anno in cui da Roma è venuta tanta confusione, al punto che il nostro Mons. Bernard Fellay ha firmato una pubblica correzione filiale rivolta al Papa per il gravi errori presentati in Amoris Laetitia.” Fin qui tutto bene, ma poi continua aggiungendo della confusione e dicendo: “A marzo, abbiamo ricevuto l’annuncio a sorpresa che Papa Francesco aveva adottato delle misure per rimuovere ogni dubbio sulla validità dei matrimoni celebrati dai sacerdoti della Fraternità.” Io sostengo che tale annuncio non è stato affatto una sorpresa, era invece una trappola preordinata. Non c’è mai stato alcun dubbio sulla validità dei matrimoni, o delle confessioni (o sulla falsa scomunica!), certamente non nella mente di Mons. Lefebvre! È davvero una situazione molto confusa, e intenzionalmente, nella quale i fedeli sono portati a credere che tutti dovremmo aspettare ansiosi le meraviglie della “regolarizzazione canonica”. Questo non è ciò cercava Mons. Lefebvre. Egli ha detto molto chiaramente che Roma deve rigettare esplicitamente i suoi errori e ritornare pienamente alla Tradizione. Papa Francesco non è in alcun modo sulla strada per tornare alla Tradizione, se non per apparenza, come elemento di una diabolica dialettica. Egli sta aprendo la strada verso la Grande Apostasia, e questo oggi è più ovvio che mai. Volere essere “riconosciuti e regolarizzati” da lui equivale ad unirsi ai ranghi dei traditori massonici che si sono infiltrati nella Chiesa. Papa Leone scrisse la famosa preghiera a San Michele Arcangelo più di un secolo fa: “E la Chiesa, Sposa
dell’Agnello Immacolato, da molto astuti nemici è stata riempita
di amarezza e abbeverata di fiele; essi hanno messo le loro empie mani
su tutto ciò che c’è di più sacro; e lì
dove fu istituita la Sede del beatissimo Pietro e la Cattedra della
Verità, hanno posto il trono della loro abominazione ed
empietà, così che colpito il pastore, il gregge possa
essere disperso.”
E uno dei primi atti della Chiesa conciliare è stato quello di eliminare questa preghiera! San Michele Arcangelo, diféndici nella battaglia e nella terribile guerra che stiamo combattendo contro i Principati e le Potenze, contro i governanti di questo mondo di tenebre, contro gli spiriti malvagi. Che Dio ci aiuti! In Christo Rege. Andrew Senior St. Mary’s, KS (USA) (torna
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aprile 2018 |