BUONI SITI & BUONE LETTURE

Blondet&Friends

a cura di Cristiano Lugli


Articolo pubblicato il 17 maggio 2018 su Riscossa Cristiana


Buoni siti & buone letture

Il mondo cattolico, quello vero, è tenuto in vita anche grazie a una manciata di siti che fanno da punto di riferimento per tanti lettori in cerca di nutrimento della mente e dello spirito.
Riscossa Cristiana intende tracciare una mappa dei luoghi sicuri dove, in un tempo drammatico come quello presente, sia possibile trovare scampo e conforto nelle buone letture, nelle analisi senza cedimenti, nella formazione dottrinale e morale, ma anche e soprattutto nell’amicizia e nei volti da riconoscere. In una serie di incontri e interviste, disegneremo la geografia di questi avamposti della fede, consapevoli che la volatile virtualità del web è solo uno strumento di persone concrete che sanno di dover vivere come credono per non ridursi a credere come vivono.







IL DOVERE DI RACCONTARE

IL LATO OSCURO DELLA STORIA E DELLA POLITICA



La storia professionale di Maurizio Blondet è stata legata a testate come Gente, il Giornale, Avvenire, La Padania. Fin dagli anni ‘90 ha cominciato a indagare sui poteri oligarchici, finanziari e sovrannazionali che, agendo dietro le quinte, guidano la storia e la politica.
Dal 2015, dopo l’esperienza con Effedieffe, dirige il blog Blondet&Friends, fonte ineludibile per tante persone interessate a capire cosa avviene sul piano geo-politico.
Penna davvero unica, Blondet rimane punto di riferimento di quel giornalismo investigativo che in pochi, oggi, sanno ancora fare.

Dottor Blondet, i suoi lettori l’hanno seguita in blocco dopo la nascita di  Blondet&Friends?

Non lo so, non mi sono mai posto la questione. Siano 3, o 300, o 30 mila lettori, non ha molta importanza. Mi interessano i 3 o i venticinque (citazione manzoniana) che capiscano.

Qual è il contributo che vuole portare alla buona battaglia?

Non è un contributo propriamente cattolico – anche se molti mi rimproverano appunto di essere un “clerico fascista”, moralista dogmatico, insomma uno dei peggiori delitti nella felice epoca della secolarizzazione. Ho l’ambizione di essere un giornalista ossia un “modesto ausiliario della democrazia”. La democrazia, presa sul serio, è lasciare al popolo le decisioni e le scelte politiche: non perché il popolo sia infallibile, ma perché sarà il popolo a pagare per le conseguenze 
delle sue decisioni.
Il giornalismo “modesto ausiliario” vuole informare il popolo non perché “prenda la decisione giusta”, ma perché sia consapevole che le decisioni sono tutte e ciascuna ha i pro ma ha anche i contro.  Per questo è bene che siano discusse nella pubblica arena. Ovviamente ciò ha un senso solo se un popolo, in senso politico, esiste ed è consapevole e responsabile.

Come vede la situazione politica italiana innanzitutto?

Diciamo che questo è il motivo per cui mi occupo di geopolitica. Occuparsi di Italia è disperante e anche molto più pericoloso: appena dici una verità qui, vieni querelato per diffamazione da chi ha interesse a nasconderla. E perdi la causa! Perché le cosche istituzionali che governano hanno tutte le leve del potere in mano, e le usano senza alcuno scrupolo. Si veda la magistratura (cancellate la parola magistratura: non ho detto niente).

Che ruolo giocano i Cinque Stelle dalla loro discesa in campo?

I Cinque Stelle hanno raccolto voti di “protesta” tenendosi molto vaghi e cangianti sulla “proposta” politica. Per cui prima erano critici dell’euro e adesso favorevoli; prima contro la NATO ed ora per la NATO: ciò va capito, perché hanno ricevuto “troppi” voti avendo giocato sulla genericità della protesta e la sua ambiguità.

Parliamo della situazione in Siria, che non lascia per nulla ben sperare: l’informazione vera è totalmente imbavagliata?

Molto più di quanto possiate immaginare e io possa raccontare (dovrei scrivere ogni giorno 100 articoli di smascheramento). Vi racconto un caso che dimostra a quale punto di delirio bellicista è arrivata la stampa. Il 18 aprile, la BBC intervista Lord Alan West, ex capo di stato maggiore della Royal Navy (il suo titolo ufficiale è First Sea Lord), sulla Siria. Questo pari d’Inghilterra esprime ragionati dubbi sulla tesi ufficiale, ossia che Assad abbia gasato il suo stesso popolo. Ebbene: l’intervistatrice della BBC, Annita McVEigh, lo rimbecca con queste parole: “Dato che siamo in una guerra dell’informazione con la Russia, non pensa lei che sia sconsiderato esprimere pubblicamente dei dubbi su questa faccenda? Data la vostra posizione e il vostro prestigio, non è pericoloso che voi gettiate la confusione negli spiriti?”. Capito?
La giornalista stava praticamente accusando di tradimento della patria il Lord, perché osava dire la verità invece che la menzogna ufficiale!  E ciò danneggiava la guerra che la stampa ha scatenato 
contro la Russia. L’apparato mediatico non prende nemmeno più ordini dal Sistema o dai Lord: fa la sua guerra, usando la menzogna come arma, per una sorta di delirio ipnotico.

Che ruolo gioca Putin in questi equilibri che ormai sembrano essere definitivamente persi?

Putin cerca continuamente di portare a una pace negoziale le parti belligeranti, fra gli stati, anche i più discutibili e barbari (Sauditi, Turchia), e le pedine che pagano (i terroristi islamici), in un mondo che, per volontà americana – o meglio sarebbe dire  “talmudico”-americana – disprezza e straccia le convenzioni internazionali. Stracci di carta. Naturalmente, quando si abbandonano i trattati internazionali, li si firma e poi non li si rispetta – come fanno gli USA dal 2001 – il solo strumento di relazioni internazionali resta la guerra, la violenza e la superiorità della forza.

E Trump invece?

Trump fa parte di questa barbarie, di questo neo-primitivismo che non capisce a cosa servono i trattati; ha idee confuse e impulsive. Tuttavia ha cercato e sta cercando, goffamente e confusamente, assediato com’è da nemici interni che vogliono la sua pelle (il deep state), di allacciare buone relazioni con la Russia. 

Israele che peso ha in questa guerra e su Trump?

Israele – e la lobby ebraica, che nessuno in America osa scontentare – è la promotrice della distruzione successiva di Irak, Siria, di tutti i Paesi musulmani con governi laici e modernizzatori. Il progetto è stato scritto nero su bianco sulla rivista del  Congresso Sionista Mondiale, “Kivunim”; esaminava gli stati arabi e islamici uno per uno, mostrando come in ciascuno vivessero minoranze etnico-religiose e proponeva dunque di riaccendere e rinfocolare quelle antiche divisioni, in modo da giungere allo smembramento degli stati arabi in piccole unità settarie, fanatiche, arretrate e quindi innocue per Israele, perché troppo occupate a combattersi in guerre intestine: sciiti contro sunniti, curdi contro turchi o iracheni, sunniti contro alawiti (siria).
Tutto il sangue e il caos del Medio Oriente viene da questo piano. Se sono “Beati i costruttori di pace”, loro sono “i distruttori di pace”, i seminatori di discordia.


Un’ultima domanda: si è molto interessato negli ultimi anni del tema vaccini. Perché? E qual è la sua posizione nel merito?

La mia posizione è quella che si legge nel rapporto pubblico: “Relazioni e documenti della Commissione parlamentare di inchiesta sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato in missioni militari all’estero, nei poligoni di tiro e nei siti di deposito di munizioni, in relazione all’esposizione a particolari fattori chimici, tossici e radiologici dal possibile effetto 
patogeno e da somministrazione di vaccini”, pubblicato il 7 febbraio e reperibile qui: 
http://www.camera.it/leg17/167

Ci sono interessi internazionali dietro queste somministrazioni nella prima infanzia di 10 vaccini, già di per sé pericolosi, e contenenti (è  provato) metalli pesanti,  fungicidi o conservanti. Il tema è troppo vasto e scottante, apre la strada al rischio querele in cui, sicuramente, perderei.






maggio 2018
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