Una preghiera per la

Fraternità San Pio X



Una fedele cattolica, che segue il nostro sito, ci ha inviato un suggerimento:
pregare domani, Festa del Sacro Cuore di Gesù,
per il Capitolo Generale che la Fraternità San Pio X
terrà dall’11 al 21 luglio prossimo a Ecône.






Accogliamo volentieri questo suggerimento
e invitiamo i nostri lettori a farlo proprio.


Il Segretario Generale della Fraternità, in un’intervista rilasciata il 16 febbraio scorso ha dichiarato: «è verosimile che in occasione del Capitolo venga posta la questione della Prelatura personale»; questo fa capire quanto sia importante questo Capitolo che dovrà anche eleggere il Superiore Generale.

Sono passati quasi 27 anni dalla morte di Mons. Lefebvre e 30 anni dalla consacrazione dei quattro vescovi della Fraternità; e le motivazioni che portarono Mons. Lefebvre a “resistere” al Papa e a scegliere la scomunica piuttosto che cedere alle pressioni e alle minacce del Vaticano, deciso a fargli accettare il “concilio Vaticano II”, mantengono tutto il loro valore e peso.

Se c’è stato un cambiamento ai vertici della Chiesa, esso è connotato dall’aggravarsi della crisi che l’attanaglia da cinquant’anni a causa della deviazione dottrinale e pastorale voluta dal Vaticano II e portata avanti dai Papi che si sono susseguiti, fino a giungere all’azione devastatrice di Papa Bergoglio che sta spingendo al parossismo il mutamento della religione cattolica: da religione dedita al culto di Dio a religione votata al culto dell’uomo.

Come fa notare l’amica che ci ha scritto: “La Fraternità fondata da Mons. Lefebvre, per noi fedeli della Tradizione è un punto di riferimento importantissimo”;
e noi aggiungiamo che essa è tale anche per chi non segue la Fraternità, ma intende rimanere fedele alla Chiesa di sempre: senza la Fraternità fondata da Mons. Lefebvre oggi non esisterebbero tanti Istituti e Congregazioni religiose che si sforzano di seguire la Tradizione immutabile della Chiesa di Cristo.

La decisione che dovrà prendere il prossimo Capitolo Generale è così importante che potrebbe portare al mantenimento del “Bastione della Tradizione” per il bene stesso della Chiesa oppure portare alla resa di questo stesso bastione, procurando il male della Chiesa e la progressiva fine della Fraternità.

Non entreremo nel merito della questione, da noi dibattuta tramite i diversi articoli e documenti che abbiamo pubblicato su Una Vox e che i lettori conoscono; ci limitiamo a ricordare le parole che Mons. Lefebvre ha voluto lasciare come suo testamento spirituale ai seminaristi e ai sacerdoti della Fraternità.
Nel suo “Itinerario spirituale” (Ed. Ichthys, Albano Laziale, 2000), redatto poco prima di morire, il 25 marzo del 1991, egli scriveva:

«giunto alla sera di una lunga esistenza posso dire che la mia vita è stata segnata da avvenimenti mondiali eccezionali: tre guerre mondiali, quella del 1914-1918, quella del 1939-1945 e quella del Concilio Vaticano II del 1962-1965» (Prologo, p. 7).

«L’instaurazione di questa “Chiesa conciliare” imbevuta dei princípi del 1789, dei princípi massonici nei riguardi della Religione e delle religioni, nei riguardi della società civile, è un’impostura ispirata dall’Inferno per la distruzione della religione cattolica, del suo magistero, del suo sacerdozio e del Sacrificio di Nostro Signore» (p. 26).

«E’ dunque uno stretto dover per ogni sacerdote che voglia rimanere cattolico separarsi dalla Chiesa conciliare, fino a quando essa non ritroverà la tradizione del Magistero della Chiesa e della Fede cattolica» (p. 34).

Queste parole sono valide anche oggi e lo sono innanzi tutto per i Capitolari che si riuniranno il prossimo luglio.

Preghiamo perché il Signore li illumini e li guidi e permetta loro di decidere per il mantenimento della Fraternità così come la volle Mons. Lefebvre e come è necessario che essa rimanga: per il bene della Chiesa e delle anime.
Che essi giungano alla determinazione di non avallare più la politica di “ricongiungimento” con la Roma modernista voluta dagli attuali vertici della Fraternità, e di non sostenere più, non solo chi l’ha portata e la vuole ancora portare avanti, ma neanche chi si volesse attestare su posizioni di compromesso.

La Fraternità non ha bisogno di compromessi, né di uomini che perseguano il compromesso per cercare di addolcire la pillola amara della resa alla Roma modernista; la Fraternità ha bisogno, ed ha il rigoroso dovere, di resistere fino a quando Roma, come raccomandava Mons. Lefebvre, «non ritroverà la tradizione del Magistero della Chiesa e della Fede cattolica».





E a questo proposito la nostra amica ci ha segnalato le seguenti parole di Mons. Lefebvre

Che il cuore del sacerdote sia sempre accogliente.

Oh, non per i compromessi, non per diminuire la verità,
non per diminuire la grazia di Dio, ma per attirare le anime alla verità,
per attirarle alla grazia del Buon Dio…
Che il cuore del sacerdote sia un cuore misericordioso.


Come promemoria rispetto a questa importante questione dello svolgimento del Capitolo Generale, segnaliamo  due video:
uno proposto dalla nostra amica:
 
https://www.youtube.com/watch?v=5GGgbgZnDyE&feature=youtu.be


Si veda anche l'omelia pronunciata da Mons. Lefebvre per le consacrazioni episcoplali, il 30 giugno 1988 - in parte riproposta in francese nel secondo video



giugno 2018
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