L’Avv. Gianfranco Amato annuncia la nascita di un Movimento che riaccenderà il faro della civiltà occidentale.
Per favore, lasciateci all’ombra


di Alessandro Gnocchi


Pubblicato il 2 agosto 2018 su Riscossa Cristiana






Nasce un nuovo Movimento che, a detta del Fondatore, sarà «capace di ridare slancio e riunire quel patrimonio di forze ed energie associative, culturali, politiche e imprenditoriali che vorranno mobilitare l’Italia dando inizio a una nuova stagione fatta di ricostruzione di quella cultura bimillenaria che per secoli ha fatto del nostro Paese il faro della civiltà occidentale».

Ne sentivamo la mancanza e chissà che Ferragosto avremmo trascorso senza un così Celeste Annuncio. Pensate come saremmo stati al mare sotto il patio, con la parmigiana di melanzane preparata dalla suocera che nessuno la fa come lei, il prosecco fresco fresco, la cassata siciliana con i canditi che si sciolgono in bocca, il cocomero dolce come mai e il limoncello di Amalfi che te lo procura il cugino di un amico proprio di Amalfi… ma con la morte nel cuore perché la civiltà occidentale non ha più il suo faro bimillenario. Invece, c’è qualcuno che pensa amorevolmente a tutti noi. Tranne il nome, è già tutto pronto, si parte a settembre e, se va come deve andare, a Natale l’Occidente avrà nuovamente la sua sorgente di luce e Gesù Bambino troverà posto in una mangiatoia, sì, però in terra civile e nuovamente cristiana.

Il Fondatore del Movimento è, come da “Comunicato Stampa” pubblicato sul suo sito personale, “l’Avv. Gianfranco Amato” e, prima di proseguire, devo onestamente confessare che sull’Avv. Gianfranco Amato sono prevenuto. Ma ho le mie buone ragioni. L’ho incontrato solo due volte e la prima impressione è stata inesorabilmente confermata dalla seconda. È vero che si trattava di due volte nello stesso giorno, ma le successive imprese dell’Avv. non mi hanno indotto a mutare parere, anzi.

Era un piacevole 25 marzo 2014 romano e stavo pranzando in un ristorante sardo vicino a San Pietro con un amico sacerdote ben informato sui segreti vaticani e straordinariamente in vena di confidenze. Tutta manna da non sprecare per chi fa il mestiere più antico del mondo, dall’antipasto di pesce alle ancor più saporite notizie sulle malefatte perpetrate al riparo delle mura leonine. Insomma, si stava mangiando bene e chiacchierando ancor meglio quando, improvvisamente, piombò al tavolo l’Avv. Gianfranco Amato accompagnato da un signore in papillon che scomparve subito dalla scena iniziando a spiluccare qua e là mentre spiegava che sarebbe stato molto meglio se non avesse mangiato. Però mangiava. Intanto, l’Avv. aveva decisamente preso il pallino della conversazione e conversò ininterrottamente con se stesso per un’ora buona sull’universo mondo lamentando il fatto che il suddetto universo mondo non fosse ancora a sua immagine e somiglianza.
Questo, almeno, mi parve di capire, ma può darsi che mi sbagli.

Ne dedussi comunque che l’Avv. non mostra crepe nella stima del proprio pensiero. Convinzione su cui decisi subito di dissentire quando mi chiese: “E se questo Papa, improvvisamente, decidesse di dire cose che non piacciono al mondo?”. Il papa in questione era Bergoglio e io mi trovavo a Roma giusto perché, nel pomeriggio, avrei dovuto presentare il libro firmato con Mario Palmaro e Giuliano Ferrara titolato Questo Papa piace troppo.
Avendo una certa pratica di mondo, intuii subito che l’Avv. non attendeva risposta, voleva solo esprimere il suo indiscutibile teorema: questo papa che piaceva troppo, presto, al mondo non sarebbe più piaciuto perché avrebbe detto e fatto tutto quello che deve dire e fare un papa. Insomma, una tattica troppo raffinata per essere compresa da zoticoni calati imprudentemente a Roma dalla Longobardia. Non risposi e lasciai parlare l’Avv. fino a che lui fu stanco e gli astanti sfiniti.
Quando se ne andò, l’amico sacerdote mi chiese: “Ma chi era questo qui?”.

Era l’Avv. Gianfranco Amato, che trovai puntualmente in prima fila alla presentazione del libro, dove mi pose la stessa domanda con lo stesso tono assertivo: “E se questo Papa, improvvisamente, decidesse di dire cose che non piacciono al mondo?”. Anche i più subdoli manipolatori della realtà devono ammettere che, fino al momento di andare in macchina con il giornale, i fatti continuano a dare ragione alle mie, diciamo, perplessità sul pontificato in corso. Ragion per cui, sempre fino al momento di andare in macchina con il giornale, continuo a mantenere dell’Avv. Gianfranco Amato la stessa opinione che mi feci al tavolo del ristorante romano nell’ormai lontano 25 marzo 2014.

Dalle adunate oceaniche del Family Day alla marcia su Roma del Popolo della Famiglia, fino alle cosiddette clamorose dimissioni dal Popolo medesimo con successivo riposizionamento politico in lidi più soleggiati, non c’è proprio una trovata dell’Avv. che mi sia piaciuta. Se a questo si aggiunge la matrice ciellina, c’è proprio tutto quello che serve a tenermi alla larga.

Adesso c’è il fatto che, in piena canicola agostana, l’Avv. Gianfranco Amato annuncia la nascita di un nuovo Movimento di cui, forse a causa dei fastidiosi quaranta gradi lombardi, personalmente non sentivo proprio la mancanza. Lo fa con tanto di “Comunicato Stampa” firmato da tanto di “Ufficio Stampa Avv. Gianfranco Amato” che vale pena prendere brevemente in esame, ma solo per cinque minuti, e poi tornare a mangiare l’anguria in fresco dentro il pozzo.

COMUNICATO STAMPA:
NASCE IL MOVIMENTO IDEATO E PROGETTATO
DALL’AVV. GIANFRANCO AMATO


Partendo da un quinquennio di attività informativa e divulgativa in giro per l’Italia, dall’esperienza dei due Family Day e dalla conseguente militanza sul campo, nasce il movimento pensato e fortemente voluto dall’Avv. Amato per riportare la famiglia al centro di una sempre più incisiva azione culturale, sociale e politica.

Programmata per settembre la nascita del nuovo Movimento promosso dall’avvocato Gianfranco Amato, Presidente dei Giuristi per la Vita. «Sarà un Movimento – afferma l’avv. Amato – capace di ridare slancio e riunire quel patrimonio di forze ed energie associative, culturali, politiche e imprenditoriali che vorranno mobilitare l’Italia dando inizio a una nuova stagione fatta di ricostruzione di quella cultura bimillenaria che per secoli ha fatto del nostro Paese il faro della civiltà occidentale».
 Il Movimento agirà non solo sul piano culturale, ma si impegnerà anche nella costruzione di opere per il sociale, allo scopo di essere concretamente vicino alle esigenze delle famiglie più esposte a questi tempi di crisi feroce, e nella ricostruzione politica, lavorando affinché in Parlamento e nelle istituzioni possano arrivare in numero sempre maggiore donne e uomini che vogliano impegnarsi nel promuovere quei principi e valori imprescindibili per il bene dei nostri figli, delle famiglia e della società tutta.

Ufficio Stampa Avv. Gianfranco Amato


Il “Comunicato” ricorda un po’ il “Primo e ultimo avviso” di Peppone, ma non è questo il punto. Il Movimento nascerà, sicuramente nascerà. Non tanto perché è scritto nel titolo del bizzarro “Comunicato” che dimentica di dire come si chiama il Movimento, quanto perché è spiegato in chiusura: l’obiettivo è quello di lavorare “affinché in Parlamento e nelle istituzioni possano arrivare in numero sempre maggiore donne e uomini che vogliano impegnarsi nel promuovere quei principi e valori imprescindibili per il bene dei nostri figli, delle famiglia e della società tutta”. Traduzione: il “movimento ideato e progettato dall’Avv. Gianfranco Amato” nasce per portare, o tentare di portare, in Parlamento il medesimo Avv. Gianfranco Amato, reduce da solenne trombatura alle ultime elezioni.

A costo di ripetersi, è bene ricordare che il Movimento sarà “capace di ridare slancio e riunire quel patrimonio di forze ed energie associative, culturali, politiche e imprenditoriali che vorranno mobilitare l’Italia dando inizio a una nuova stagione fatta di ricostruzione di quella cultura bimillenaria che per secoli ha fatto del nostro Paese il faro della civiltà occidentale”.

Forse, mentre lo scrivano dell’Ufficio Stampa dell’Avv. Gianfranco Amato prendeva nota dei suoi pensieri, l’Avv. si vedeva affacciato al balcone di Palazzo Venezia in atto di soggiogare una marea sterminata e plaudente. O forse aveva semplicemente finito di vedere il discorso alla folla del Presidente del Borgorosso Football Club. In ogni caso, il programma è ambizioso, ma, se si parte per tempo, entro l’anno le truppe possono essere già dentro il Parlamento: “donne e uomini”, nel giusto ordine, come si conviene a truppe decise, ma politicamente corrette.

Senza scomodare il rarefatto pensiero del ragionier Ugo Fantozzi sulla Corazzata Potemkin, prima di tornare all’anguria in fresco nel pozzo, mi permetto di dare un piccolo consiglio a quei bravi cattolici disposti a vedere la luce della rivincita negli occhi di qualsiasi personaggio dal piglio tra il marziale e il profetico: lasciate perdere.
Non cominciamo con la solita litania del “meglio qualcosa che niente”. Prima di fare i Movimenti cattolici, bisogna fare i cattolici e, fino ad allora, meglio niente che qualcosa. Ma anche dopo varrebbe la pena di rivalutare la saggezza del “non expedit”.
Lasciate perdere, dite il Rosario, andate a Messa, quella vera, e fidatevi del Padreterno. Non mettetevi per strada al seguito della prima marcia che passa. Tutte le strade, e tutte le marce, portano a Roma. È proprio questo il problema.









agosto 2018
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