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Degenerazioni nella neochiesa ex cattolica di
Belvecchio
La calura di questa estate torrida non risparmia nessuno, nemmeno quelli che dovrebbero essere i pastori del gregge cattolico. Le pecore sono tosate e ne traggono un certo beneficio, ma i pastori non si possono tosare e allora escogitano le cose più strane per trovare un po’ di refrigerio. Non sono degli appunti critici, i nostri, ma delle semplici constatazioni, e non ci si rimproveri una sorta di accanimento o, come osservato da certuni, un certo compiacimento nel segnalare certe storture. Le cose stanno in maniera più semplice: se vuoi combattere il nemico, devi conoscerlo. Non faremo degli appunti di ordine teologico o dottrinale, ci limiteremo a segnalare certe degenerazioni: sarà il buon senso dei fedeli a inquadrarli nella giusta luce e a trarne i dovuti insegnamenti. Certe cose saltano all’occhio e le reazioni sono spontanee e quasi sempre giustificate e legittime. Non giudichiamo, quindi, Dio legge nei cuori e il giudizio spetta Lui. Eccoci dunque alla prima immagine balneare. ![]() Qui, don Roberto Fiscer, della diocesi di Genova, si delizia a giuocare con la Messa e col Santissimo, accompagnando col canto – di sua composizione – quello che dovrebbe essere il momento più solenne del culto cattolico. ![]() Qui, don Fabio Carbonara, della
diocesi di Bari-Bitonto, arriva miracolosamente ad usare i sassi
immersi nel mare come “altare” e, con i piedi a mollo, “celebra” e
“comunica”, con grande godimento dei giovani presenti in abbigliamento
da spiaggia, che non riusciamo a capire che razza d’esempio e di
insegnamento porteranno a casa.
![]() Qui vediamo invece il vescovo ausiliare di Genova, Nicolò Anselmi, incaricato diocesano per la pastorale giovanile, che, dimentico del più elementare senso del buon gusto e negligendo il minimo rispetto di sé, fa sport seminudo insieme ai “ragazzi”, forse con una qualche malcelata nostalgia per la ormai tramontata giovinezza. ![]() Qui vediamo invece il vescovo di Bergamo, Francesco Beschi, che fa di tutto per dimostrarsi “alla mano”, mettendosi in canottiera a vendere frutta per beneficenza. A questo punto non sappiamo quanto possa essere invitante la frutta offerta, ma è certo che qui il vescovo più che “alla mano” dimostra di essere “alla pera”. ![]() Se
ci spostiamo da Bergamo a Vercelli, sorprendiamo il vescovo, Marco
Arnolfo, accoccolato a terra mentre crede di celebrare l’Eucaristia con
a tracolla una falsa stola arcobaleno, non si capisce bene se a motivo
dell’amenità del luogo diroccato o a riprova dell’amore che
certi nutrono per tutto ciò che è anticristiano.
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agosto 2018 AL SOMMARIO I FRUTTI DEL CONCILIO |