I vizi di un certo clero. Cause e conseguenze

di Don François Pivert


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Voi conoscete il grande scandalo dei preti americani i cui costumi contro natura – Ahimè! – sono stati denunciati in questi giorni da Mons. Viganò.

Fino ad ora, io mi sono rifiutato di farmene eco, poiché non è così che si restaura la Chiesa.
Innanzi tutto non bisogna confondere cause e conseguenze. Poi, i nostri nemici approfittano dello scandalo per disorientare gli spiriti. La passione è sempre cattiva consigliera.

Ecco l’interessante testimonianza di un gesuita che ha vissuto negli Stati Uniti, il Padre
Jean-François THOMAS, s.j. (1); dopo di che io aggiungerò alcune considerazioni.

Padre J.-F. Thomas: Questo scandalo è stato ridotto troppo rapidamente ad un problema morale. Mi sembra che la base del problema non sia morale, perché nella Chiesa, in effetti, vi sono sempre stati dei casi [di peccato]. La natura dell’uomo è peccatrice fin dalle origini, dunque gli uomini di Chiesa sono anch’essi peccatori. Invece, ciò che è nuovo nella Chiesa è che negli ultimi decenni il fondamento dottrinale e liturgico è completamente collassato.

Il giornalista: Lei vede un rapporto tra le due cose?

Padre J.-F. Thomas: Sì, io metto in rapporto le due cose, perché ciò che è venuto meno a causa di questo collassamento dottrinale e liturgico è il ruolo dell’autorità [dottrinale].
In un paese come gli Stati Uniti la cosa è palese. Io ho vissuto alcuni anni negli Stati Uniti come giovane gesuita alla fine degli anni ‘80. La cultura delle lobbies all’interno stesso delle Congregazioni religiose e delle diocesi era evidente, perché l’autorità non aveva più niente da dire oppure non faceva il suo lavoro. Quindi, non vi era più assolutamente alcuna base per discernere nelle cose tra ciò che era bene e ciò che era male. Da una dozzina d’anni, la Chiesa aveva fatto la scelta di sposare il mondo; ora, all’epoca, tutto era permesso in un paese come gli Stati Uniti e nei paesi anglosassoni. E dunque si capisce che vi era stata una perdita di credibilità della Chiesa, e sono stati i paesi anglosassoni ad esserne i più toccati. Non si può dire che la situazione fosse la stessa tra gli Stati Uniti e la Francia, No. E’ del tutto evidente che in Francia ci sono dei problemi, ma non sono allo stesso livello di quelli degli Stati Uniti, dell’Irlanda, dell’Australia o dei paesi anglosassoni – o dell’America latina, ma lì la cosa è ancora totalmente mascherata.

Il giornalista: Quando lei dice che le lobbies erano in attività all’interno delle Congregazioni religiose, ha qualche esempio da riferire?

Padre J.-F. Thomas: Sì. Per esempio: io appartenevo ad una comunità gesuita molto grande, perché era quella dello “scolasticato” della costa ad Est di Cambridge vicino Boston. Ora, nelle riunioni della comunità, l’abitudine dei giovani gesuiti americani quando si presentavano – alla presenza dei superiori e dei gesuiti più anziani quand’erano presenti -  era sempre di dichiarare quali fosse la loro preferenza sessuale.

Il giornalista: Ah, sì. Era chiaramente dichiarata?

Padre J.-F. Thomas: Era chiaramente dichiarata. Non bisogna dunque stupirsi che dopo vi fossero degli scantonamenti che andassero al di là della teoria, che arrivassero evidentemente fino alla pratica. In effetti, era molto difficile per un giovane religioso resistere allo spirito che in realtà veniva dal mondo, poiché nella società americana dell’epoca era questo il modo di fare.


Ed ecco le mie osservazioni.

Questa testimonianza illustra chiaramente che è la dottrina che guida la pratica. Perché la dottrina è la verità e cioè la saggezza di Dio. E’ il puritanesimo che mette la morale al di sopra della verità, e questa morale, essendo cieca, non resiste a lungo.

Non è la Chiesa che bisogna attaccare e condannare – come fanno i nostri nemici – ma la setta conciliare che ha preteso di prendere il posto della Chiesa.

Per denigrare la santità del Vangelo e l’opera di Nostro Signore Gesù Cristo, si mettono avanti i peccati dei cristiani e in particolare quelli dei preti. Ma l’argomento non regge, perché, giustamente, il Vangelo condanne questi peccati e la Chiesa rigetta questi peccatori. E li rigetta perché non li ammette più alla comunione. Se li accoglie è unicamente facendoli passare per il confessionale. Al contrario, i peccati commessi in tutte le false “religioni” derivano dalla malizia di esse, poiché sono commessi con il loro accordo. E queste false “religioni”, per la maggior parte del tempo, sono state create per favorire questi peccati e dare loro un’apparenza di legittimità.
Uno dei primi atti di Lutero non è stato quello di permettere il divorzio ai príncipi tedeschi? Non parliamo poi degli orrori del buddismo col suo culto fallico, e ancor meno della religione dei diritti dell’uomo, che ha lo scopo di convalidare ogni rivolta e che è il culto della rivolta contro Dio.

Allora, quando si constata che sono i “preti” della religione dei diritti dell’uomo i procuratori della Pennsylvania, i massoni, i giornalisti prezzolati da questi, che fanno il processo alla Chiesa per i vizi che essi stessi incoraggiano e che pretendono di giustificare in mezzo a loro, che giustificano con le loro stesse leggi!
Costoro rimproverano alla Chiesa il vizio contro natura di certi suoi preti, ma le proibiscono di opporvisi col pretesto dell’omofobia!
In questi attacchi si sente il ridere trionfante di Satana. Ridere tanto più trionfante per quanto egli ha ottenuto che gli uomini di Chiesa sposassero il mondo, e cioè sposassero lui, Satana, cosa che è il peggiore di tutti i vizi contro natura.

NOTA

1 – Testimonianza resa nel corso della trasmissione de L’Homme Nouveau, Club des hommes en noir, al minuto 16 e 45. Ma io sconsiglio di perdere il vostro tempo ad ascoltare questa trasmissione di liberali.





ottobre 2018
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