Presepe multietnico

nei  giardini “Madre Teresa di Calcutta”

nel quartiere Aurora a Torino

 

Notizia


Torino è una grande città, divenuta tale soprattutto per la presenza degli stabilimenti della Fiat e del relativo indotto. Nel 1860, all'unità d'Italia, contava circa 173.000 abitanti, passati a circa 500.000 negli anni 1920 e a circa 600.000 negli anni 1930, arrivò a contare circa 1.200.000 abitanti nel 1971. Da allora la popolazione è andata diminuendo, fino ad arrivare oggi a circa 850.000 abitanti.
Di pari passo e mutata altalenando la tipologia degli abitanti: oggi Torino conta circa il 15% di immigrati extracomunitari, per lo più concentrati nei quartieri più popolari, dove la città ha assunto un volto del tutto inedito, fino a mutare usi e costumi.
In uno di questi quartieri, Aurora, è presente un giardino che è noto in città come centro per lo spaccio della droga, dove operano quasi tutti extracomunitari.





In questi giardini, i responsabili della circoscrizione 7, ovviamente di sinistra, hanno pensato bene di approntare un presepe “multietnico” che, a detta del responsabile della circostrizione: “rappresenta il nostro quartiere”; ma che in realtà rende onore agli spacciatori nordafricani che infestano il luogo.


 


In questo presepe, composto con tavole di legno sagomate e colorate, la Madonna è di colore nero, San Giuseppe ha fattezze caucasiche e il Bambino Gesù è mulatto.





Come è del tutto evidente, e come è divenuto di uso corrente nel nostro paese un tempo cattolico, ogni nostro simbolo religioso oggi viene trasformato in uno strumento per promuovere la distruzione di ciò che resta della nostra civiltà cattolica, per far posto ad una società senza radici e senza religione.
Il decantato demagogico rispetto per lo straniero è un paravento per colorare di rosa il triste spettacolo delle nostre città ridotte a bazar e a ricettacolo di ogni tipo di delinquenza.

In tutto questo stanno svolgendo un ruolo distruttore perfino coloro che per primi avrebbero il dovere di preservare la nostra identità culturale e soprattutto religiosa: i preti, con a capo il signore argentino che siede indegnamente e impropriamente sul trono di Pietro.

Anche solo da un punto di vista storico, la Sacra Famiglia era composta da ebrei discendenti dal popolo che da più di 1.000 anni prima di Cristo si era insediato in Palestina, e per di più tutti di stirpe reale.
Colorare di nero Maria. mongolizzare Giuseppe e fare diventare Gesù un mezzo sangue è quanto di più demenziale si possa immaginare, con l'aggravante che gli stessi extracomunitari a cui si vorrebe rendere omaggio con tali nefandezze, alla fine finiranno col nutrire per noi dileggio e disprezzo.

Quando un popolo sputa sulla sua identità, finirà con diventare servo di chi ci tiene a mantenere identità e religione, come gli extracomunitari che ormai affollano il nostro paese.








dicembre 2018
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