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In difesa della Santa Vergine e dei dogmi della Chiesa Cattolica Apostolica Romana di
Giorgio A. Crotti
Purtroppo
mi tocca interrompere il silenzio annunciato e intervenire per un
“evento particolare”. Anzi due.
La negazione del dogma
dell’Immacolata Concezione e la negazione della perenne
verginità di Maria.
La negazione del dogma dell'Immacolata Concezione e la negazione della perenne verginità di Maria. Pensavo che data la gravità di queste aberranti dichiarazioni si sollevasse un coro indignato di protesta, già mi pareva di sentire Vescovi e Cardinali correggere e bacchettare gli autori delle profanazioni, pensavo che finalmente organi di stampa, blog e quant’altro scendessero in campo in difesa della Vergine Maria, tanto offesa proprio nei giorni precedenti il Santo Natale. Ho aspettato invano. Niente. Ho sentito solo la voce di don Minutella alzarsi impetuosa in difesa della “Mamma”, un prete con due scomuniche e sospeso a Divinis. Adesso aggiungo la mia flebile voce, per far conoscere a quattro amici l’accaduto, per chiedere se qualcuno vuole unirsi nel denunciare lo scandalo e offrire preghiere di riparazione. Mi vengono i brividi; siamo arrivati al punto in cui un signor nessuno come me e un prete scomunicato devono alzarsi per dire: NO! Non toccate la Vergine Maria! Forse sono in preda al delirio o a manie di grandezza o di persecuzione contro qualcuno? Forse non mi rendo conto che la gravità delle accuse e l'identità degli accusati mi rende ridicolo? Giudicate voi. ![]() A Francesco Podesti (Ancona 1800 – Roma 1895), abile pittore e raffinato ritrattista, fu affidato il compito di fissare, sulle mura di una sala dell’antica Torre Borgia, la memoria visiva del grande evento della proclamazione del Dogma dell’Immacolata Concezione. Primo “evento particolare” ![]() DISCORSO DEL SANTO PADRE AI DIPENDENTI DELLA SANTA SEDE E DELLO STATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO IN OCCASIONE DEGLI AUGURI NATALIZI Aula Paolo VI Venerdì, 21 dicembre 2018 [fonte] “...
La Madonna e San Giuseppe sono pieni di gioia: guardano il Bambino
Gesù e sono felici perché, dopo mille preoccupazioni,
hanno accolto questo Regalo di Dio, con tanta fede e tanto amore. Sono
“straripanti” di santità e quindi di gioia. E voi mi direte: per
forza! Sono la Madonna e San Giuseppe! Sì, ma non pensiamo che
per loro sia stato facile: santi non si nasce, si diventa, e questo
vale anche per loro.”
La Madonna quindi non è nata santa. Lo apprendiamo dagli auguri natalizi di Bergoglio. Dopo 2000 anni dobbiamo ricrederci, aspettiamo pertanto, da un giorno con l’altro, che una mattina a Santa Marta Francesco annunci l’abrogazione del dogma dell’Immacolata Concezione. Ma via, non siamo “legalisti”, sarà stata solo una imprecisione nel parlato... Forse è così, Bergoglio ci ha abituato a “piccole” imprecisioni, ricordiamone alcune da un articolo di Antonio Socci del 19 giugno 2016: «Lui [Bergoglio n.d.r.] – di suo – ha pure inanellato una serie
incredibile di altre “perle” al limite della blasfemia: Gesù che
nell’episodio dell’adultera “fa un po’ lo scemo” (espressione inaudita
che il sito vaticano ha cambiato in “fa un po’ il finto tonto”, ma
c’è la registrazione…) e poi Gesù che – nello stesso
episodio in cui la donna è stata salvata dalla lapidazione – “ha
mancato verso la morale” (testuale anche questo). Poi addirittura
Gesù che non era uno “pulito” (ha usato proprio questa
espressione) dando a intendere non si sa cosa (meglio non chiederselo
nemmeno).»
Però ricordiamo che Pio IX il giorno 8 dicembre 1854 con la Bolla Ineffabilis Deus proclamò: «La beatissima Vergine
Maria, sin dal primo istante del concepimento, per singolare grazia e
privilegio di Dio e in vista dei meriti di Gesù Cristo, fu
preservata immune da ogni macchia di peccato originale...
coll’autorità del Signor Nostro Gesù Cristo, dei Beati Apostoli Pietro e Paolo, e Nostra, dichiariamo, pronunziamo e definiamo, che la dottrina la quale ritiene che la Beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in vista dei meriti di Gesù Cristo, Salvatore dell’umano genere, fu preservata immune da ogni macchia di colpa originale, è da Dio rivelata e quindi da credersi fermamente e costantemente da tutti i fedeli. Per la qual cosa, se alcuni presumessero, il che Iddio tenga lontano, di sentire in cuor loro diversamente da quanto fu da noi definito, conoscano e sappiano per fermo, che condannati dal proprio giudizio, hanno fatto naufragio nella fede». Pare che Bergoglio sia naufragato. D'altronde persino Robert Spaemann, uno dei maggiori filosofi e teologi cattolici, amico personale di Benedetto XVI, ha perso la pazienza [dall’articolo di Socci sopra citato] «...un articolo dal titolo eloquente: “Anche nella Chiesa c’è un limite di sopportabilità”. Riporto una sua frase: “alcune affermazioni del
Santo Padre si trovano in una chiara contraddizione con le parole di
Gesù, con le parole degli apostoli e con la dottrina
tradizionale della Chiesa… Se nel frattempo il prefetto della
congregazione per la dottrina della fede (Card. Mueller) si è
visto costretto ad accusare apertamente di eresia il più stretto
consigliere e ghostwriter del papa, vuol dire che la situazione
è davvero andata sin troppo oltre. Anche nella Chiesa cattolica
romana c’è un limite di sopportabilità”.
Un altro importante filosofo cattolico, Josef Seifert, collaboratore di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, è recentemente intervenuto con critiche durissime, che ha motivato così: “il Papa non è
infallibile se non parla ex cathedra. Vari Papi (come Formoso e Onorio
I) furono condannati per eresia. Ed è nostro santo dovere – per
amore e per misericordia verso tante anime – criticare i nostri vescovi
e persino il nostro caro Papa, se essi deviano dalla verità e se
i loro errori danneggiano la Chiesa e le anime”.»
Altro che “Dubia”! Eminenze ed Eccellenze va bene così? Secondo “evento particolare” ![]() Il 25 dicembre il rag. Enzo Bianchi poteva astenersi dal fare una predica sul Natale? Naturalmente no, però poteva astenersi dal bestemmiare la Santa Vergine Maria: «questo bambino appare debole, figlio di
migranti, nato in incognito, senza che vi sia per lui un luogo degno,
una casa! Il racconto di Luca, inoltre, è sobrio, essenziale,
senza alcuna concessione allo straordinario. Una donna incinta
partorisce un figlio in un riparo di pastori nella campagna di
Betlemme. Sicché nessuno se ne accorge, nessuno di quelli che
contano lo sa… Maria, la madre, lo partorisce nel dolore, come ogni
donna, mentre il marito Giuseppe è là, solo, con lei; poi
certamente deve averlo trattato come fanno tutte le madri con chi esce
dal loro grembo, quindi lo ha avvolto in fasce e lo ha deposto in una
mangiatoia per le pecore.»
Maria partorisce come tutte le donne, quindi perde la verginità, con Giuseppe che si improvvisa ostetrica. Bel quadretto non c’è che dire, se fosse riferito a due migranti! [E’ un’ossessione in comune con Bergolgio - vedi] Ma San Giovanni Paolo II nell’Udienza Generale del 28 agosto 1996 sottolinea alcune verità cattoliche ignorate da Bianchi: « 1. La Chiesa ha
costantemente manifestato la propria fede nella perpetua
verginità di Maria. I testi più antichi, quando si
riferiscono al concepimento di Gesù, chiamano Maria
semplicemente “Vergine”, lasciando tuttavia intendere che ritenevano
tale qualità come un fatto permanente, riferito a tutta la sua
vita.
2. Mediante una formula sintetica, la tradizione della Chiesa ha presentato Maria come “vergine prima del parto, nel parto, dopo il parto”, ribadendo, attraverso l’indicazione di questi tre momenti, che Ella non ha mai cessato di essere vergine. ... La verginità “nel parto” e “dopo il parto”, pur contenuta implicitamente nel titolo di vergine, attribuito a Maria già ai primordi della Chiesa, diventa oggetto di approfondimento dottrinale allorché taluni iniziano esplicitamente a metterla in dubbio. Il Papa Ormisda precisa che “il figlio di Dio è diventato Figlio dell’uomo, nato nel tempo nel modo di un uomo, aprendo alla nascita il seno della madre (cf. Lc 2, 23) e, per potenza di Dio, non sciogliendo la verginità della madre” (DS 368). La dottrina è confermata dal Concilio Vaticano II, nel quale si afferma che il Figlio primogenito di Maria “non diminuì la sua verginale integrità, ma la consacrò” (Lumen Gentium, 57). » Se a qualcuno non fosse noto il pedigree del rag. Bianchi eccolo direttamente dal sito del cosiddetto Monastero di Bose: Enzo Bianchi è: • Consultore
del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei
Cristiani
• Membro dell’Académie Internationale des Sciences Religieuses (Bruxelles) • Membro dell’International Council of Christians and Jews (Londra) • Membro della redazione della rivista teologica internazionale Concilium • Membro della redazione della rivista biblica Parola Spirito e Vita, di cui è stato Direttore fino al 2005 • Collaboratore dell’Osservatore Romano, del suo mensile “donne chiesa mondo” e titolare della rubrica “meditazione” su “il Settimanale” dell’Osservatore Romano • Opinionista e recensore per i quotidiani La Stampa, La Repubblica e Avvenire • Titolare di una rubrica fissa "La bisaccia del pellegrino" su Jesus e di rubriche su Famiglia Cristiana • Membro del comitato dei consulenti di redazione di Vita Pastorale • Membro del comitato scientifico e collaboratore di Luoghi dell'Infinito • Collaboratore dei periodici francesi Panorama e La Vie e del quotidiano cattolico La Croix • Collaboratore e consulente per il programma “Uomini e profeti” di Radiotre e "Ascolta si fa sera" di Radiouno Enzo Bianchi recentemente ha predicato gli esercizi mondiali ai sacerdoti ad Ars. È membro del Consiglio del Comitato cattolico per la collaborazione culturale con le Chiese ortodosse e orientali. Ha fatto parte della delegazione nominata e inviata da papa Giovanni Paolo II a Mosca nell’agosto 2003 per offrire in dono al patriarca Alekseij II l’icona della Madre di Dio di Kazań e Benedetto XVI lo ha nominato per due volte consecutive esperto alle Assemblee ordinarie del Sinodo generale dei Vescovi: nel 2008, per l’assemblea dedicata alla Parola di Dio, e nel 2012 per quella sulla Nuova evangelizzazione. Allora ci deve essere un errore, può un simile personaggio bestemmiare la Madonna? Ma chi sono io per denunciare? Non sono “nessuno” certo, però il domenicano padre Giovanni Cavalcoli è “qualcuno”: I nuovi falsi profeti e le menzogne di Enzo Bianchi; anche don Ariel S. Levi Gualdo ha commentato gli esercizi di Ars: DALLA DECADENZA ALLA FARSA GROTTESCA: ENZO BIANCHI, UN LAICO ERETICO CHE CON IL PLAUSO DEI VESCOVI PREDICA GLI ESERCIZI SPIRITUALI AI PRETI SULLA TOMBA DEL PATRONO UNIVERSALE DEI SACERDOTI Se poi volete saperne di più su Bose leggete Tea Lancellotti: “Casa di tolleranza religiosa”. Bose, dal cristianesimo al sincretismo. A questo punto la domanda sorge spontanea: come mai questo personaggio che imperversa nella Chiesa dal 1965 può fare e dire quello che vuole fino alla bestemmia sul parto verginale di Maria senza che nessuno protesti o prenda provvedimenti disciplinari? Ripeto: Altro che “Dubia”! Eminenze ed Eccellenze va bene così? Beh, il mio dovere l’ho fatto, qualcuno potrà pensare che sono andato pesante, SI! sono irato contro chi offende mia “Mamma” ma ritengo di essere nel giusto, non so se chi se ne sta tranquillo scuotendo la testa può dire altrettanto. «Chi non si sdegna quando c’è motivo, pecca. Una pazienza irragionevole semina i vizi, favorisce la negligenza e sembra indurre al male non solo i cattivi ma anche i buoni» (San Giovanni Crisostomo).
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gennaio 2019 |