Papa Francesco
alla testa del fronte immigrazionista

 


di Francesca de Villasmundo



Pubblicato sul sito Medias Presse Info






Le lobbies immigrazioniste, la cui ideologia sta perdendo terreno in seno ai popoli del Vecchio Continente - che si rivolgono sempre più alle ferme politiche anti-immigrazione -,  hanno trovato un capo di tutto rispetto per infiammare l’opinione pubblica: Papa Francesco.

«da parecchi giorni quarantanove persone salvate nel Mare Mediterraneo sono a bordo di due navi di ONG, in cerca di un porto sicuro dove sbarcare. Rivolgo un accorato appello ai Leader europei, perché dimostrino concreta solidarietà nei confronti di queste persone».

ha affermato severamente il Papa. E ancora:

«Non permettiamo alle nostre paure di chiuderci il cuore, ma abbiamo il coraggio di aprirci ai nostri fratelli e sorelle che hanno bisogno d’aiuto»

Poche parole, ma queste frasi pronunciate ieri 6 gennaio dal balcone di San Pietro, in occasione dell’Angelus della Domenica dell’Epifania, bastano al Papa argentino per condannare la politica italiana sull’immigrazione. Evidentemente, Bergoglio non ha citato Salvini, anzi ha coinvolto tutti fino a Bruxelles, ma sarà difficile per l’attuale ministro dell’Interno italiano trascurare un appello così forte del Papa.

In effetti, il Vaticano, che in Italia conta ancora per molti, ha deciso di prendere le parti dei migranti bloccati sulle navi delle ONG e impediti di sbarcare in Italia. In questi ultimi giorni, la Santa Sede ha sfoderato tutto il suo arsenale di propaganda: la Conferenza Episcopale Italiana, la fondazione Migrantes, la rivista dei Gesuiti La Civiltà Cattolica, diversi vescovi e cardinali e adesso il Papa stesso hanno ammonito il governo italiano: «Che si dia da fare, i porti vanno aperti, questi uomini devono essere salvati», dicono in coro.
«Voglio dichiarare la disponibilità della Chiesa torinese ad accogliere alcune delle famiglie che si trovano a bordo delle navi Sea Watch 3 e Sea Eye» - ha annunciato l’Arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia – «Si tratta di un gesto che ha un significato simbolico e spirituale ed è, allo stesso tempo, molto concreto», «ci pare estremamente necessario, in questo momento, lanciare un segnale preciso alle autorità istituzionali italiane e degli altri Paesi europei, sul significato dell’accoglienza».

Le parole di Papa Francesco all’Angelus di ieri sono piaciute alla sinistra radical-chic: «Non si potevano usare espressioni più efficaci» - ha commentato un deputato di sinistra - «per chiarire che i porti devono rimanere aperti e che Salvini usurpa i poteri di altre persone». Un altro politico immigrazionista ha affermato: «Come non-credente, io ringrazio il Papa».

Non particolarmente sensibile al credo immigrazionista bergogliano, Matteo Salvini non si arrende: «Quanti ne accoglieremo?» - ha scritto sui Facebook - «zero!».
Il ministro dell’interno italiano non intende rinunciare alla sua battaglia, la più popolare, e tanto peggio per il Papa se non è d’accordo e se il Vaticano si mobilita per i migranti.
L’assenza dell’Unione Europea sulla questione e la posizione di chiusura di Malta che «non vuole creare precedenti» autorizzando l’approdo sull’isola delle due navi delle ONG e che cerca di «mantenere un equilibrio tra assistenza e sicurezza», permettono a Salvini di mantenere la sua posizione: «E’ giusto discutere, ma sulla questione dei migranti quello che decide sono io. Fate ciò che volete, ma che si rispetti la legge: i porti italiani sono e resteranno chiusi».




gennaio 2019
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