Un altro passo verso l’Inferno

 Come sempre con partenza dall’America

 


di Giacomo Devoto





E siccome l’America è il paese che da dopo la seconda Guerra Mondiale è diventato la punta di diamante di ogni nuova diavoleria, sarà il caso che ci prepariamo a prendere i corpi dei nostri cari defunti e portarli in fabbrica per farli trasformare in terriccio fertile.

Il libro della Genesi, al capitolo 3 versetto 19, riporta le parole che Dio rivolge all’uomo subito dopo il peccato originale:
In sudore vultus tui vesceris pane, donec revertaris in terram de qua sumptus es: quia pulvis es et in pulverem reverteris.
Con il sudore del tuo volto mangerai il pane, finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai.

Ed è da questo versetto che è tratto il monito che la Chiesa da duemila anni rivolge al penitente in occasione dell’imposizione delle ceneri, il mercoledì delle Ceneri che dà inizio alla Quaresima:
Memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris.
Ricordati, o uomo, che polvere tu sei e in polvere ritornerai.

Ed è da questa sentenza di Dio e dal conseguente insegnamento della Chiesa che la vera religione cattolica impone l’inumazione dei cadaveri e condanna la pratica massonica della cremazione e la conseguente barbara consuetudine moderna – per fortuna poco diffusa – di conservare in casa la cenere da essa derivante.

Ma i tempi cambiano e l’uomo moderno non si nutre più della Parola di Dio, vuole essere autonomo e vuole disporre di sé secondo la sua volontà e i suoi convincimenti: perché sprecare tanta sostanza nutriente lasciando che si perda nella terra?




E’ quello che è si chiesto una ricercatrice americana: tale Katrina Spade, di Seattle, che avendo saputo che nelle fattorie gli animali morti non li seppelliscono più, ma li trattano con legna e azoto per trasformarli in terriccio fertilizzante, ha aguzzato l’ingegno è ha dato vita all’Urban Death Project, un progetto per trasformare in “compost” i corpi umani.

La notizia è stata riportata dal Corriere on line.

Ovviamente, dato che viviamo in un mondo che ha come unico valore la convenienza, tale progetto ha trovato l’appoggio delle autorità dello Stato di Wahington, sulla base di considerazioni prevalentemente “ecologiche”.
E’ stato calcolato che ogni anno negli Stati Uniti l’uso della inumazione finisce col riversare nel suolo migliaia di metri cubi di legno e migliaia di tonnellate di acciaio, senza contare le migliaia di tonnellate di cemento armato. Mentre la concorrente cremazione produce milioni di tonnellate di anidrite carbonica, data notoriamente come la causa del surriscaldamento del pianeta.
A fronte di queste cifre, è evidente che il progetto di trasformare i corpi umani in terriccio fertile da usare come concime si presenta come una soluzione ottimale, in grado di soddisfare molte e diverse esigenze: per esempio, la pratica proposta produce un’emissione nell’aria di sostanze compatibili con i canoni ecologici sia qualitativamente sia quantitativamente; e il suo costo di circa 2000 dollari risulta inferiore al costo di un funerale o di una cremazione.
Una bella convenienza.
E così il progetto è adesso in fase di realizzazione, espletate le pratiche burocratiche e ultimata la sperimentazione.

Ora, a parte il raccapriccio e l’accapponare della pelle, un’iniziativa del genere richiama alla mente certe fantasie “fantascientifiche” sulla manipolazione e la gestione in serie di esseri umani, ma non si può fare a meno di far notare che si tratta del logico sviluppo del cosiddetto “progresso scientifico”, che è già arrivato alla procreazione in vitro e alla manipolazione degli embrioni con relativa manomissione del genoma umano.
Non v’è dubbio che di progresso si tratti, ma verso dove si “progredisce”? C’è un solo posto in cui si ha in dispregio assoluto Dio e la Sua legge: l’Inferno.
E dove, se non all’Inferno vuole condurci il mondo moderno con le sue mirabolanti “scoperte”?




gennaio 2019
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