Omelia di Don Alberto Secci
alla Veglia Pasquale del 7 aprile 2012
Chiesa di Santa Caterina, a Vocogno (VB)


Tratto da Radicati nella fede, foglio di collegamento della chiesa di Vocogno e della cappella dell’Ospedale di Domodossola dove si celebra la messa tradizionale - anno V - maggio 2012 n. 5


Sia lodato Gesù Cristo.

Questa è la Notte più santa, più sacra dell'anno. Questa è la Notte dove l'animo cristiano, quello veramente cristiano, esulta di una gioia vera, celebrando la Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo.
Io oso dire ancora qualche parola questa sera, la lunghezza dei riti non lo prevederebbe ma, perdonatemi, ho fiducia nella vostra pazienza.

Vorrei solo dirvi di tutto cuore una cosa che sento importantissima. Quello che avete visto in questa Veglia della Santa Pasqua, è l'espressione più cattolica del Cristianesimo.
Quando la Chiesa si esprime in tutta la sua verità, quando la fede cattolica è espressa visibilmente in tutta la sua altezza e profondità?
Nella Veglia di Pasqua. Sì, in questi riti, sacri e complicati nello stesso tempo, semplici e profondissimi, perché di Dio; in quello che avete visto si esprime il
Cattolicesimo più vero. E se a qualcuno potrebbe sembrare strano, è perché oggi è difficile trovare il Cattolicesimo vero.

Cristo è risorto. Cristo crocifisso, morto sepolto disceso agli inferi, è risorto. Che cosa fa la Chiesa in questa notte?
Fa la materia per i Sacramenti. Se ci fossero stati dei Protestanti avrebbero fatto una grande meditazione sulla Risurrezione. Se ci fossero stati dei cristiani che
han perso la via della grazia, che si sono impegnati solo sul sociale, avrebbero disquisito in questa notte su come risollevare e far risorgere il mondo decrepito di oggi.
Cosa fa la Chiesa
Cattolica di sempre?
Fa la materia dei Sacramenti. Fa l'acqua santa. Fa l'acqua sacra con gli olii dei Catecumeni e il Sacro Crisma, che viene portata e messa nel Battistero per tutto l'anno: quell'acqua che farà realmente risorgere le creature che in quel fonte saranno battezzate. Fa la Santa Messa che è la sintesi di tutti i Sacramenti.
Dio, con la Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, che ha vinto il nostro peccato e la nostra morte, vuole unirsi a noi, fratelli, non in un modo retorico, con delle parole, come quando noi diciamo “Sono unito a te”, e non lo sei per niente, ma realmente. Non in un modo spiritualista ma in un modo profondo,
reale.
E' la grazia che opera la Risurrezione di Nostro Signore. Ecco perché in questa Notte santa, dopo aver letto le letture dell'Antico Testamento, dalla Creazione all'Antica Alleanza con il popolo ebraico, la Chiesa ha fatto la materia per il Battesimo.

E, dopo l'annuncio del Vangelo, la Chiesa fa la grazia del sacramento dell'Eucarestia. Questa è la Risurrezione.
E' reale, è visibile, è tanto spirituale quanto fisica. Non è un modo di dire!
Tutto questo è Cristo risorto. E' Gesù vivo, vittorioso, per te, per la tua salvezza e per la salvezza dell'universo intero.

Fratelli, viviamo con gioia, allora, questa Notte santa. Viviamo sapendo che questa è la realtà più vera, Gesù Cristo! “La realtà, invece, è Cristo. Non perdetevi in pratiche di poco conto”, vivete di lui. Lasciate che la sua grazia entri in voi attraverso i Sacramenti, nella Confessione, nella Comunione, come dicevano i nostri vecchi, fare Pasqua è questo.

Vedete il modo di dire di una volta? Si diceva “Hai fatto Pasqua?”.
Fare Pasqua è confessarsi e comunicarsi. Ma proprio per quella Croce che abbiamo appena adorato nel Venerdì Santo.
Esprimendo una grande gratitudine a Dio perché ci ha usato misericordia – non
siamo migliori degli altri: se stiamo qui... se abbiamo ritrovato la strada della
fede cattolica è stato solo per la misericordia di Dio - preghiamo per le tante
chiese che soffrono...
Voi sapete, i nostri paesi, una volta erano tutti inondati dalla grazia, tutti. Fra qualche anno la maggioranza delle chiese saranno chiuse, anzi lo sono già perché abbiamo sbagliato strada in questi anni, abbiamo cercato Gesù nelle parole, nei
pensieri, nelle discussioni, nei dibattiti, nei convegni, mentre bisognava trovarlo nei Sacramenti e nella grazia.

Preghiamo perché dal Fonte Battesimale, nella grazia del Sacro Crisma, possa rinascere un popolo nuovo e in questo popolo nuovo, con il Sacro Crisma, possano essere consacrati molti sacerdoti che riaprano le chiese cattoliche, che
non sono musei, che sono i luoghi della grazia, che sono i luoghi della santità, che sono i luoghi di Dio e delle anime. Che le riaprano alla fede di sempre e non a un cristianesimo ridotto che si è messo a fare riunioni invece di vivere la
grazia del Signore risorto.

Rinnovando la nostra gratitudine al Signore, invocando la protezione di Maria Santissima che per prima gioisce della Risurrezione di suo Figlio e Nostro Signore, domandiamo che questa grazia non venga meno per noi ma che
inondi la Chiesa e il mondo intero.

Sia lodato Gesù Cristo.”




aprile 2012

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