“FESTINA, DOMINE, NON TARDAVERIS”

(Affréttati, Signore, non tardare)


di Marco





Ripreso da SI SI NO NO, anno XLV, n° 2, del 31 gennaio 2019

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È l’invocazione dei credenti in Cristo nei momenti difficili, specialmente quando, avendo superato tante avversità, sofferenze fisiche e morali, si è giunti all’esaurimento della pazienza e di ogni energia morale. Forse, oggi, non siamo ancora arrivati ai limiti estremi, ma di questo passo ci arriveremo presto. E non si tratta solo di superare difficoltà economiche o drammi familiari che incidono sull’umore della gente, perché anche davanti a tali imprevisti c’è sempre qualche buon samaritano che ci aiuta; sono le situazioni personali psicologiche e spirituali che, sommate alle altre, possono condurre alla depressione e talvolta alla disperazione.

Per ora siamo ancora in un clima sostenibile per quanto riguarda la pace sociale – per chi ha ancora un residuo di pazienza e qualche energia di riserva – ma ci sono poche speranze per un futuro dignitoso per le Nazioni europee, prese d’assalto da emigranti di varie etnie, appartenenti a culture e religione diverse.
Una domanda logica: chi ha organizzato tutto questo?

Forse, ciò che stiamo vivendo oggi, è solo un periodo di prova, permesso da Dio per motivi che per ora non comprendiamo, ma che potrebbero rivelarsi importanti per la conversione o il ritorno di tutti alla Religione cattolica, la sola che salva tramite la fede in Gesù Cristo.
Ma l’accoglienza “benevola” che concediamo ai profughi provenienti da varie Nazioni, come potrà essere determinante per la conversione alla vera Fede – allorquando si compiranno i tempi stabiliti dalla Provvidenza – se offriamo loro una testimonianza negativa, come la grande apostasia di risonanza biblica?
I progetti umani possono talvolta coincidere coi progetti divini?

Lo stesso dilemma potrebbe sorgere, alla fine dei tempi – secondo la profezia di S. Paolo – quando il popolo ebreo dell’Antica Alleanza si convertirà in massa a Gesù Cristo: un evento di eccezionale risonanza, che avrà riflessi positivi su tutti i popoli della terra.

Persone autorevoli affermano che da tempo, nonostante il silenzio ufficiale, molti ebrei si sono già convertiti alla Religione cattolica. La seconda venuta di Gesù sulla terra potrebbe accogliere il ritorno all’ovile delle pecore disperse d’Israele, per formare un unico gregge, sotto la guida di un solo Pastore.

L’ipocrisia elevata a sistema

Il mondo attuale è come un grande campo di sterpaglie spinose che recano danno ai pochi fiori profumati, che sopravvivono con difficoltà. Infatti, i malvagi istigati da satana, padre della menzogna, si sono impadroniti delle strutture portanti della società civile – ed anche di quella religiosa – sforzandosi di dare una parvenza di normalità e legalità a tutto il sistema politico e sociale con sussiego ed autorità, “così da ingannare, se possibile, anche gli eletti” (Mt, 24, 24). I quali, molto inferiori rispetto al numero degli empi, non potendo modificare il sistema, con grande sofferenza si rivolgono al Cielo con ferventi preghiere, implorando con tutte le loro forze un aiuto efficace che solo Dio può dare: “Vieni presto, Signore Gesù!” (cfr. Ap, 22, 24).

Qualcuno potrebbe obbiettare: perché agitarsi tanto, quando non ci sono segni manifesti di eventi riferibili agli ultimi tempi?

A parte la cronologia degli eventi, attesi con ansia, molti sono i segni premonitori riferibili agli ultimi tempi, anche se le autorità per “prudenza” non si pronunciano. Eccone alcuni:
- il terzo segreto di Fatima svelato nel duemila è poco affidabile perché manipolato;
- la presenza ingiustificata di due Papi nella Chiesa cattolica;
- papa Francesco è contestato a causa della politica, del modernismo e dell’ecumenismo;
- alcune parole attribuite a papa Francesco sono velatamente “corrette” dai giornalisti;
- sono, però, in forte aumento i prelati che contestano il Papa o dissentono dalle sue iniziative.

L’ipocrisia generalizzata non è solo una prerogativa dei politici, alla quale siamo assuefatti, ma è diffusa anche tra il popolo cristiano e tra i membri della Gerarchia, che gradualmente si adeguano all’andazzo generale, spacciando spesso la verità per la menzogna.

Noi credenti, però, non possiamo assumerci le responsabilità degli altri: i più sospetti sono chiaramente le autorità laiche, ciascuna per la sua parte, responsabili nei confronti del prossimo di ciò di cui vengono a conoscenza e dovranno risponderne a Dio al momento opportuno.

Dobbiamo rispettare ed obbedire ai superiori, ma, quando abbiamo la consapevolezza che le autorità obbediscono ai superiori incogniti, affiliati alla massoneria, come dobbiamo comportarci? Questo è il dilemma che dilania da tempo la nostra società civile e religiosa!
Ed è anche la causa dell’immane sofferenza che oggi travaglia la Chiesa cattolica!

A chi dobbiamo credere?

È la domanda che molti oggi si pongono di fronte al personaggio enigmatico di papa Bergoglio, non da tutti accolto come vero Papa e causa di varie dichiarazioni e gesti in una Chiesa già provata da incertezze dottrinali, abbandoni, rifiuti e soprattutto dal rischio di uno scisma.

L’atmosfera “pastorale” del pontificato di Bergoglio già prepara il terreno alle novità dottrinali per venire incontro a quei battezzati che a causa del “rigore dogmatico” si sono allontanati dalla Chiesa: tali rimedi introdotti come novità pastorali, vorrebbero agevolare il ritmo delle “nuove famiglie” o di “coppie irregolari” nella comunità ecclesiale. Ma a quale costo?

Il nuovo corso, infatti, urta contro molti ostacoli che da tempo travagliano la Chiesa. Occorre trovare un escamotage che concili i due princìpi antagonisti: forse papa Francesco è la persona adatta – per motivi pastorali e di “buonismo”, più che per rigore dottrinale – per giungere alla risoluzione di molti problemi pratici, senza interpellare i teologi fedeli alla morale e alla dottrina tradizionale.

Questo vale per la famiglia naturale, oggi in grande travaglio, ma anche per altre questioni controverse di ordine teologico, morale ed ecumenico: questo Papa sembra proprio scelto ad hoc, per risolvere i problemi da tempo in discussione e sempre rinviati.

Il grande “successo” di papa Francesco circa la linea innovativa introdotta dal suo Pontificato, sembra essere iniziata col cambiamento della vecchia Curia, come spesso avviene: il successore di Pietro si è attorniato di collaboratori adatti al nuovo corso. Infatti, una delle novità introdotte è stata la nomina di nuovi cardinali favorevoli alle nuove idee, esonerando dalle cariche importanti i cardinali più restii verso le novità post-conciliari, isolandoli ed escludendoli dal governo della Chiesa.

Insomma, una Gerarchia composta da persone di provata fedeltà e fiducia, in attesa di varare quei provvedimenti che egli si propone di realizzare come Capo visibile della Chiesa, ma che per motivi di discordanze ideologiche, non è stato possibile realizzare in precedenza con una Curia legata alla Tradizione apostolica plurisecolare. Questa potrebbe essere la causa del ritardo con cui papa Francesco, col suo sorriso enigmatico, sembra incedere nel suo Pontificato, dopo quasi cinque anni dalla sua nomina, il 13 marzo 2013, col consenso di molti entusiasti, ma anche col dissenso di altrettanti critici.

Dobbiamo prepararci ad altre sorprese che faranno molto discutere: nel corso dei secoli vari scismi sono avvenuti a causa di ideologie divergenti dalla Dottrina tradizionale, per iniziativa di teologi contrari al Magistero papale; oggi, contrariamente al solito, sono in preparazione da parte del Magistero papale, alcune disposizioni innovative che potrebbero innescare uno scisma promosso dalla comunità dei credenti che le rifiuta perché contrarie alla Tradizione apostolica!

“Il nostro aiuto viene dal Signore che ha fatto il cielo e la terra”

Il massimo pericolo che oggi minaccia il mondo non è tanto la guerra nucleare o batteriologica, che non è da sottovalutare, ma piuttosto l’apostasia generalizzata che coinvolge non solo il popolo cristiano, ma anche le alte cariche della Gerarchia, cioè quelle Autorità che dovrebbero guidarci sulla strada della salvezza eterna: una vera catastrofe spirituale, perché apre le porte dell’inferno a molte anime ignare, rischiando di vanificare la Redenzione di Nostro Signore Gesù Cristo.
Tutto questo sembra un paradosso, ma col passare degli anni è sempre più evidente: questo tempo è forse da catalogare come preparazione alla manifestazione dell’uomo iniquo.

Sarebbe una rovina spirituale che porterebbe l’umanità ad affrontare il giudizio di Dio impreparata, incredula, senza speranza di raggiungere il Regno promesso; un triste periodo, quello attuale, che qualche mistico definisce l’ora delle tenebre ed inizio della grande purificazione. Tanto più che anche da parte del clero diocesano s’è affievolita la catechesi sui grandi temi dei Novissimi – morte, giudizio, inferno, paradiso – cioè sulle verità relative agli ultimi tempi. Si parla molto della Misericordia di Dio e si tralascia volentieri di parlare della sua Giustizia.

Una situazione paradossale, annunciata anche come profezia (cfr. Apparizioni di La Salette): infatti, in prossimità della fine dei tempi è previsto il silenzio delle autorità civili e religiose e quindi l’indifferenza e l’apatia generale, programmate dai nemici della Chiesa a danno di tante anime che si presenterebbero impreparate al giudizio divino.

Dio non vuole l’ignoranza del popolo cristiano, perché sarebbe anzitutto una sconfitta del buon senso, e sta rimediando in grande stile alla stoltezza umana, tramite le straordinarie apparizioni mariane con la promessa d’assistere i credenti fino alla fine. Magari anche con castighi esemplari o con flagelli di sapore apocalittico, per quelli più lenti a capire.

Noi cattolici siamo il nuovo popolo eletto, ma, se con l’apostasia diamo un cattivo esempio al mondo, siamo meritevoli di un doppio “castigo” non solo perché abbiamo rinnegato il Vero Dio, ma anche perché siamo di scandalo all’umanità col nostro comportamento.

I cattolici ed i cristiani europei cha da tempo hanno rinunciato a dare testimonianza al mondo e sono di scandalo ai seguaci d’altre religioni – con l’apostasia, l’indifferenza, il paganesimo, il relativismo e l’ateismo – sono colpevoli perché il mondo d’oggi ha bisogno di testimoni veri ed eroici. L’apostasia non è solo scandalo per i cristiani tiepidi che aspettano i buoni esempi – non esclusa la testimonianza eroica del martirio – ma anche per tutti gli aderenti alle false religioni che per colpa nostra, per la nostra indifferenza, non sono spronati a convertirsi alla Verità.

Gli anni prossimi saranno molto importanti per la Fede cattolica: sia per le novità poco edificanti introdotte dalle autorità per alleviare le sofferenze morali della gente che mal sopporta i sacrifici e le rinunce, sia per i segni soprannaturali come ulteriori conferme della presenza della Vergine Maria, l’inviata di Dio, per segnalare agli uomini distratti e fuorviati che il Cielo vigila e prepara sempre più chiaramente gli uomini di ogni razza e religione alla venuta di Gesù, Re dell’universo, dopo la grande purificazione necessaria al mondo attuale.
Purificazione sempre più vicina e necessaria per scuotere la gente sommersa da tanti problemi e sempre più distratta e sviata circa gli avvenimenti soprannaturali che ci richiamano fortemente alla vita eterna, la sola capace di soddisfare in pienezza le nostre attese. Apriamo perciò i nostri cuori e prepariamoci ad avvenimenti di grande impatto spirituale.





febbraio 2019

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