Il Migrante al posto di Cristo.

Dalla dottrina alla pastorale

  
di Alessandro Gnocchi


Pubblicato su Riscossa Cristiana






Confesso che, essendo un vecchio tifoso interista, l’unico Bedin che ho tenuto in considerazione fino a oggi è il mediano della Grande Inter di Helenio Herrera. Gianfranco Bedin, per intenderci. C’è un rammarico in più, dunque, nel vedere alla ribalta in questi giorni un certo Marco Bedin, a cui si deve anteporre il “don” di prammatica, e spiace anche per questo.

Don Marco Bedin, parroco di Ospedaletto, nel vicentino, è salito alla ribalta per aver aggredito il ministro Matteo Salvini dalle colonne del “Foglio parrochiale” a causa della  politica governativa sui migranti. “Nel mar Mediterraneo” scrive don Bedin “in questi mesi, per responsabilità diretta del nostro attuale governo, si sta consumando una vera e propria strage. Quella dei migranti”.
Poi: “Ad aggravare il quadro della politica migratoria la spocchia machista, triste riedizione di un ventennio fascista che ci siamo illusi potesse durare solo 20 anni. Il caso Diciotti, per chi lo ha seguito, è tragicamente chiaro. Infatti Salvini non vuole essere processato, dando segno evidente di una coscienza sporca”.
Ancora: “La colpa non diventa minore perché si è in tanti a commettere un reato: anzi, semmai ha l’aggravante della complicità. E mai come oggi l’ignoranza è colpevole, visto che tutti possiamo sapere”.

Se si considerano le proporzioni, il fatto, in sé, ha del comico più che del drammatico. Ma l’insegnamento di Marx (Karl, non Groucho) ci dice che la storia si presenta sempre due volte: la prima in tragedia e la seconda in farsa. Dunque non va trascurato neanche il “Foglio parrocchiale” di Ospedaletto perché, seppur nei canoni della seconda modalità in cui la storia ama presentarsi, anche un semplice bollettino di parrocchia riflette sommovimenti e pensieri ben più grandi di quanto si possa sospettare.
Questo giusto per dare seguito a quanto si sosteneva ieri.

Se Il Migrante ha sostituito Cristo nel magistero della neochiesa, è naturale conseguenza che, obbedienti al “Papa che ha sempre ragione” come il Duce ai tempi del ventennio tanto inviso a don Bedin, i sacerdoti passino dalla dottrina alla pastorale. Pastorale che, stando ai toni del parroco di Ospedaletto, non sembra tanto mite, tanto pacifica e tanto misericordiosa. Esattamente come la dottrina.

Mi fermo qui e lascio la conclusione al lettore che ci ha segnalato questa vicenda capace di rendere giustizia al povero Marx, il quale, evidentemente, non le ha sbagliate tutte. Chissà se don Marco Bedin lo ha mai letto. Certo non ne ha fatto tesoro.

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Ho visto girare nel web questa immagine. Come sappiamo, questo mondo è pieno di notizie false; se questo è il caso, mi scuso per il disturbo, saluto cordialmente e invito a non perdere tempo leggendo le righe seguenti. Ma se per caso così non fosse?

C’è veramente di che trasecolare pensando a come si è ridotta la nostra povera Chiesa ex cattolica. Com’è possibile che un prete dimostri un tale disprezzo per la verità dei fatti (i morti in mare che non fanno che aumentare, mentre è evidente che diminuiscono proporzionalmente alle partenze, il ventennio fascista che ritorna… Inutile dilungarsi su tutte le fesserie riportate in quell’immagine); da un esponente politico ce lo possiamo aspettare, ma sentire parole così da chi dovrebbe amare la Verità più della propria vita fa veramente tristezza.

E il suo Vescovo? Nulla da obiettare che un bollettino parrocchiale ospiti questa falsa retorica da comizio del PD? E i suoi parrocchiani? Nessuno che si preoccupi di certe esternazioni del parroco? Veramente si fatica a capire come in così poco tempo così tanti uomini di Chiesa si siano allontanati dal cammino che il Signore ha pensato per loro. Non ci resta che pregare perché Gesù illumini le menti confuse.

Cordiali saluti, Paolo Cii, Milano





febbraio 2019

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