Un altro passo
verso l’annichilimento dell’essere umano

di Belvecchio





Nel leggere e riportare notizie come quella che segue si rimane un po’ stupefatti e un po’ incavolati: tutto accade all’insaputa di  tutti e soprattutto a danno di tutti.

L’Agenzia del farmaco (Aifa) ha stabilito che un farmaco che blocca lo sviluppo puberale dell’adolescente (triptorelina) sarà fornito a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale, cioè a spese di tutti gli italiani.
La decisione è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Anno 160° - Numero 52, del 2 marzo 2019,  http://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2019/03/02/52/sg/pdf
in cui a p.19 si legge:

DETERMINA 25 febbraio 2019.
Considerati l’efficacia di triptorelina nel sospendere la pubertà e il profilo di sicurezza del trattamento, il beneficio evidenziato nei diversi aspetti della condizione clinica, e l’assenza di alternative terapeutiche più efficaci e/o sicure;

Art. 1.
Il medicinale triptorelina è inserito, ai sensi dell’art. 1, comma 4, del decreto-legge 21 ottobre 1996, n. 536, convertito dalla legge 23 dicembre 1996, n. 648, nell’elenco istituito col provvedimento della Commissione unica del farmaco, per le indicazioni terapeutiche di cui all’art. 2.
Art. 2.
Il medicinale di cui all’art. 1 è erogabile a totale carico del Servizio sanitario nazionale per l’impiego in casi selezionati in cui la pubertà sia incongruente con l’identità di genere (disforia di genere), con diagnosi confermata da una equipe multidisciplinare e specialistica e in cui l’assistenza psicologica, psicoterapeutica e psichiatrica non sia risolutiva, nel rispetto delle condizioni per esso indicate nell’allegato 1 che fa parte integrante della presente determinazione.

Non è un film di fantascienza, è la Gazzetta Ufficiale dello Stato Italiano che afferma che “la pubertà” può essere “incongruente con l’identità di genere”… e chiama questa fesseria: “disforia di genere”. Ovviamente, la decisione richiama in premessa documenti che dice essere “scientifici”, cioè corroboranti il fatto che la fesseria non è più tale in forza della verità della “scienza”.
Siamo alla follia? Sì, siamo alla follia e anche un po’ più in là!
Un essere umano nasce o maschio o femmina, o per meglio dire è sempre nato per millenni o maschio o femmina, dopo tanti millenni ecco che la “scienza” oggi scopre che si nasce un po’ maschio e un po’ femmina o viceversa… e scopre, e sancisce, che un maschio può avere dubbi sull’essere maschio e “sentirsi” femmina, o viceversa. Così il poverino, o la poverina, incominciano a sentire il disagio di essere come la natura li ha fatti e a nutrire il desiderio di essere “contro natura” ciò che non sono.
E a questa colossale mistificazione, la “scienza” assegna “infallibilmente” un nome: “disforia di genere”.

Disforia? E che diavolo sarebbe? La “disforia” (dal greco dys – pherein) sarebbe l’opposto dell’euforia (dal greco eu – phero), e cioè sarebbe una cattiva sopportazione (pherein) del male (dys), e in questo caso, con la specifica “di genere”, indicherebbe una cattiva sopportazione dell’essere di “genere” maschile o femminile.
In parole povere, si tratterebbe del caso di un adolescente che, nato maschio o femmina, desidera essere diverso da come la natura l’ha fatto, ovviamente sulla base di tutta una serie di induzioni esterne che stimolano le sue pulsioni viscerali, cioè tutta una serie di fattori estranei all’essere così com’è.

La cosa incredibile è che tale condizione supposta patologica non si capisce perché dovrebbe essere “scientificamente” giustificata solo per il genere a cui si appartiene per natura. Se la logica non è un’altra fesseria, lo stesso “disturbo” lo si potrebbe avvertire per esempio nell’essere “onesti” quando  piacerebbe essere “disonesti”, o essere bianco quando piacerebbe essere nero, o essere alto quando piacerebbe essere basso, o essere nipote quando piacerebbe essere nonno… e potremmo continuare con altre assurde supposizioni.





Il fatto è che la cattiva sopportazione del proprio genere naturale è uno degli ultimi ritrovati della demenza moderna, di marca chiaramente demoniaca, quello che si usa chiamare col termine anglofilo “gender”, e che viene indicato come passibile di cambiamento a scelta soprattutto agli adolescenti, che sono in uno stato di debolezza e di vulnerabilità.
Per capirci, il farmaco di cui abbiamo detto, impedendo lo sviluppo puberale dell’adolescente, lo mantiene in una condizione indefinita, e la sua somministrazione servirebbe a far sì che l’adolescente possa scegliere da adulto se essere maschio o femmina.
Il che è una bugia, un inganno e una suggestione depravante. Ma allora a cosa serve?
Serve a far sì che l’essere umano, con l’avallo dell’infallibile “scienza”, marci a tappe forzate verso il suo annichilimento.
Dopo le “conquiste scientifiche” che permettono ad una donna di farsi ingravidare con delle cellule preconfezionate a seconda del suo piacimento – e ci si scusi per dover riferire un’altra assurdità – così da arrivare ad avere un figlio su commissione, per esempio super-bello (!?) o super-intelligente (???)… ecco la “conquista scientifica” del cambiamento di sesso, ipocritamente e truffaldinamente chiamato “passaggio di genere” o inglesemente “trans-gender”.

E come si fa a realizzare questa prodezza? Con un intervento chirurgico, si dice: e non ci si chieda che cosa significhi veramente!
Come con un intervento chirurgico?
E sì! Perché l’uomo, secondo la concezione moderna, non sarebbe altro che un ammasso di cellule organizzate, non ci vuole niente a farlo diventare quello che si vuole… basta andare in laboratorio e mettersi nelle mani degli “scienziati”!
Follia, evidentemente, perché l’essere umano, al pari di tutti gli esseri viventi, animali e piante comprese, è molto di più della materia che lo costituisce, anzi è prima di tutto l’essenza che permette a quella stessa materia di essere un uomo o un cane o un cocomero. E questa essenza è esattamente quella che sfugge al controllo e alla manipolazione della “scienza”, perché attiene ad una dimensione che travalica la natura e anzi è quella dimensione che preesiste ad ogni natura e ne costituisce la reale ragion d’essere: l’essenza infatti.
In tale ottica che, lo ripetiamo, sfugge alla “scienza” ma è ben nota al demonio, che cosa potrebbe mai significare un “intervento chirurgico”? Meno che niente, perché l’essenza di un maschio non può diventare quella di una femmina, e viceversa, con un pene o un utero posticcio. Quello che si può sicuramente realizzare è una mostruosità, dove niente è più al suo posto, e dove le pulsioni incontrollate finiscono col prendere il posto della sia pur minima intelligenza.
Col cervello ridotto in poltiglia, tutto è possibile “immaginare”, ma non è più possibile pensare da uomo o da donna, e ciò che rimane è un essere che sarà preda di tutto tranne che di sé stesso, se così si può dire: un mostro!

A questo punto, quanto tempo ci vorrà ancora per raggiungere il fondo del precipizio; cosa servirà ancora per annichilire del tutto l’essere umano e porre tutta l’esistenza in condizioni di schiantarsi per giungere alla sua fine?
E non ci si opponga il “progresso scientifico” o il “progresso intellettuale”, perché far “cambiare sesso” ad un adolescente non ha alcunché di semplicemente normale, è qualcosa che attiene alla realizzazione all’incontrario del noto suggerimento che il demonio diede, in illo tempore, ad Eva per indurla a mangiare la mela: “sarete come dii”!
E come dii stiamo sempre più diventando, né uomini, né donne, né bestie, né vegetali, solo dii, cioè solo esseri svuotati di ogni consistenza, ridotti a materia bruta e pronti a schiantarci miseramente contro le nostre pazzie… finché  tutto non finirà in faville!









marzo 2019
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