Francia: profanate la Basilica di San Dionigi
e
numerosi luoghi di culto



Pubblicato dal servizio informazioni della FSSPX il 15 marzo 2019







La Basilica di San Dionigi è stata profanata: nella notte fra il 2 e il 3 marzo 2019, la celebre necropoli dei Re di Francia, situata a Nord di Parigi, è stata visitata e deturpata in seguito all’intrusione di una o più persone. Secondo il giornale Le Parisien, sono state rotte delle vetrate e sono stati fortemente danneggiati gli sportelli del grande organo e lo stesso motore.

Secondo la conservatrice della Basilica, Saadia Tamelikecht, l’autore dei fatti sarebbe «rimasto bloccato nel grande organo» e per liberarsi avrebbe «danneggiato il motore e rotto gli sportelli». Sono state trovate anche delle tracce di sangue tra i vetri rotti delle vetrate. Oltre all’organo e alle vetrate da cui sarebbero entrati gli intrusi o l’intruso, sono state rotte due altre vetrate e sono state forzate due serrature.

Le vetrate rotte risalgono al XIX secolo. Esse fanno parte delle parti ricostruite dagli architetti François Debret (1777-1850) ed Eugène Emmanuel Viollet le Duc (1814-1879), che hanno restaurato la Basilica in seguito alle distruzioni provocate dalla Rivoluzione.
L’inchiesta è stata affidata al commissariato di Saint-Denis.

Nel mese di febbraio 2019, in pochi giorni sono state vandalizzate in Francia altri cinque luoghi di culto.

Il 4 febbraio, una statua della Vergine è stata ritrovata a pezzi sul pavimento della chiesa di Saint-Nicolas d’Houilles (Yvelines). Il parroco aveva già segnalato alla polizia che era la terza volta in dieci giorni che avvenivano atti di vandalismo: alla fine di gennaio, era stata gettata a terra la croce dell’altare e danneggiata la sedia del celebrante. Gli autori non sono stati identificati.

Il 5 febbraio, nella cattedrale di Saint-Alain di Lavaur (Tarn), sono state incendiate una tovaglia d’altare e il presepe di Natale; e gli incendiari hanno storto le braccia di un Crocifisso. Sono stati interrogati due adolescenti. «Dio perdonerà, io no» ha dichiarato il sindaco, Bernard Carayon, alla stampa. Il sindaco aveva appena contribuito ai costosi lavori di ristrutturazione.

Il 6 febbraio, nella chiesa di Notre-Dame-des-Enfants, à Nîmes (Gard), una parrocchiana ha scoperto una croce tracciata sul muro con degli escrementi, su cui erano state appiccicate delle ostie. Il tabernacolo era stato forzato e le ostie erano sparite. Escrementi erano sul pavimento ed erano state sporcate «diverse statue».

Il 9 febbraio,  nella chiesa di Notre-Dame a Dijon, un malfattore ha rotto un vaso sacro e ha sparso le ostie sull’altare. Il sagrestano ha avvisato la polizia. Nel pomeriggio, il vescovo, Mons. Roland Minnerath, ha celebrato una Messa di riparazione.

Il 10 febbraio, nella chiesa di Saint-Nicolas a Maisons-Laffitte (Yvelines) è stato ritrovato rovesciato il tabernacolo. Arrestato, un senzatetto di 35 anni ha ammesso i fatti ed è stato ricoverato in un ospedale psichiatrico.

Il 12 febbraio, il Ministero dell’Interno ha pubblicato un bilancio del 2018 sul razzismo e l’antisemitismo in Francia, giudicato allarmante. Pochi commentatori hanno fatto notare che sono gli accadimenti anticristiani ad essere di gran lunga i più numerosi. Gli atti «a carattere razzista e xenofobo» sono diminuiti del 4,2%, con 496 fatti nel 2018. Gli atti antimusulmani hanno raggiunto il più basso livello dal 2010, con un centinaio di fatti. Gli atti anticristiani assommano a 1.063 fatti recenti, contro i 1.038 del 2017.
Ci si chiede: quanto alla discriminazione, l’indignazione sarebbe selettiva?


marzo 2019
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