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Madrigali per papa Bergoglio Abbiamo
ricevuto e pubblichiamo, a rate,
degli sfoghi aulici ispirati da papa Bergoglio, redatti in rima da una
donzella che giovane era prima e che oggi consuma lo stanco cuoricino
con l’amore per il macho argentino.
Tra i 51 composti per amore coglieremo qua e là per aiutare il lettore a ritenerli meglio nel suo cuore, così da non creare imbroglio nel memorare Bergoglio. Questo femminile aprirsi il cuore è presentato da un valente autore, completato dallo stesso con personale piccolo processo al rigoglio cortigiano del duce argentino. L’ultima rata sarà accompagnata dalla raccolta completa, così che il lettore potrà serbare la memoria di tutta la storia. *
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Lo Junior Lorenzo Stecchetti spiega come incappò nella fatica amorosa di Sbolenfi Argia Novella e come si fece ingabolare nel presentarla. Caro lettore, tu forse stenterai a crederlo, ma m’è occorso di imbattermi in una discendente, parrebbe non proprio in linea retta, ma pur sempre consanguinea, di questa poetessa, anch’essa dedita, nei ritagli di tempo libero, a rimeggiare; e anch’io incappai nell’errore del mio avo: sventuratamente promisi, ed ecco qui il risultato di tanta sconsideratezza. […] Dopo avermi estorto, non dico ricorrendo a quali mezzucci, capitolato per sfinimento, la promessa di una prefazione, ecco la polpetta avvelenata: Argia è un’ammiratrice appassionata di Papa Francesco. Non già che sia una gran frequentatrice di chiese che, anzi, la più recente messa cui partecipò fu quella della sua prima e ultima comunione, e va aggiunto che mal sopporta tutta la dottrina, specie in campo morale e specialissimamente in materia sessuale, della Chiesa, ma proprio questo fa sì che apprezzi Bergoglio, come tante altre donnette di dubbia fede e certa depravazione, avide di veder innalzato agli onori degli altari quanto dovrebbe essere celato nei sottoscala dei postriboli, così da poter conciliare spirito e materia, costringendo il primo nell’amplesso della seconda. [il resto lo leggerete alla fine delle rate]. *
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![]() Prima
rata
L’autrice si presenta Sbolenfi Argia Novella
sono, donna di mondo, che una passione brucia dal profondo. Sei tu la mia passione da che ascendesti al soglio, Jorge Mario Pontefice Bergoglio. Per me non sei un frescone, ma pastore verace, bocca di miele e spirito di brace. Sono l’Argia Sbolenfi, cattolica e cristiana per una mezzoretta a settimana. Belloccia e un po’ matura, coniugata due volte, un compagno, tre amanti e cose sciolte. Ma sono tutta pura, lo dico con orgoglio, fedele nella fede al mio Bergoglio. Invocazioni a Bergoglio Mio Bergoglio e Francesco,
pel peccatore manna che comprende, perdona e non condanna; fisso all’antica meta cambiasti in bianco il nero, ma non mutasti mai nel tuo pensiero; apriti al riso e allieta l’Argia pudica e bella, che t’ama, ti canzona e ti favella Papa, mio caro Papa, ti scrivo con il cuore che trabocca e sollecita il tuo amore. Ti scrivo mentre scruto alla televisione il tuo sorriso buono e il tuo faccione. Mi firmo e ti saluto: Sbolenfi Argia Novella, che per piacerti muore e s’arrovella O Francesco, perdona questa tua dolce figlia che il bene molla ed il peccato piglia. Tu, misericordioso, che leggi nel mio cuore come al peccato spinsemi l’amore, da quel che dir non oso assolvimi, e condanna il fariseo che nel pregar s’affanna. Non solo come papa, ma come uomo t’amo: la notte e il giorno ti sospiro e
bramo.
Da agosto fino a luglio fa il cuore palpitare, tanto leggiadro e tanto onesto pare. Le viscere in subbuglio mette la tua visione: altro non voglio che un tuo bel bacione. Chi è Bergoglio per Argia Novella? Stretti nella Sistina
stanno in trepida attesa i Cardinali di Romana Chiesa. Per lo scarso fervore lo Spirito invocato quatto quatto dall’uscio se n’è andato. Ed ecco per errore hanno innalzato al soglio tal Jorge Mario Cardinal Bergoglio. Sotto la verità mi torco e m’attorciglio, ma dall’eretico prendo consiglio. Chi mi loda non erra: son papa innovatore, dell’ateo amico e d’ogni peccatore; son papa terra terra, papa per chi non crede, papa del popolo e da marciapiede. Son Francesco, son Papa: venni dall’urna estratto perché lo Spirito s’era distratto. Ripulisco la chiesa con puntiglioso impegno da tutto quello ch’era buono e degno. Firmo al mondo la resa e alle lusinghe cedo: credo e non credo e credo in quel che credo. Striglio, castigo e insulto chiunque mi si opponga e lo spedisco all’isola di Tonga. Cattolico non sono e calpesto con gioia questa fede cristiana che m’annoia. Se siedo sopra il trono è per la distrazione di Colui che presiede all’elezione. [il resto lo leggerete alla prossima rata] continua
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marzo 2019 AL PONTIFICATO DI PAPA FRANCESCO |