Il vescovo di Reims bacchetta i cattolici ed elogia i musulmani

di Belvecchio





Il 14 marzo 2019, l’arcivescovo di Reims, Éric de Moulins-Beaufort, ha partecipato all’inaugurazione della moschea che è stata eretta in città con i finanziamenti dei paesi musulmani del Golfo Persico e che è gestita dai “Fratelli Musulmani”.
La moschea sembra essere la più grande eretta in Francia, con i suoi 3.750 metri quadrati sormontati da due cupole e affiancati da un minareto di 14 metri.
Ben felice di questa sua iniziativa, il vescovo ha segnalato la cosa nella sua pagina facebook:

«Ieri è stata inaugurata la grande moschea di Reims. Sono stato felice di condividere questo momento con i musulmani e i rappresentanti di tutte le religioni. Ecco l’allocuzione che ho potuto pronunciare:
“Voi mi fate un grande onore invitandomi a condividere la vostra gioia di questa giornata. Io ricevo questo onore pensando anche al mio predecessore, Mons. Thierry Jordan, ha sostenuto il vostro progetto fin dall’inizio.
“Con me gioiscono i cattolici di Reims per il fatto che in questo luogo ormai ultimato possiate lodare Dio creatore e misericordioso; e affidare a Lui le vostre gioie e i vostri dolori, le vostre speranze e i vostri progetti, così che il vostro cuore possa aprirsi e sia purificato da ogni sentimento malvagio, sia ripieno di forza per andare verso gli altri con pace e fiducia.
“Noi tutti vogliamo essere cercatori di Dio e mettere in opera la sua santa e benefica volontà, perché riconosciamo in Lui l’Amico degli uomini per eccellenza, Colui che non ci lascia nelle nostre mediocrità, ma ci fa crescere sempre.
“Io credo che il nostro paese abbia una vera forza di coesione sociale; la reazione della popolazione dopo i diversi attentati l’ha globalmente provato. Ma nella nostra società vi è anche della violenza latente e questa a volte esplode. Le nostre chiese e le nostre moschee, i nostri luoghi di preghiera e di istruzione devono essere dei luoghi in cui ognuno va a trarre forza, energia e generosità per andare verso gli altri con stima e rispetto, con fiducia, col desiderio di costruire insieme.
“Possa la gioia di questo giorno illuminare la vita dei musulmani di Reims per lungo tempo ed essere una garanzia che la nostra città sarà sempre una città di relazioni reciproche, fiduciose e piene di progetti!”».





La nuova moschea di Reims


Questo entusiasmo del vescovo non è stato condiviso ma molti cattolici, che hanno manifestato la loro protesta e hanno criticato il gesto e le parole di Éric de Moulins-Beaufort, scrivendo alla stessa pagina facebook del vescovo.
La cosa, com’era prevedibile, non ha fatto piacere al vescovo, che ha replicato ai cattolici con un certo disprezzo, pari all’apprezzamento manifestato nei confronti dei musulmani.
In risposta alle proteste egli ha scritto:

«Le dichiarazioni pubblicate qui a proposito della mia presenza all’inaugurazione della moschea di Reims, possono sorprendere o inquietare certi lettori. Se le seguenti riflessioni potranno lenire e confortare e aiutare a riflettere nella pace, io ne sarò felice.
«In Francia vi sono dei musulmani, un gran numero dei quali sono nostri concittadini. Io mi rallegro per il fatto che essi possano pregare in luoghi degni, come mi rallegro per il fatto che i cristiani possano fare altrettanto, per esempio, nel Bahrein e negli Emirati Arabi Uniti, e sarebbe il caso che potessero farlo anche nell’Arabia Saudita.
«Il 14 marzo, in occasione dell’inaugurazione della grande moschea di Reims, io sono stato invitato a rivolgermi ai presenti. Mi è stata così espressa una grande fiducia. E’ nello stesso spirito di fiducia che i rappresentanti della grande moschea di Reims erano stati presenti alla Messa della mia installazione come arcivescovo, lo scorso 28 ottobre.
«La fede in un Dio Uno e Trino, nel mistero dell’Incarnazione e della Redenzione di Cristo crocifisso e resuscitato, nella salvezza tramite la santificazione e la divinizzazione, sono i tesori preziosi dei cristiani. Niente e nessuno possono toglierceli. Sono le cose di cui gli esseri umani hanno più bisogno. Ma la verità della fede cristiana è così grande e così forte che non ha bisogno di disprezzare le altre religioni.
«Cristo salito al Cielo attira a Sé tutti gli uomini. Egli è il vincitore della morte e del peccato e il maestro della storia. Il mio solo timore è che certi cristiani manchino di fede al punto di non sopportare di essere perseguitati o anche derisi.
Mi piacerebbe che gli uomini cattolici inquieti per la presenza dell’islam nel nostro paese fossero tanto assidui alla Messa e all’Adorazione Eucaristica, quanto gli uomini che un giovedì sera all’ora di preghiera ho visto nella moschea


Abbiamo pubblicato quanto precede, ed evidenziato certi passi, non perché vogliamo esprimere a nostra volta protesta e indignazione: ormai certe cose non ci indignano neanche più, l’unico sentimento rimasto è il disgusto. E tuttavia è necessario far conoscere episodi e dichiarazioni come queste, perché costituiscono un’ulteriore conferma dello stato miserando in cui si trova oggi la moderna gerarchia cattolica.
Questo che dovrebbe essere un vescovo, invece di chiedersi come mai i fedeli non siano assidui a Messa e riconoscere di essere il primo responsabile, bacchetta i fedeli e li invita ad imitare i musulmani, e speriamo che lo faccia senza il retro pensiero che sarebbe meglio che aderissero all’islam.
Un vescovo così non avrebbe alcuna scusante per il suo comportamento e le sue parole, se non fosse che appartiene ad una gerarchia che ha già approvato e visitato la moschea di Roma, la più grande d’Europa, una gerarchia che non si è curata che nella Città Eterna, in cui venne martirizzato San Pietro, si ergesse il minareto dei nemici di Cristo e della Chiesa, una gerarchia che adesso permette che si faccia altrettanto a Reims, nella città in cui venne battezzato e unto Clodoveo da San Remigio e in cui da allora sono stati unti e incoronati tutti i re cattolici di Francia.

Si potrebbe dire “cattolicesimo addio, avanti l’islam”, che sembra proprio essere il motto della moderna gerarchia cattolica.


 


marzo 2019
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