Elezioni europee

Continua la campagna elettorale della neochiesa cattolica


di Belvecchio




Abbiamo già scritto sulla faccia tosta dei moderni chierici cattolici schierati a favore dell’Unione Europea e del connesso Nuovo Ordine Mondiale [NOM] anticattolico.

Torniamo sull’argomento per segnalare l’iniziativa formale della Chiesa cattolica in Francia: un vero e proprio manifesto elettorale.

In calce riportiamo il comunicato diffuso dal sito della Chiesa cattolica in Francia, qui diciamo solo che evidentemente i cattolici francesi sono in gran parte contro questa moderna Europa dei burocrati al servizio del piano internazionale del NOM, diversamente la gerarchia non si sarebbe esposta così formalmente.
Il ridicolo è che i moderni chierici cattolici hanno imparato a praticare la contraddizione in tutti i loro discorsi e in tutti i loro atti, senza la minima remora e forse senza neanche più rendersene conto… tanta è la poltiglia che ha sostituito i loro cervelli.
Costoro, molto a-cattolicamente, parlano di democrazia, ma se ne infischiano delle convinzioni dei cattolici, e li richiamano a rinunciare a ciò che credono giusto per abbracciare ciò che credono ingiusto.
Asservimento all’Anticristo, piuttosto che a Cristo! Non farebbero meglio a spogliarsi dell’abito? Eh, no, perché così non potrebbero provare a trarre in inganno i fedeli in buona fede e spesso privi di spirito critico.



Comunicato del CÉCEF – Consiglio delle Chiese Cristiane In Francia – in occasione delle elezioni europee

Pubblicato sul sito della Chiesa cattolica in Francia

14 maggio 2019




I firmatarii del comunicato:
Mons. Georges Pontier - Pastore François Clavairoly - Metropolita Emmanuel


Tra pochi giorni, le cittadine e i cittadini europei eleggeranno i loro deputati al Parlamento Europeo.

Lo sviluppo progressivo delle istituzioni europee, l’estensione delle loro prerogative e dei loro campi d’azione, come l’aumento dei numero dei paesi membri, è un processo che circa 70 anni mira ad assicurare la pace nelle regione.

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, l’Europa era in rovina, divisa, occupata militarmente, i suoi imperi coloniali lacerati. La scoperta dello sterminio di milioni di esseri umani nell’universo dei campi di concentramento, tra cui sei milioni di Ebrei, suscitava dei dubbi e degli interrogativi su questa civiltà, ad un tempo di tradizione cristiana e figlia dei Lumi. Il merito dei padri fondatori (Schuman, de Gasperi, Monnet, Adenauer) fu di pensare alla ricostruzione in uno spirito di riconciliazione, di cooperazione e di democrazia.

Da 70 anni, la Francia vive serenamente con i paesi ad essa vicini. Peraltro, essa ha conosciuto uno sviluppo economico senza precedenti. Certo, l’integrazione europea è stata accompagnata da difficoltà per un gran numero di cittadini. Le istituzioni europee sono percepite come una tecnocrazia che sfugge al controllo democratico. Temendo una dissoluzione dell’identità nazionale, certi popoli o partiti politici pensano anche di lasciare l’Unione Europea.

Possiamo correre il rischio di distruggere un progetto così pazientemente costruito? Dal momento che dobbiamo affrontare numerose sfide (cambiamento climatico, migrazioni, divisione sociale), non è preferibile essere uniti invece che soli? Gli ideali di giustizia, di pace e di democrazia si costruiscono insieme. Per raggiungere questo obiettivo, l’Europa deve rispondere meglio alle domande dei suoi cittadini, anche se significa riformarsi, piuttosto che scomparire sotto la pressione dei populismi.

Come responsabili delle Chiese cristiane in Francia, noi invitiamo le cristiane e i cristiani di questo paese ad interrogarsi e a partecipare a queste elezioni cariche di conseguenze.
Noi invochiamo lo Spirito di Dio, spirito di saggezza e di consiglio, perché illumini i nostro concittadini e i nostri dirigenti. Con l’Apostolo Pietro, noi vi diciamo: «Non vi sgomentate per paura di loro, né vi turbate, ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto» (I Pt. 3, 14-15).

Pastore François CLAVAIROLY
Metropolita EMMANUEL
Mons. Georges PONTIER
Copresidenti


Che cos’è, se non campagna elettorale?








maggio 2019
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