Venti scuse anti-Rosario


di Léon Bertoletti


Pubblicato sul sito Riscossa Cristiana







Viva le mode! La corona del Rosario ha perso, negli ultimi decenni, fascino ed eleganza. Nonostante il diffondersi bizzarro di modelli estrosi e coloratissimi, nonostante esemplificazioni di molteplici utilizzi propagati dai video di Madonna e Lady Gaga, non sembra più fashion, non fa più tendenza tra i cattolici del nuovo corso adulto, adultero, adulterato.
Una nostra specialissima inchiesta giornalistica ci ha portato a chiederne ragione, a indagare le cause tra i membri del clero più aggiornati e al passo con i tempi, più in linea con gli odierni acrobatici rinnovamenti, con gli altissimi dettami pontificali ed episcopali recenti. Abbiamo dunque domandato a bruciapelo: perché non porta più con sé dovunque vada, in tasca, il Rosario benedetto, come facevano i preti di una volta?

Ecco la classifica delle migliori scuse.

Al 20° posto: «Alla libreria Feltrinelli non lo vendono».

19°: «L’ho prestato a un migrante, poveretto, che l’ha subito indossato al collo prima di andare a chiedere l’elemosina di fronte al supermercato».

18°: «L’ho tirato dietro a un tradizionalista che era venuto in sacrestia a lamentarsi della predica. Avevo soltanto spiegato che il Signore non ha mandato il diluvio perché la gente peccava, ma perché c’era la siccità. Certo, ha aperto un po’ troppo il rubinetto».

17°: «Alle Paoline è un articolo che non tengono più, come i vecchi santini e i vecchi libri di teologia morale».

16°: «Mi prendete davvero in contropiede, dal momento che mi si è spezzato, proprio appena adesso, per il troppo uso».

15°: «M’ispiro a Padre Turoldo che il suo lo ruppe, lo scagliò tra i fedeli di un santuario, imprecò che era superstizione medioevale».

14°: «Non mi serve, conto le decine sulle dita delle mani e dei piedi».

13°: «Si tratta di un oggetto pericoloso, può essere usato a fini politici. Una volta lo donavano ai bimbi delle Prime Comunioni, oggi va mostrato ai minori soltanto se accompagnati dai genitori»

12°: «L’ho scordato nel cassetto del comodino dell’amante».

11°: «Ma per chi mi avete preso, per Don Camillo? Fatemi il piacere, noi siamo preti seri, non abbiamo bisogno di questi aggeggi per uscire a dialogare con tutti».

10°: (e siamo a metà classifica): «Come diceva Padre Pio, si tratta di un’arma, e io sono contrario all’uso e al diffondersi delle armi, anche se usate per legittima difesa».

9°: «Non se ne parla nel Vangelo e neppure nei Dieci Comandamenti».

8°: «Devo prima googleare che ne pensa Vito Mancuso».

7°: «Non ho letto niente, in proposito, su Avvenire e l’Osservatore Romano».

6°: «Ma non sapete che c’è stato il Concilio Vaticano Secondo?».

5°: «Non indossando più la tonaca, non ho spazio abbastanza nelle tasche dei blue-jeans».

4°: «Credevo fosse un’esclusiva lefebvriana e di quelle vecchine ammuffite che ancora insistono a inginocchiarsi».

Ed ora le prime tre posizioni.

Al 3° posto: «Aspetto che lo distribuiscano con Repubblica, a 1,99 euro».

Al 2°: «Non ce l’ha neanche Greta».

Al 1°: «Non sono mica Matteo Salvini».

E’ tutto. Traete le vostre conclusioni.









maggio 2019

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