Papa Francesco, l’elemosiniere Krajewski è indagato:

un pesantissimo dubbio sul “gesto di carità”


di Renato Farina


Articolo pubblicato sul quotidiano Libero  del 23 maggio 2019







Due notizie fresche. La prima. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo dopo la denuncia di Acea (Azienda Comunale Energia e Ambiente) per il riallaccio abusivo della corrente elettrica allo stabile occupato vicino a San Giovanni in Laterano. I reati ipotizzati vanno dal danneggiamento al furto di energia elettrica. A calarsi acrobaticamente nel pozzetto per spezzare i sigilli e attuare le manovre per ridare la luce al palazzo era stato l’elemosiniere del Papa, il cardinale Konrad Kraijewski, che si è autodenunciato. E’ a questo punto scontata l’iscrizione nel registro degli indagati.

La seconda. I 319mila euro di bollette non pagate per tutti i sei anni dall’occupazione non risultano a tutt’oggi ancora pagati all’Hera, altra società con capitali pubblici incaricata della riscossione. Nel momento stesso in cui ha rivendicato l’atto, dovuto secondo il porporato, a motivi di urgenza per salvare delle vite di bambini e malati, aveva garantito di saldare lui le bollette.
Evidentemente non ha ritenuto urgente l’adempimento. Pantalone non abita in Vaticano.

Date le due notizie peraltro in evoluzione (più la prima che la seconda, a quanto pare), dopo dieci giorni dal gesto clamoroso del principe della Chiesa oltre ai locali occupati si sono illuminati parecchi altarini, altri restano in penombra. Ci sono aspetti che interessano i cittadini italiani; altri riguardano i cattolici di tutto il mondo (circa un miliardo e duecento milioni). Provo a metterli in fila, sperando di non restare fulminato.

SBALLO PER CARITÀ CRISTIANA

1 - Il cardinale elemosiniere è intervenuto chiamato da una suora. Gli è stato detto che la situazione per 98 bambini ed alcuni malati era insostenibile. Da qui la discesa nei tombini. Siamo in grado di dire che tutto questo è un falso. Il comune aveva offerto alloggi alternativi. Gli inquilini hanno rifiutato. Costoro pagano l’affitto sociale ai padroni illegittimi del palazzo, cioè una società che abusivamente ha aperto un locale dove si celebrano rave, ristoranti pub. Ciò era noto a suora e cardinale.

La sala più grande ospita a pagamento mille persone, ed è immune da Imu come un edificio di culto. Eppure i rave non sono di precetto, non bisogna per forza garantire il diritto allo sballo per ragioni di carità cristiana.

2- I bambini sono stati usati come scudo umano. Non è un buon motivo per lasciarli morire, se qualche mascalzone li usa come alibi per le proprie attività illegali. Ovvio. Ma il cardinale, anzi ogni romano, sa molto bene che la Chiesa coincide con Roma, quanto a potenza e pervasività: è in grado nelle sue strutture ricettive di ospitare bambini e malati il tempo necessario per consentire lunedì il ripristino della corrente elettrica. Ha un’influenza decisiva. Se il porporato, vestito di tutte le palandrane colorate, messa nel cassetto la tuta da acrobata dei corto circuiti, si fosse presentato all’Acea richiedendo ufficialmente il ripristino dei servizi, gliel’avrebbero accordato con un inchino perché l’anello non si bacia perché poco igienico, specie con la garanzia da lui data mezzora dopo lo scassinamento notturno, che avrebbe provveduto al saldo del dovuto, con la cassa di elemosiniere a sua disposizione.

STRATEGIA MEDIATICA

3- In realtà, altro che emergenza, e nobile petto. La decisione nasce come rottura dottrinale e pratica maturata negli ambiti prossimi al Sancta Sanctorum. Lo ha rivelato con lealtà, o voce dal sen fuggita, il direttore di Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro. Il quale ha spiegato in un tweet: <Con una sola mossa Kraijewski nel tombino cambia l’immaginario collettivo del cardinale: non l’uomo degli arcana imperii, elegante ed equilibrista, anziano e irraggiungibile, ma un militante della disobbedienza civile, un luddista del XXI secolo, vangelo e tuta da operaio>.
Il linguaggio è per intellettuali e teologi, con tutta quella storia del luddismo e degli arcana imperii.

Ma il senso è chiaro. Chi aveva bisogno di un urgente intervento alle tubature non erano i bambini senza latte (a Roma senza latte!) ma la reputazione delle gerarchie ecclesiastiche. Il fine giustifica i mezzi: bisogna passare dall’immagine del cardinale pedofilo a quella del cardinale Robin Hood (vedi Repubblica).

Un furto è stato elevato a parabola evangelica: siamo davanti a uno spartiacque nella storia della Chiesa, secondo i suoi teorici progressisti. Perché tutto questo dovrebbe pagarlo la cittadinanza romana, non è chiaro. Pagate almeno la bolletta.

BATTAGLIE ALLA MODA E NON

4- E’ scritto negli Atti degli Apostoli. Pietro davanti al Sinedrio dice: <E’ meglio obbedire a Dio che agli uomini>. Questo però è stato sempre riferito all’impossibilità per il cristiano di tacere la verità su Cristo. A Pietro e a Paolo non è mai venuto in mente di liberare gli schiavi.

Per venire ai nostri giorni, la denuncia di leggi sbagliate non ha mai indotto cardinali e vescovi a guidare manipoli per impedire lo squartamento dei bimbi non nati, ammazzati legalmente in nome delle varie leggi di molti Paesi.
Kraijevski è pronto? Se il Papa mi dice che si può, io da umile credente retrò lo faccio, seguo Kraijevski. Figuriamoci. Calarsi in un tombino per salvare i bambini non nati non si fa, è considerato poco politicamente corretto, la sinistra non approverebbe, Repubblica si scandalizzerebbe, Zingaretti non parlerebbe di gesto «meraviglioso».

5- Tanta povera gente è offesa dal cardinale. Fa un sacco di fatica a pagare la bolletta. Tanti preti si fanno collettori di offerte, senza bisogno di infrangere la legge, corrono dovunque. Poi ci sono i geni del Vangelo. Una signora anziana di mia conoscenza ha riferito in lacrime che una suora attiva nella carità è venuta come ogni anno da lei a raccogliere il suo obolo. La vedova l’ha dato volentieri, osando dire però che i poveri non sono solo gli immigrati. La suora ha restituito orripilata i sofferti denari dicendo che con questo discorso la poveretta si poneva fuori della Chiesa. Guai a chi scandalizza uno di questi piccoli. O no?

6- Qualcuno gioca in alto a provocare uno scisma. Da una parte gli illuminati di Santa Marta, bergogliani a dispetto di Bergoglio, che hanno sostituito il crocefisso con il cacciavite, dall’altra i fedeli scalcagnati dei santuari che se fanno del bene non lo esibiscono come gesto eroico e rivoluzionario e dicono il rosario ripetendo ancora l’antica formula: “Per l’acquisto delle sante indulgenze preghiamo secondo la mente del Sommo Pontefice”. E ritengono vincolante il comandamento numero 7: non rubare. Specialmente la buona fede dei poveri.






maggio 2019

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