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Francesco, l’aborto e la giovanissima madre down ![]() Ecco qui di seguito tre sue aggiunte testuali: “Tante volte, quelle poche ore in
cui una mamma può cullare il suo bambino lasciano una traccia
nel cuore di quella donna, che non lo dimentica mai. E lei si sente –
permettetemi la parola – realizzata. Si sente mamma”.
“Delle volte noi sentiamo: ‘Voi
cattolici non accettate l’aborto, è il problema della vostra
fede’. No: è un problema pre-religioso. La fede non c’entra.
Viene dopo, ma non c’entra: è un problema umano. È un
problema pre-religioso. Non carichiamo sulla fede una cosa che non le
compete dall’inizio. È un problema umano. Soltanto due frasi ci
aiuteranno a capire bene questo: due domande. Prima domanda: è
lecito eliminare una vita umana per risolvere un problema? Seconda
domanda: è lecito affittare un sicario per risolvere un
problema? A voi la risposta. Questo è il punto. Non andare sul
religioso su una cosa che riguarda l’umano. Non è lecito. Mai,
mai eliminare una vita umana né affittare un sicario per
risolvere un problema”.
“A me viene in mente una storia
che io ho conosciuto nella mia altra diocesi. C’era una ragazzina di 15
anni down che è rimasta incinta e i genitori erano andati dal
giudice per chiedere il permesso di abortire. Il giudice, un uomo retto
sul serio, ha studiato la cosa e ha detto: ‘Voglio interrogare la
bambina’. ‘Ma è down, non capisce…’. ’No no, che venga’.
È andata la ragazzina quindicenne, si è seduta lì,
ha incominciato a parlare con il giudice e lui le ha detto: ‘Ma tu sai
cosa ti succede?’. ‘Sì, sono malata…’. “Ah, e com’è la
tua malattia?’. ‘Mi hanno detto che ho dentro un animale che mi mangia
lo stomaco, e per questo devono fare un intervento’. ‘No… tu non hai un
verme che ti mangia lo stomaco. Tu sai cos’hai lì? Un bambino!’.
E la ragazza down ha fatto: ‘Oh, che bello!’: così. Con questo,
il giudice non ha autorizzato l’aborto. La mamma lo vuole. Sono passati
gli anni. È nata una bambina. Ha studiato, è cresciuta,
è diventata avvocato. Quella bambina, dal momento che ha capito
la sua storia perché gliel’hanno raccontata, ogni giorno di
compleanno chiamava il giudice per ringraziarlo per il dono della
nascita. Le cose della vita. Il giudice è morto e adesso lei
è diventata promotore di giustizia. Ma guarda che cosa bella!
L’aborto non è mai la risposta che le donne e le famiglie
cercano”.
(torna
su)
maggio 2019 AL PONTIFICATO DI PAPA FRANCESCO |