Immigrazione: le verità che non ci vogliono dire

di Mario Di Giovanni



Intervista a Mario Di Giovanni condottta da Mirella Leone.
Pubblicata
il
28 giugno 2019 sul sito
Ricognizioni


 
I neretti sono nostri






Presentazione

È da poco uscito Le verità nascoste. Indagine sull’immigrazione, un importante studio di Mario Di Giovanni su un fenomeno che sta mutando il volto e l’anima dell’Europa. Ne parliamo con l’autore.

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INTERVISTA


Qualcuno ha parlato  di  una regia nascosta delle migrazioni di massa. In che modo potrebbe essere governato un  fenomeno sociale di questa portata?

Quindici anni fa l’allora ministro degli Interni Giuseppe Pisanu  denunciava l’operato di “centinaia di criminali” (testualmente) che, lungo la dorsale africana mediterranea, dal Marocco all’Eritrea, offrivano imbarchi verso l’Italia. Un recente rapporto (13 giugno 2018), a cura dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine, conferma quanto Pisanu aveva dichiarato quindici anni fa dalle pagine della “Stampa”. Nel rapporto si legge che gli arruolatori avvicinano i potenziali clienti spingendoli a emigrare (il rapporto parla di “opera di convincimento”), offrendo una tipologia di tariffe che varia con la qualità del viaggio.

Questa è la prima risposta alla sua domanda, ma vi è dell’altro. È improbabile che un simile apparato sia coordinato  da negrieri nordafricani nelle loro baracche: è più verosimile  che la supervisione del traffico abbia luogo in uffici con aria condizionata ad opera di insospettabili. Precisamente questo emerge da un’inchiesta sul  traffico di migranti clandestini, condotta nel  2014 da due ricercatori italiani,  pubblicata sotto il titolo “Confessioni di un trafficante di uomini”.

Le indagini svolte e le dichiarazioni degli scafisti intervistati disegnano il quadro di una rete organizzativa gigantesca, gestita con procedure manageriali. In Nord Africa e Medio Oriente operano vere e proprie agenzie  che organizzano viaggi clandestini verso l’Italia e l’Europa. Viaggi promossi alla luce del sole e illustrati  da depliant.  Uno scenario nel quale i vertici organizzativi non appaiono mai: i grandi appaltatori della migrazione clandestina sono sempre nascosti, potenti e intoccabili.

Perché intoccabili? Chi garantisce loro l’impunità ?

Questo è il punto. È chiaro  che il  sistema  ha sempre potuto contare su potenti protettori, a meno di credere che piccole mafie nordafricane e balcaniche abbiano potuto  fare tratta di esseri umani per decenni, senza essere mai non dico fermate, ma neppure infastidite dalle autorità competenti. È storia che le polizie nazionali, l’Interpol,  la Nato, la UE e le Nazioni Unite, abbiano sempre lasciato fare, benché nell’ambito del traffico d’uomini,  come è noto, abbia luogo ogni sorta di delitti.

L’evidenza dei fatti mostra l’esistenza di una regia nascosta delle migrazioni di massa. Sono in campo poteri forti, molto forti, che  supportano l’immigrazione alla partenza e la promuovono all’arrivo  attraverso il partito “dell’accoglienza”, metastasi politica e mediatica  di questi  poteri.

Lei dunque suppone che le migrazioni siano  state davvero pianificate?

Non è una supposizione: è una constatazione. In primo luogo prendiamo atto dell’impegno ossessivo, da parte del partito “dell’accoglienza,”per  trasformare l’Europa in un continente-dormitorio per arabi e africani. Eppure è ben noto che la crescita demografica delle popolazioni africane, nell’immediato futuro, sarà esponenziale: tutte le fonti concordano nel valutare in 200 milioni i potenziali migranti dall’Africa sub-sahariana.

Ora, poiché tutto ha un limite nella condizione umana, anche l’idiozia, non si può credere che qualcuno, con simili prospettive,  possa in buona fede auspicare un’immigrazione incontrollata per ragioni “umanitarie”.

È chiaro piuttosto che tanta umanità, da parte progressista,  nasconda un progetto ideologico: la destabilizzazione della società europea, ancora troppo conservatrice e cristiana per gli scenari del nuovo ordine del mondo. Un progetto che coinvolge l’intero sistema “liberal”, europeo e d’oltreoceano: sono stati presi accordi formali per dare forma ad una nuova Europa, multirazziale e islamizzata.

Le prove documentali di un tale progetto sono state fornite da una saggista di fama internazionale, ora ottantenne: Bat Ye’or, ebrea egiziana di nazionalità britannica, risiedente a Londra. La scrittrice nel 2006 ha pubblicato in Francia L’axe euro-arabe la cui traduzione italiana, sotto il titolo “Eurabia”, è stata  allegata nel 2007 al quotidiano “Libero”. Stiamo dunque parlando di notizie che sono state a suo tempo di pubblico dominio. Bat Ye’or  mostra, sulla base di documenti ufficiali della UE secretati, dei quali la scrittrice è venuta in possesso,  come la migrazione islamica di massa sia stata concordata e pianificata ad un tavolo d’intesa tra i paesi arabi a guida saudita e i vertici europei.

I documenti portati alla luce, certificano accordi su enormi quote di immigrazione dal mondo arabo,  e su un’espansione della cultura islamica. Una verità  surreale, cui si stenta a credere, ma tant’è: Bat Ye’or mostra  protocolli con numero di registro, relazioni di riunioni e convegni corredati da nomi, verbali,  e dichiarazioni di intenti.

Come è possibile che un potere interno alle istituzioni democratiche, miri alla destabilizzazione della nostra società? Che genere di potere è, e quale vantaggio ne trarrebbe?

È un potere massonico e mondialista, e il vantaggio  che ne trarrebbe è quello che la massoneria internazionale persegue da sempre: il dominio del mondo e la distruzione della civiltà cristiana. 

D’altro canto non stiamo parlando di “Illuminati” che si riuniscono chissà dove. I poteri forti oggi agiscono allo scoperto, attraverso organizzazioni  note alle cronache come  il Bilderberg Group e la Trilateral Commission, potentati multinazionali che riuniscono le élites economiche e politiche del mondo industrializzato. Il Bilderberg,  fondato in Olanda nel 1954, fu a suo tempo definito dalla stampa nazionale “governo-ombra del mondo”.

Il quotidiano inglese The Times, in occasione di un meeting del Bilderberg  in  Inghilterra nel 1977, lo definiva: «un gruppo di uomini, tra i più ricchi ed economicamente e politicamente più potenti e influenti del mondo occidentale, che si riunisce segretamente per pianificare degli eventi che successivamente appariranno come casuali».  

La Trilateral Commission è stata fondata a Tokio nel 1973. Il Corriere della Sera ha definito la Trilateral: “pensatoio della globalizzazione”, e nel 1997 un’inchiesta televisiva della terza rete televisiva italiana bollava il sodalizio come “organizzazione massonica”. Questi potentati sono fautori di un mondo “unico” strutturato non più in Stati nazionali, ma in aree continentali come l’Unione Europea, coordinate da un’autorità unica mondiale. Questo,  per chi non lo avesse ancora capito, è l’obiettivo di lungo termine della globalizzazione.

Come si collocano gli Stati  in un mondo del genere?

Non si collocano affatto: il progetto mondialista prevede, nel lungo periodo, la loro scomparsa. Gli Stati nazionali vivranno solo come “espressioni geografiche”, aree di produzione e di consumo svuotate di identità etnica e culturale, grazie al meticciato, e svuotate di libertà,  grazie a istituzioni come la UE. Per dissolversi  in  unioni continentali, gli Stati nazionali  dovranno  infatti rinunciare   alla sovranità economica, e per conseguenza a quella politica. Un anticipo di futuro, in tal senso, è fornito da quanto oggi accade proprio nell’Unione Europea, nella quale la libertà economica degli Stati (salvo gli Stati politicamente corretti come Germania e Francia) è già lettera morta.

Ma cosa c’entra questo con l’immigrazione?

Non stiamo divagando. La globalizzazione non è un’aspirazione all’unione tra i popoli ma un progetto di  potere.  Chi mira a controllare l’economia e la politica dei popoli, con ragioni ancora più forti aspira a  controllare anche la loro cultura.

Ora,  la cultura di un popolo o è unitaria, o non è: nella condizione umana non esistono frullati di culture. Con questa premessa, che vede concordi l’antropologia e il buon senso, si comprende come il multiculturalismo sia in realtà un’operazione a risultato zero perché un popolo che ha molte “anime” in realtà non ne ha  alcuna. Questo i poteri mondialisti lo sanno e proprio questo vogliono, perché le culture nazionali sono nemiche naturali del “mondo unico”.

Il cittadino modello del nuovo ordine del mondo, per essere innocuo dovrà quindi essere “multiculturale”, una scatola vuota che il potere riempirà di volta in volta con ciò che riterrà più utile. Ora, per cancellare  l’identità  dei popoli europei cosa vi è di più efficace di un meticciato globale? E per cancellare il Cristianesimo europeo cosa vi è di più promettente di un’immigrazione islamica di massa? 

Ma i poteri di cui si parla come agiscono nella nostra società?

Attraverso emissari distribuiti nell’economia, nella politica e nel sistema mediatico, fedeli esecutori delle direttive mondialiste. Il braccio economico-finanziario di questo sistema di potere è oggi la cosiddetta “Troika”(Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale e Banca Centrale Europea), il braccio politico e mediatico è rappresentato dalla sinistra borghese. In primo luogo perché la sub-cultura “progressista” che essa storicamente esprime è strumento ideale per distruggere l’etica collettiva cristiana dei   popoli  europei, inoltre il 68 è morto nelle piazze, non nelle  idee. La nuova  sinistra ricorda molto la vecchia quando offre sponda a  qualunque fenomeno sociale e culturale che mostri la forza di distruggere l’odiata società conservatrice e cristiana. Per questo la sinistra borghese predica istericamente e incessantemente un’immigrazione incontrollata: perché essa promette di distruggere ciò che il comunismo non è riuscito a distruggere.

Sono  riconoscibili gli emissari dei poteri mondialisti?

Molto riconoscibili, sono anzi vecchie conoscenze. Nella Home page del sito ufficiale della Trilateral (www.trilateral.org), novembre 2011, compariva il primo piano di Mario Monti con la qualifica “European Chair”, presidente della sezione europea. Un altro esemplare del sistema  mondialista è Romano Prodi, leader storico della sinistra italiana postcomunista e, a sua volta,  membro della Trilateral Commission. In occasione del primo convegno pubblico dell’organizzazione in Italia (Roma, Hotel Hilton, 16-18 aprile 1983 ), Prodi fu indicato dalla stampa italiana come membro italiano della Trilateral Commission. Il polivalente Prodi è stato anche presidente della Commissione Europea. Ora si presti attenzione a quanto segue.
Un ex dissidente russo, Vladimir Bukovskij, nel suo “EURSS, Unione Europea Delle Repubbliche Socialiste Sovietiche”, pubblicato nel 2007,  riferisce del discorso di commiato di Romano Prodi, alla fine del suo mandato: «L’ex presidente della commissione europea Romano Prodi, nel suo discorso di congedo ha detto che i piani di espansione dell’Unione Europea comprendevano la Turchia, il Medio Oriente e i paesi del Maghreb». In quanto alla volontà di distruggere la civiltà cristiana europea, è difficile essere più chiari di così.

Ma che tipo di mondo vogliono, questi signori?

Un mondo  a immagine e somiglianza della massoneria cui appartengono: strutturato a piramide, con un vertice sapiente e una base obbediente. Si prenda atto di quanto dichiarò Gianni Agnelli,  consigliere personale e braccio destro in Europa di David Rockefeller, il banchiere-petroliere fondatore del Bilderberg e della Trilateral Commission.

Gianni Agnelli, con il fair play che lo distingueva, ha ammesso senza remore che il progetto del nuovo ordine mondiale perseguito da lui e da quelli come lui, era un progetto liberticida. Dichiarava il nostro  in un’intervista rilasciata al “Corriere” il 30 gennaio 1975: «Probabilmente dovremo avere governi molto forti, che siano in grado di far rispettare i piani cui avranno contribuito altre forze oltre quelle rappresentate in parlamento: probabilmente il potere si sposterà dalle forze politiche tradizionali a quelle che gestiranno la macchina economica; probabilmente i regimi tecnocratici di domani ridurranno lo spazio delle libertà personali. Ma non sempre tutto ciò sarà un male. La tecnologia metterà a nostra disposizione un maggior numero di beni e più a buon mercato». La società degli uomini trasformata in un allevamento di scimmie.

In questo scenario qual è il ruolo dell’America?
 
Occorre intendersi: non esiste una sola America. Questo emerge molto chiaramente   dalla lotta senza quartiere fra Donald Trump e il cosiddetto “Deep State”, lo Stato “profondo” del quale il gruppo Rockefeller è il motore silenzioso. E’ un sistema di potere “liberal”,  tracimato dalla finanza alla politica, che dalla fine degli anni 80 aveva preso il controllo totale degli Stati Uniti e Unione Sovietica, e lo aveva conservato fino a Trump.

Nel libro leggerete la storia di questo “Stato profondo”, un gigantesco gruppo di pressione, sorto nell’ambito del capitalismo finanziario euro-americano, con aspirazioni di potere globale. Un sistema di potere che, dopo lunga rincorsa storica, alla fine del secolo scorso è uscito allo scoperto mettendo in cantiere la globalizzazione economico-politica.

Il motore del “Dep State” americano è lo stesso del “Deep State” europeo. Questi banchieri massoni mirano a distruggere per ricostruire, e per costruire un nuovo ordine massonico, occorre distruggere l’ordine sociale cristiano. Non vi è altra questione nel mondo.

Dunque questo sistema di potere utilizza le istituzioni ufficiali per attuare questa opera di distruzione.

Precisamente. Nel 2000 l’Agenzia ONU “DESA” ha pubblicato un Rapporto dal titolo “Migrazione sostitutiva: è una soluzione al declino e all’invecchiamento della popolazione?”. Nel Rapporto si definisce “Migrazione sostitutiva”: “…la migrazione internazionale di cui un paese avrebbe bisogno per prevenire il declino e l’invecchiamento della popolazione a causa dei bassi tassi di fertilità e mortalità.” Le Nazioni Unite hanno  pianificato e promosso per mezzo secolo la contraccezione e l’aborto di massa che hanno spopolato l’Europa. Oggi una Agenzia ONU  auspica per Europa in genere e per l’Italia in particolare, un’immigrazione di massa per colmare  i vuoti demografici europei che l’ONU ha creato. Le Nazioni Unite sono un feudo degli stessi poteri che hanno creato il Bilderberg Group e la Trilateral Commission. Cominciamo a capirci?

 



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