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IL
BRIGATISTA “BUONO”
E IL FALSO FRANCESCO di Maurizio Blondet Pubblicato sul sito dell'Autore Volevo parlar d'altro.Invece
copio-incollo.
E' una storia cominciata nel 2013, ma che indica una continuità dei metodi tosco-emiliani degli “affidi” tra il Forteto e Bibbiano. ![]() Flavio Amico, ex BR coinvolto nell’Inchiesta Moro, irriducibile, che gestiva insieme alla moglie Margherita Fortisi la comunità a “Cà degli Angeli” di Tabiano della onlus «We are here – Noi siamo qui» è stato imputato per maltrattamento di minori e abuso di mezzi di correzione. Appartenente alla colonna Walter Alasia, è uno dei terroristi rossi arrestati nel covo di Via Montenevoso a Milano, detto “la prigione del popolo”. Condannato a 18 anni di carcere. Ma inoltre ha subito varie altre condanne per reati comuni, contro la persona. Ora, costui appena uscito trova la sua missione umanitaria, e il riscatto della sua vita, e un lavoro ben retribuito offertogli dalla rete di solidarietà ben identificabile: apre vicino a Salsomaggiore una casa-famiglia, a cui le autorità preposte e la AUSL affidano minori in difficoltà tolti alle famiglie. Pagato dai fondi pubblici come “educatore”. Viene processato per maltrattamenti ai minori che lui “educa” a pagamento. Il giudice indica l’imputato come autentico “dominus” della vita della comunità, in cui era instaurato un “clima di indubbia sopraffazione“. Uno dei ragazzi parte offesa ha parlato di “gratuite e dolorose punizioni” inflittegli per mancanze di poco conto come scarso profitto scolastico, esuberanza nei giochi, un piccolo danno arrecato a un arredo. Secondo le accuse Flavio Amico gli avrebbe ordinato di sbattere la testa contro al muro della camera fino a fare uscire il sangue e poi di lavare la parete. Vi sarebbero stati poi afferramenti per il collo e per il bavero, percosse con uno zoccolo di legno e schiena sbattuta contro le pareti. “Un clima di soprusi voluto spacciare per corretto sistema educativo - osserva il giudice Nigro – soprusi e angherie spesso conditi da turpiloqui urla e insulti (palla di lardo) hanno creato nella comunità un’atmosfera tanto penosa quanto insopportabile” Nel 2013 il Garante dei Minori dell’Emilia Romagna era intervenuto chiedendo più controlli nei confronti delle residenze per minorenni della provincia di Parma. C’erano state infuocate polemiche perché era emerso il passato da brigatista di Flavio Amico, che però è stato riabilitato dopo aver scontato una condanna per associazione a banda armata tra il 1978 e il 1990. Domanda la blogger ValeMameli: Com’è
possibile che, per le famiglie, gli assistenti sociali facciano
valere subito il principio di salvaguardia in caso di dubbi di violenza
– e ciò non valga per un ex BR che gestisce una casa
famiglia per minori?
Non solo: anche durante il processo dell’ex brigatista per maltrattamenti, ha continuato a ricevere degli affidi. Dalla rete del Progresso e della Bontà. Il sindaco di Tabiano, dopo una nota dell’AUSL, sospende il servizio della “Casa degli Angeli” solo una settimana prima della sentenza- https://parma.repubblica.it/cronaca/2016/09/06/news/tabiano_ il_comune_sospende_l_attivita_di_residenza_per_minori-147284549/ Infine arriva la sentenza. Notizia su giornale locale del 17 settembre 2016: Chiuso senza condanna il processo nei
confronti dell’educatore Flavio Amico. Il giudice nelle motivazioni
osserva che è emersa la responsabilità penale
– ma il reato è prescritto.
ᐯᗩᒪᙓᙏᗩᙏᙓᒪI @ValeMameli CILIEGINA SULLA TORTA Pensate che la struttura dell’ex BR Flavio Amico abbia chiuso? Che non attinga più a qualche tipo di risorsa pubblica? No, infatti. Si è riconvertito all’accoglienza #MIGRANTI e minori (anche migranti). https://www.facebook.com/cadegliangeli/ ![]() Magari non sono più i 200 al giorno che lucrava per ogni minore, ma sempre dei bei quattrini, per il Buon Educatore Rosso che adottava (per il giudice) “Un clima di soprusi voluto spacciare per corretto sistema educativo – soprusi e angherie spesso conditi da turpiloqui urla e insulti (palla di lardo) – e che hanno creato nella comunità un’atmosfera tanto penosa quanto insopportabile”. Qualcosa mi dice che ad un ex terrorista nero, ancorchè riabilitato, il sistema emiliano non avrebbe affidato minori strappati alle famiglie perché li educasse, a 200 euro al giorno a testa. Nell’elencare le violenze omosessuali “educative” del Forteto, le accuse infondate di satanismo e incesti che ha portato nella Bassa Modenese alla “distruzione di famiglie, il suicidio di una mamma e la morte prima del processo di 7 persone fra cui il povero prete Don Giorgio Govoni, accusato di essere a capo di una setta pedofila, morto di crepacuore nel 2000”, la blogger ValeMameli annota: “Le persone responsabili di quelle immonde azioni mostruose sono STRANAMENTE sempre collaterali al sistema di potere #PD, e ancora oggi al loro posto, protette dal partito dominus e forse non solo. Loro e i loro parenti dominano la politica locale”. Cosa altro serve a capire che è la descrizione dello Stato totalitario di nuovo tipo, con una ideologia disumana contro l’incocenza infantile – una ideologia che non si propaganda e non si proclama nei manifesti come quelle “di massa” del secolo scorso, ma restando implicita, non-detta, s’è resa invincibile tanto quanto parassitaria. Sotto l’apparenza di “bontà”, di “solidarietà”, di “accoglienza”, s’è fatta intoccabile e ingiudicabile. Questa mostruosità ha a difenderla tutti i “buoni sentimenti” : come non togliere i figli piccoli a coppie “disfunzionali”, che litigano, che picchiano o li trascurano? Affidiamoli al brigatista che è rosso e quindi buono, a 200 euro al giorno. Qui si vede in atto un potere che ha adottato una contraffazione spaventosa della carità cristiana. Una bontà senza Dio, che pretende di instaurare il suo ordine a forza di assistenti sociali lesbiche che odiano gli uomini e ideologicamente la famiglia come istituzione, la sovversione più profonda dell’umano. E’ uno Stato che è anti-stato, che ha come missione non la salvaguardia e la continuità della comunità, ma la sua deliquescenza in un carnevale LGBT – come “bontà” e “tolleranza” e misericordia contro gli “egoismi”, si capisce. Contro una tale “Bontà senza Dio” che ha instaurato il suo ordine omicida, chi dovrebbe alzare la voce dicendo la verità? Ricordando la distinzione elementare tra il Bene e il Male? Che senza la Grazia divina, nessuno è buono? Denunciando questa contraffazione del Bene come anticristico? Ma ecco qui (cito ): “Secondo padre Antonio Spadaro, gesuita, direttore de La Civiltà Cattolica – “Francesco
oppone una forte resistenza alla fascinazione per il cattolicesimo
inteso come garanzia politica, ‘ultimo impero’, erede di gloriose
vestigia, così facendo sottrae il cristianesimo alla tentazione
di rimanere erede dell’impero romano. Francesco spoglia il potere
spirituale dei suoi panni temporali, delle sue corazze, delle sue
armature ossidate e arrugginite. Il suo abito bianco – e senza stemmi –
riporta il cristianesimo a Cristo”.
E dunque, dov’è il problema? “In
questo senso” continua Spadaro “Pietro
è Francesco. Per alcuni questo è l’ossimoro, lo
‘scandalo’, cioè la pietra d’inciampo nella lettura del
pontificato. L’aureola del santo di Assisi, povero cristiano, coincide
con quella del vicario di Cristo e abbandona per sempre il ruolo
dell’imperatore romano, ma sfugge anche al pericolo di identificarsi
con don Chisciotte della Mancia che lotta contro i mulini a vento dei
nostri giorni. Per finire, rifugge dal compito di psicopompo delle
anime belle rimaste nell’ovile”.
Che falsità, questo ideologhema d’occasione fatto per leccare Bergoglio. Una contraffazione del Bene in più, il lupo che si maschera da San Francesco, finge di spogliarsi dei “panni temporali” e predica la non-resistenza al Male, – proprio adesso che il Male dilaga. “Abbandona per sempre il ruolo dell’imperatore romano”, e aderisce con ipocrita furbizia e viltà all’anti-Impero ONU e Soros, l’anti-Roma, ossia l’anti-diritto parodia globalista dell’universale. La diserzione assoluta dal proprio compito, sotto forma di “umiltà e povertà”, nel momento in cui è più necessario. Strappano il cuore alle fanciulle Bimba violentata e uccisa, orrore dall’autopsia: spariti organi interni Da Redazione Lug 10, 2019 ![]() Maria Ungureanu, la bambina rumena di 9 anni, venne ritrovata senza vita il 19 giugno 2016 all’interno di una piscina di un resort a San Salvatore Telesino, in provincia di Benevento. “La prima autopsia accertò che la piccola era stata violentata e poi uccisa. I risultati non furono del tutto chiari al punto che la Procura di Benevento ha chiesto ed ottenuto da un nuovo gip la riesumazione della salma. Il nuovo esame autoptico ha fatto emergere questa verità agghiacciante: non sono stati rinvenuti gli organi interni. Di fatto sono state cancellate tutte le tracce che possano fare accertare la verità su gli autori di questo omicidio“. Una mano nigeriana? Castel Volturno espande le sue attività spaventose? El Papa predica “l’accoglienza”. Ammazzano i malati, e lui … Antonio Socci @AntonioSocci1 FOLLOWFOLLOW @ANTONIOSOCCI1 More COME AL SOLITO. QUANDO LA TRAGEDIA SI E’ GIA’ CONSUMATA… ![]() Coglie il segno Socci: Avesse alzato la voce prima, sui suoi media, forse Vincent Lambert sarebbe ancora vivo. Ma sarebbe spiaciuto a Repubblica e alla Bonino, e soprattutto all’anti-Impero del Bene senza Dio. Ed eccolo che sussurra su twitter, praticamente in privato. No, lui non fa “il don Chisciotte della Mancia che lotta contro i mulini a vento dei nostri giorni”. Lui non disturba il Manovratore. (La blogger ha fornito il più completo panorama dei mostruosi eventi qui: https://twitter.com/ValeMameli/status/1149613253380603905/photo/1 (torna
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luglio 2019 |