Lucerne spente. Sono andati a dormire

di Matteo Donadoni



Pubblicato il 3 settembre 2019 sul sito
Ricognizioni


 






Siccome c’è sempre la possibilità che qualcuno si levi le fette di salame dagli occhi in giornata, ho pensato di fare il punto della situazione della mia vecchia parrocchia, un tempo cattolica e fervente di pietà cristiana, che i miei antenati seppero costruire racimolando risparmi. Spiccioli rubati alla fame e alla guerra in lode a Dio Padre, a Suo Figlio Unigenito e allo Spirito Santo, senza dimenticarsi ovviamente della Santa Vergine, per raffigurare la quale non esitarono a scomodare il Pomarancio.

Quel che ne rimane oggi, rivisto e aggiornato, versa in uno stato pietoso. A partire dal cartellone (in chiesa) stile Marlboro con la scritta: “Questo luogo può nuocere gravemente alla salute” – mentale diremmo, molto meglio il tabacco.
Un simpatico bailamme dall’atmosfera circense agli sguardi sornioni di un profano, una patetica caricatura di parrocchia da far piangere la statua di san Luigi Gonzaga, se vista con gli occhi di un credente.
A ben pensarci, in effetti è strano che non sia avvenuto qualche miracolo, tipo esplosione pirotecnica della statua di santa Barbara durante le usuali omelie blasfeme di don Ariano, il pastore – che conoscete già – inviato dal vescovo per sostituire don Benvoglio, il prete criptomodernista che era succeduto al povero sacerdote pseudocattolico della parrocchia in cui abito.

Lo status quo risulta essere un arianesimo galoppante con ritocchi luterani. Ne offriamo una Summa apertis verbis gentile (e parziale).

BIBLISTICA 1. Il linguaggio della Bibbia è solo simbolico. Nota bene: non anche simbolico, solo simbolico. 2. Genesi: Dio non è onnipotente (non è scritto nella Bibbia) quindi c’è stato il big bang, poi la faccenda è andata avanti da sola. Non si sa se a casaccio, aggiungo io. 3. Adamo ed Eva, il diluvio universale, l’uscita dal Mar Rosso, tutti personaggi e faccende mai esistiti. 4. Ovviamente le tavole non scritte da Dio, ma frutto dell’ingegno giuridico di Mosè.

MARIOLOGIA 1. Maria era una discepola. 2. Maria non è stata assunta in Cielo, ma si è addormentata. 3. Non era vergine e ha partorito come tutte le donne ecc.

CRISTOLOGIA 1. Gesù non è risorto nel corpo, ma è andato nella III stanza (1). 2. non è tornato dai discepoli ma era presente nei suoi gesti. 3. Gesù aveva dei fratelli.

NOVISSIMI 1. Nella Bibbia non c’è scritto che esiste l’Inferno, ma gli inferi (sheol): l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso non esistono – e la geenna? Solo discarica immondizie di Gerusalemme. Esiste l’amore di Dio in cui tutti finiscono. 2. il Regno dei cieli è solo aldiquà.

ANGELOLOGIA 1. Gli angeli sono solo le persone che ci vogliono bene (papà e mamma ecc.). 2. I demoni non esistono. Tanto meno Satana.

STORIOGRAFIA 1. Erode era necrofilo (?), ma non ha commesso la strage degli innocenti.

MESSA 1. La Messa è solo il ricordo della cena. 2. Non esiste nessun sacrificio. Gesù ha abolito i sacrifici e la religione intera. 3. L’altare non è in realtà un altare, ma una tavola dove Gesù ci invita a condividere la sua mensa (“gnam gnam”, cit., sic!). 4. Nell’Eucaristia “non c’è su il cicio/la ciccia” (doppio sic!), ma nella cena ci sono solo i suoi gesti.

FAMIGLIA 1. San Giuseppe e Maria erano una coppia di fatto. 2. Erano migranti e profughi in Egitto.

MIRACOLI 1. I miracoli non esistono. 2. Non ha moltiplicato (x) i pani e i pesci, ma li ha divisi (:), migliaia di bricioline.

Sono lucerne spente.
Alla domanda: a che serve una lucerna spenta? Rispondiamo: a che serve un cadavere? Lo si sotterra al più presto per evitare che diffonda miasmi.
Questi sacerdoti, esteriormente miti e umili, esprimono in realtà una condotta profondamente insensata e impenitente. Una teologia inquinata dal materialismo e quindi una filosofia corrotta fino all’illogicità, indegna della bellezza della ragione umana, scintilla del Logos, capace di comprenderLo. Dovrebbero diffondere luce, propagano caos. Dovrebbero annunciare la Buona Novella, sono profeti gnostici.

La Rivelazione di Dio, a partire dall’Antico Testamento, rappresenta uno squarcio dell’infinito nella realtà finita del mondo. Il suo culmine è la kenosis, Incarnazione di Nostro Signore Gesù Cristo, vero Dio, vero uomo, morto e risorto, evento metafisico per eccellenza.
L’infinito interseca il finito in un paradosso fisico altrimenti inspiegabile. Il Dio-uomo, cuore e culmine dello squarcio d’amore nel cosmo, che si fa squarcio nel cuore carnale di un uomo per ricucire la frattura ontologica nell’uomo stesso e con Dio Padre. Attraverso questa apertura la luce è entrata nel regno delle tenebre per distruggerlo. Alcuni uomini, deputati ad essere tedofori di questa gloria, si sono invece ribellati alla propria condizione, reputandosi essi stessi generatori di luce e salvatori: oscurano la luce della Verità per mostrare una fioca luce artificiale, al chiaro della quale tutto sembra instabile, tutto perverso, ogni cosa è falsata, ogni cosa si vede in modo parziale, perché lo è.

Se la Verità è negata, tutto diviene estremamente instabile. Un velo narcotico di tristezza e ignoranza è stato calato sul viso dei fedeli, un po’ come si fa con i morti, e da Stettino a Trieste rimbambisce le facoltà noetiche dei cattolici cambiando la logica cristallina, che caratterizzava l’emisfero Occidentale, con una specie di parabrezza lurido di una Fiat anonima sfondata e rugginosa, abbandonata in un medicaio.

Il pensiero moderno è entrato nella Chiesa e l’ha trasformata. Dopo Karl Rahner nella chiesa che fu cattolica si ritiene clericalmente assodato che la rivelazione sia un fatto di coscienza e che i dogmi siano parte della fenomenologia storica ecclesiale. Questo è l’esito del rahnerismo riformatore, il cristiano anonimo non è più cristiano, per quanto rimanga ancora anonimo, e la chiesa è un carrozzone pieno di pensierini scombinati, ciarpame Anni Settanta, ma con minor attrattiva di un vecchio vinile impolverato.
La chiesa, o meglio, una certa chiesa, ha voluto che l’uomo vivesse nel mondo come in una cella, non la cella del monaco, ma del delinquente. Una vita senza prospettive metafisiche che non fossero quelle dello spiare, dubbioso, dal buco della serratura una realtà che, in ogni caso, nessuno avrebbe potuto capire.

Il mondo ha recepito benissimo questo insegnamento come libertà di elevare l’opinabile a verità intoccabile in quanto emotivamente legittima. La chiesa ha sostituito il dubbio della ricerca sistematizzato al dovere di essere mater et magistra, di fornire cioè risposte ai fedeli – come esige il Vangelo -, e subito ciò si è trasformato in relativizzazione pseudolibidinale di qualsiasi capriccio teologico, tanto che oggi il sincretismo religioso è un dogma imprescindibile del cristiano per bene.

La verità è che il sacerdote della neochiesa oggi è talmente anonimo che non solo produce omelie talmente anonime da non comunicare niente nemmeno a livello gnoseologico, ma è diventato talmente anonimo che per lui l’anima (che dovrebbe salvare) nemmeno esiste. Probabilmente non vorrebbe essere mai nato, così da risolvere questo fastidio della verità eterna una volta per tutte. E chissà se non sarebbe stato meglio per tutti.

Chi si avvede di questa filosofia disgraziata e se ne sente soffocare, si deve allontanare, se non vuole che la fiammella della propria fede venga spenta dalle esalazioni venefiche di questi ragionamenti morti, fatti da cadaveri, lucerne spente.

Chi non vuole spegnersi, ma dare alimento e vigore al fuoco del proprio cuore innamorato di Dio, se vuole rimanere il germoglio prezioso sul tralcio antico, si allontani. E prosperi. Molti parrocchiani, in principio attratti da queste stravaganze teologiche che rendono comodo il rapporto con Dio, dato che Dio, in nuce, non c’è, ora se ne vanno. Per i motivi sbagliati. Dicono che il prete non è serio, esagera, stanca, eccetera. Forse che il criptomodernista che lo ha preceduto invece edificasse? Sotto la maschera della buonafede dialogante onnicomprensiva celava livore indefesso per la dottrina cattolica, ma non aveva il coraggio di don Ariano, che esprime – lui sì in buona fede – semplicemente quanto appreso in seminario: spegnere con rabbia soffocata dal sorriso e con ogni genere di sofismi qualsiasi fiammella di cattolicesimo. Dare ragione a tutti. Mostrando cordiale affabilità, mettere la lucerna sotto il moggio. E obbligare i bambini a fare altrettanto, pena l’esclusione dai sacramenti.

Beati monoculi in terra caecorum! Leviamoci le fette di salame dagli occhi. Non è mai troppo tardi, ma meglio in giornata.


NOTA

1 - Teoria teologica gnostica oscura quanto semplicistica e al limite del ridicolo, secondo la quale esisterebbero tre stanze: la vita sulla terra, la morte e una terza stanza (o scatola non è dato capire) dove finirebbero le persone buone, ovvero la quasi totalità, alla fine di tutto. Cosa esista al di fuori di queste stanze, non è dato sapere. Pare niente giardini, né solarium.
 



settembre 2019
AL SOMMARIO ARTICOLI DIVERSI