Tradizionalismo sì …
ma solo per gli indigeni




Pubblicato da Fratres in Unum




Papa Francesco preferisce i modelli alternativi al “saturno”


Il disprezzo per il cattolicesimo così come lo conosciamo appare ogni giorno di più forte e violento nelle parole e nei gesti di Papa Francesco. Privo di pudore, egli avanza senza il minimo segno di legittima devozione cattolica, e usa la stessa autorità a favore di tutte le tradizioni indigene e pagane.

Nel suo discorso di apertura dei lavori sinodali, il cardinale Claudio Hummes - che alcuni vogliono demonizzare isolatamente, come se non fosse stato designato a quel posto da Francesco - ha detto che
fin dall’inizio del suo ministero papale, Francesco ha sottolineato la necessità che la Chiesa cammini. Essa non può starsi seduta in casa, preoccupandosi di se stessa, circondata da mura di protezione. Ancor meno, guardando indietro con una certa nostalgia per i tempi passati. Ha bisogno di aprire le porte, abbattere i muri che la circondano e costruire ponti, uscire e mettersi in cammino sulla strada della storia, nei tempi attuali di cambiamento di un’epoca, camminando sempre vicina a tutti, soprattutto a coloro che vivono alle periferie dell’umanità. (…) Questo camminare la rende fedele alla vera tradizione. Una cosa è il tradizionalismo che rimane fermo al passato, un’altra è la vera tradizione che è la storia viva della Chiesa, in cui ogni generazione, accogliendo ciò che le è stato consegnato dalle generazioni precedenti come comprensione e vita di fede in Gesù Cristo, arricchisce questa tradizione con la propria vita e la comprensione di questa stessa fede in Gesù Cristo, nel tempo presente.”

Nello stesso tempo che, con un piccolo calcio, getta tutta la tradizione cattolica nella spazzatura dell’oblio e della banalità, lo stesso cardinale Hummes ci assicura che:
In effetti, l’umanità ha un grande debito con le popolazioni indigene dei diversi continenti della terra e anche in Amazzonia. È necessario che ai popoli indigeni sia restituito e garantito il diritto di essere soggetti della loro storia, protagonisti e non oggetti dello spirito e della pratica del colonialismo di chicchesia. Le loro culture, lingue, storia, identità e spiritualità costituiscono una ricchezza dell’umanità e devono essere rispettate, preservate e inserite nella cultura mondiale”.

Accecati dalla loro ideologia, i promotori del Sinodo non percepiscono la contraddizione evidente: per i cattolici auspicano che superino ciò che considerano i gingilli del passato: per gli indios – alto là! - se qualcuno di essi vuole qualche tipo di progresso. Anche l’infanticidio delle tribù meritava una risposta dura da parte del cardinale Pedro Barreto, che sembra essersi sentito offeso da una domanda posta su di esso da un giornalista.

È assolutamente chiaro che questa non è più una guerra tra conservatori e progressisti, ma tra cattolici e anticattolici, che hanno ormai preso il potere nella Chiesa.

A disagio per qualche risata indiscreta sull’abbigliamento degli indios presenti nell’aula sinodale, Francisco reagisce:
Mi rattrista sentire, proprio qui, un commento sarcastico su un uomo devoto che portava offerte con le piume sulla testa. Ditemi: qual è la differenza tra avere le piume sulla testa e il cappello a tre punte (berretta) indossato da alcuni ufficiali nei nostri dicasteri?

La differenza è semplice: la berretta simboleggia le tre virtù teologali che dovrebbero illuminare il pensiero dei sacerdoti, mentre l’uso della piuma indigena è solo un ornamento rituale e gerarchico, senza alcun riferimento alla religione naturale e pagana.

Durante il suo viaggio in Mozambico, Papa Francesco ha detto:
Il clericalismo ha come diretta conseguenza la rigidità. Non avete mai visto giovani sacerdoti tutti rigidi in tonaca nera e cappello con la forma del pianeta Saturno in testa? Ecco, dietro a tutto il rigido clericalismo ci sono seri problemi.

Verrebbe da chiedersi se ci sono seri problemi, oltre a quelli relativi alla logica e ai doppi principii, anche dietro a tutto il rigido ecologismo…

Il tradizionalismo è valido quando si tratta di adorare Pachammama o intronizzare gli idoli con l’organo maschile eretto e sproporzionato come simboli di culto, il tradizionalismo è lecito quando si deve adottare la nudità e la brutalità dei costumi, il tradizionalismo è accettato quando viene usato come arma per distruggere un’altra tradizione, quella cattolica.

Non ci sono sacerdoti donne nelle tribù indigene. La cultura indigena è patriarcale. Ma questo, per gli ideologi non ha importanza. Vogliono diluire la Chiesa e usare la “tradizione” indigena solo come solvente. Gli indios e il discorso ecologico non sono altro che semplici pretesti.

 



ottobre 2019
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