L’ultima blasfemia di papa Bergoglio

di Belvecchio


Non ci dilungheremo sull’argomento che presentiamo, perché le immagini sono più eloquenti di qualsiasi discorso.

Papa Bergoglio, il 27 ottobre 2019, ha celebrato nella Basilica di San Pietro una Messa per la conclusione del Sinodo sull’Amazzonia.
A parte la presenza, a suo modo giustificata, di indigeni amazzonici acconciati con penne e tatuaggi, Bergoglio si è presentato con un pastorale volutamente significativo e immancabilmente sconcertate, oltre che blasfemo.





Il pastorale, in legno, porta sul nodo sotto la Croce posta su un globo, delle facce che hanno le fattezze degli indigeni che presumiamo amazzonici.
Si comprende facilmente l’intenzione di Bergoglio, ma si conferma altrettanto facilmente la sua predilezione per la blasfemia.





Le facce scolpite possono essere di uomini o di demoni, questo non lo sappiamo con certezza, ma in entrambi i casi si tratta di una raffigurazione in dispregio del valore simbolico e cattolico del pastorale.
Se sono facce di uomini, Bergoglio sembrerebbe sostenere la sacralità dell’uomo, in questo caso amazzonico; se sono facce di demoni, Bergoglio sembrerebbe sostenere la sacralità degli idoli amazzonici.
In quest’ultimo caso, che ci sembra il più vicino alla realtà, non c’è da meravigliarsi dopo aver visto Bergoglio pregare, sempre nella Basilica di San Pietro, davanti al simulacro della dea amazzonica Pachamama.





Il pastorale è il segno dell’autorità del successore degli Apostoli e sta a significare la potestà di governo e di insegnamento. Il vescovo insegna col pastorale in mano e lo fa in nome di Nostro Signore Gesù Cristo. Se sul pastorale sono messe in risalto le facce di demoni è chiaro che chi lo porta insegna in nome di questi demoni.










Da più parti si segnala, da alcuni anni, che Bergoglio sarebbe un antipapa, ma a noi sembra che più di “anti-papa”, qui si tratti di “un papa dell’anti”, e cioè un papa che non rappresenta Cristo, ma l’Anticristo.
Non si dimentichi che Bergoglio ha già impugnato un pastorale che portava in cima le corna invece della croce.





A questo punto, chi è così temerario da ricordare che si tratta sempre del Papa della Chiesa cattolica? Chi è così temerario da continuare a sostenere che il Papa viene eletto con l’assistenza dello Spirito Santo? Chi è così cieco da non voler accettare la realtà di un tizio che occupa indebitamente il Soglio Pontificio e che quindi va rifiutato e non va né seguito né giustificato?

Ultimamente, i Vescovi del Patriarcato Cattolico Bizantino, hanno anatemizzato Bergoglio e lo hanno deposto, eleggendo come papa Mons. Carlo Maria Viganò. Si è trattato indubbiamente di un atto senza fondamento che, soprattutto, non ha neanche la minima efficacia. Un atto più dimostrativo che concreto.

E tuttavia, sorge il dovere di chiedersi come mai i vescovi che, il 27 ottobre scorso, hanno concelebrato con Bergoglio armato di pastorale raffigurante i demoni, non abbiano nulla da obiettare, e continuino a subire passivamente l’imperio sinistro di questo tizio venuto dalla “periferia del mondo” che continua a bestemmiare Dio e a tentare di distruggere – illuso come il suo mandante – la indefettibile Chiesa di Cristo.

Ci sono certo tanti vescovi conniventi, ma gli altri cosa aspettano per agire secondo la necessità del momento? Possibile che non ci sia un mezzo, più o meno definitivo, per mettere in difficoltà Bergoglio, si trattasse pure di uno scisma? Possibile che non ci sia un mezzo per esortare i cattolici a rifiutare Bergoglio e le sue sinistre bergoglionate?
Possibile che l’ubbidienza e l’umiltà cattoliche arrivino al punto da permettere che un tizio vestito di bianco infanghi continuamente la Chiesa, bestemmi continuamente Cristo e spinga tante anime nella voragine dell’Inferno?

Vescovi cattolici, è giunta l’ora di svegliarsi e di reagire, innumerevoli fedeli cattolici aspettano solo questo per seguirvi… e se scisma dev’essere, che scisma sia!










ottobre 2019
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