BERGOGLIO, UNA NUOVA RIVELAZIONE


di Maurizio Blondet


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Qual è stato il peccato di Sodoma, per cui l’antica città venne incenerita? Finalmente la Pontificia Commissione  Biblica ci chiarisce ogni dubbio,  in uno studio che è stato commissionato dal “Santo Padre”: – “un peccato che consiste nella mancanza di ospitalità, con ostilità e violenza nei confronti del forestiero, comportamento giudicato gravissimo e meritevole perciò di essere sanzionato con la massima severità, perché il rifiuto del diverso, dello straniero bisognoso e indifeso, è principio di disgregazione sociale, avendo in se stesso una violenza mortifera che merita una pena adeguata”.

Finalmente corretti duemila anni di fraintendimenti, per cui addirittura “sodomia” è diventato, tra il  popolino, sinonimo del peccato impuro contro natura. Un errore condiviso persino da “Giuda fratello di Giacomo”, palesemente un contemporaneo di Cristo,  di cui c’è stata tramandata una lettera canonica: “Così Sòdoma e Gomorra e le città vicine, che alla stessa maniera si abbandonarono all’immoralità e seguirono vizi contro natura, stanno subendo esemplarmente le pene di un fuoco eterno” (Giuda 7).

Ma che dico, duemila anni di errori, tramandati dai discepoli stessi di Gesù? Sono 2500  anni, di errori!
Ezechiele,  che fu uno dei deportati di Babilonia, nel 597 a. C., anche lui pensava a quel  peccato “là” : “Ecco, questa fu l’iniquità di […]  Sodoma: lei e le sue figlie vivevano nell’orgoglio, nell’abbondanza del pane e in una grande indolenza, ma non sostenevano la mano dell’afflitto e del povero. Erano altezzose e commettevano abominazioni davanti a me” (16,  49-50). Dove “abominazioni” è termine costante (per es.  Levitico 18: 22)  per indicare  l’omosessualità.

“Sodomita” è Salvini e chi lo approva

Ora è  finalmente chiaro: la Sodomia è il peccato di “mancanza di ospitalità nei confronti del forestiero”. Peccato “gravissimo e meritevole di essere sanzionato con la massima severità”.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/se-chiesa-giustifica-
lomosessualit-attaccare-i-sovranisti-1802816.html

Ora sappiamo come regolarci: possiamo  partecipare ai gay pride e alle loro feste ed orge  dove si “conoscono”,  purché non cadiamo nel peccato dei peccati, “la mancanza di accoglienza  e ostilità”  verso il clandestino. Il delitto “abominevole” è solo quello.

(Qui per esempio la  rivalutazione della coppia omosex:
https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/rileggere-il-paradisma-della-sessualita-cristiana )

Tutto ciò è molto consolante. E non è la sola grande, consolante novità dottrinale e morale varata nei giorni scorsi.  Danilo Quinto ha richiamato l’attenzione sull’appassionata difesa che Bergoglio ha fatto di Giuda, quello che tradì il Maestro. Più volte ha chiamato Giuda “povero uomo pentito”

Per esempio “un’omelia del 10 aprile 2016, riportata nel resoconto che ne diede “L’Osservatore Romano” in un articolo dal titolo significativo, “Aggrappati alla lettera”.  Bergoglio disse in quell’occasione: “Mi fa male quando leggo quel passo piccolo del Vangelo di Matteo, quando Giuda pentito va dai sacerdoti e dice: ‘ho peccato’, e vuol dare… e dà le monete. Ma loro gli rispondono: ‘Che ci importa! Te la vedrai tu!’. Hanno un cuore chiuso davanti a questo povero uomo pentito che non sapeva cosa fare. Gli dicono: ‘Te la vedrai tu’. E così Giuda andò ad impiccarsi”. Ma “cosa fanno loro quando Giuda va ad impiccarsi? Parlano e dicono: ‘ma povero uomo…’.  […]  A loro, ha ribadito il papa, “non importa la vita di una persona, non importa il pentimento di Giuda: il Vangelo dice che è tornato pentito”. A loro “importa soltanto il loro schema di leggi e tante parole e tante cose che hanno costruito”.

Giuda è salvo, si è pentito

Con questo, Bergoglio corregge financo Gesù  e i Vangeli: Giovanni 17,12 che nell’evocare  la preghiera di Gesù al padre: “Quand’ero con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si adempisse la Scrittura» . 
Matteo 26, 24: …” ma guai a colui dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!».
Con questa addolorata esclamazione, s’è sempre ritenuto che Gesù di Nazaret alludesse alla dannazione eterna del personaggio. Il  solo, come insegnavano al catechismo, di cui possiamo dire con ragionevole certezza che egli sta “nelle  tenebre esteriori”.

Ma evidentemente Gesù non era  ancora buono quanto Bergoglio e i suoi discepoli.

Eretico chi dice che Giuda è dannato”,  ha dichiarato mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontifica Accademia per la vita. Si porta sempre un po’ avanti  nella teologia papalina, il Paglia.




Duomo di Terni, affresco omoerotico blasfemo commissionato da Mons. Paglia,
in cui egli stesso è raffugurato, con lo zucchetto, tra i sodomiti che salgono in Cielo.


Addirittura eretico! Dunque Gesù  è eretico. Buono a sapersi.

Come ben nota  Danilo Quinto,  la riabilitazione di Giuda  ha uno scopo: “ che chi dice di Giuda il “povero uomo pentito” (Bergoglio) e chi accusa di eresia coloro che pensano che Giuda sia dannato (mons. Paglia), ha un sottile e diverso obiettivo: la difesa di una posizione – questa sì – anticristica. Vuole negare l’esistenza del peccato e quella dell’Inferno. Una posizione indifendibile per chi crede nella Chiesa, Una, Santa, Cattolica e Apostolica. Gesù è sceso sulla terra per salvarci dai nostri peccati, se li riconosciamo e se ci pentiamo. Altrimenti, il nostro destino sarà inesorabilmente quello toccato a Giuda. Usare arbitrariamente la Parola di Dio, senza attribuirle il giusto significato, è un fatto che non è permesso al Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, né tanto meno a chi dovrebbe custodire e tramandare la fede”.
(Danilo Quinto, I figli di Perdizione - https://www.maurizioblondet.it/i-figli-di-perdizione/)

Attenzione perché la riabilitazione di Giuda è non solo la più grave delle espettorazioni ereticali  dette da El Papa. E’ palesemente sua intenzione negare l’inferno, e coerente con la sua stravolta “lettura” delle cose ultime che ha confidato al suo vero evangelista, Eugenio Scalfari:
Lei mi ha parlato  di anime buone e ammesse alla contemplazione di Dio. Ma le anime cattive? Dove vengono punite?
Risposta: Non vengono punite, quelle che si pentono ottengono il perdono di Dio e vanno tra le fila delle anime che lo contemplano, ma quelle che non si pentono e non possono quindi essere perdonate scompaiono. Non esiste un inferno, esiste la scomparsa delle anime peccatrici. (28 marzo 2018).
https://rep.repubblica.it/pwa/esclusiva/2018/03/28/news/il_papa_e_un_onore_essere_chiamato_
rivoluzionario_-192479298/?ref=RHPPRB-BH-I0-C4-P1-S1.4-T1

Ora,  tutto ciò configura una “nuova rivelazione” di cui Bergoglio è al corrente, lui solo, e che confida a pezzi e bocconi agli amici suoi come Scalfari e Paglia.
Ci limitiamo a chiosare che questa nuova rivelazione, che si pretende amica del mondo, buona, buonista, ecologica ed europeista, non sta eliminando i peccati: li sta sostituendo con altri.  Oggi sono “sodomiti”, poniamo, Salvini e quelli che lo votano perché perplessi di fronte all’invasione di clandestini africani, l’incenerimento che colpì l’antica città. Mentre i salvati sono  coloro che si macchiano della lussuria contro natura, a cui va  la simpatia della  rivelazione bergogliana.


I nuovi divieti: proselitismo, farsi il segno della Croce

Le eresie non sono  più di moda? Ma no, provate a dire che Giuda è all’inferno,  mons. Paglia vi dice eretico.

Chi propone la dottrina della correndenzione di Maria, dice “una tonteria”. Di Maria, nella nuova rivelazione, bisogna credere che «si meticciò con l’umanità… e meticciò Dio stesso».

Così, nella nuova dottrina rivelata a Bergoglio ci sono nuovi divieti:

Vietato dire «a un ragazzo a una ragazza ‘tu sei ebreo, tu sei musulmana, vieni e convertiti’: non si può!»:  così  ha prescritto  Papa Francesco dialogando con gli studenti del liceo classico Albertelli; è stato chiaro e ha messo in guardia dal rischio di fare proselitismo. «Tu sii accogliente con la tua fede, e quella coerenza ti farà maturare. Non siamo nei tempi delle crociate», ha detto il Papa.

Abbiamo appreso dall’allenatore Mancini, devoto di Medjugorje, che El Papa gli ha detto, irritato: ma perché vi fate il segno della Croce? E lui, in campo, ha smesso “per non fare arrabbiare il papa”.

Ecco tutta  una serie di nuovi divieti della nuova rivelazione.

Ché poi, come nota  Baronio, guarda che strano caso: tutte le novità della nuova dottrina di El Papa coincidono con “le istanze” del globalismo e quelle che la UE chiama i nostri valori: “dall’accoglienza dei profughi, nell’apertura all’agenda GLBT alla frode dell’allarmismo ambientalista”  all’“ecologismo maltusiano” – che considera l’umanità una sorta di cancro del Pianeta e punta a ridurre drasticamente la popolazione tramite la contraccezione, l’aborto, la sterilizzazione, l’eutanasia, la diffusione di malattie, la promozione dell’omosessualismo”,  non c’è una sola cosa su cui El Papa abbia preso qualche distanza; nessuna riserva sul trattamento della Grecia, sulla disoccupazione giovanile di massa in Italia, Spagna. Sulle nozze gay.  Mai una volta che una sua frase  abbia irritato i poteri che ci dominano.
https://opportuneimportune.blogspot.com/2019/12/glosse-alla-lettera-di-mons-carlo-maria.html

Niente. Gli vanno bene.  E lo ha detto persino con il discorso pre-natalizio alla Curia
Non siamo più nella cristianità, la riforma è fondamentale
http://www.asianews.it/notizie-it/Papa-alla-Curia:-Non-siamo-pi%C3%B9-
nella-cristianit%C3%A0,-la-riforma-%C3%A8-fondamentale-48882.html

Lo lascio leggere a  voi, il suo programma. Che non siamo più nella cristianità è una banalità: ma è chiaro, come nella nuova interpretazione di Sodoma ha di mira Salvini, o i “populisti”, qui  Bergoglio ha di mira i “tradizionalisti”.  Praticamente tutto ciò che Bergoglio dice, lo dice per colpire qualche nemico suo, o che sente nemico. Dice che la Chiesa oggi “non è la sola che produce cultura, è la sola né la più ascoltata”: e certo, perché lui non ne ha e non vuole che ce ne sia.

Luogo comune dopo frase fatta  (“Noi dobbiamo avviare processi e non occupare spazi”,ripetuta mille volte) annuncia non so che riforma, vacua e imprecisa: e giù il cammino di Abramo e giù migranti “che sono oggi sono il simbolo di tutti gli scartati della società globalizzata”; la solfa di “la Chiesa è chiamata a promuovere lo sviluppo integrale dell’uomo alla luce del Vangelo”, il tutto per dar ragione al “cardinale”  Martini, che disse parole che devono farci interrogare: «La Chiesa è rimasta indietro di duecento anni. Come mai non si scuote? Abbiamo paura? Paura invece di coraggio? Comunque la fede è il fondamento della Chiesa. La fede, la fiducia, il coraggio. […] Solo l’amore vince la stanchezza».

La frase più vieta e rozza che un prelato progressista abbia potuto dire. Un  concetto da agit  prop leninista anni ‘80. Essere “indietro” in fatti di fede e spiritualità è l’accusa ideologica di rara stupidità . Perché  non “indietro di mille anni?”. O di duemila, magari?  No, Martini come Bergoglio o i suoi adepti, hanno ancora sul gozzo il “rifiuto della modernità” di  Pio Nono e Pio decimo.

Ed  ecco che  sono ancora lì a inseguire la modernità,  abbracciarla mentre è diventata satanica: ma loro confondono la globalizzazione e “l’Europa” come  la mistica unità del genere umano, e non nuovi modi di oppressione; vedono delle sue aberrazioni esibite  svergognate nuove forme “d’amore”,  ovviamente in Pachamama l’inculturazione.  E forse ci viene risparmiata “la  nuova cultura, marcata da fattori di convergenza e multimedialità, ha bisogno di una risposta adeguata da parte della Sede Apostolica nell’ambito della comunicazione”.

Che vecchiume, questa modernità. Perche tutto sfocia nella riduzione storicistica della   fede che deve “andare incontro ai segni dei tempi”: accettando i più aberranti e anti-umani, perché tanto se anche Giuda è salvo, che volete che male faccia la pornografia accessibile sul “mezzo multimediale” ai bambini, o la mafia nigeriana che fa a pezzi le donne, o una intera gioventù che si suicida con droghe e discoteche senza prospettive, nel vuoto mentale prima che morale; nulla da dire sui sintomi di una umanità in estinzione terminale perché la si è privata della “sola cosa necessaria”.

Complice di questa privazione, la Chiesa “accogliente” della nuova Sodoma (sovranista) e di Giuda salvato:
L’uscita esasperata di monsignor Viganò dice il necessario:
«A poche settimane dall’epilogo dell’evento sinodale che ha segnato l’investitura di pachamama nel cuore della Cattolicità, abbiamo appreso che il disastro conciliare del Novus Ordo Missae subisce ulteriori ammodernamenti, tra i quali l’introduzione della “Rugiada” nel Canone eucaristico al posto della menzione dello Spirito Santo, terza Persona della Santissima Trinità. Si tratta di un ulteriore passo nel senso della regressione verso la naturalizzazione e l’immanentizzazione del Culto Cattolico, verso un Novissimus Ordo panteistico ed idolatra». E ancora: «È da ormai più di sei anni che siamo avvelenati da un falso magistero, sorta di sintesi estrema di tutte le equivoche formulazioni conciliari e degli errori post-conciliari che si sono inarrestabilmente propagati, senza che la maggior parte di noi se ne accorgesse. Sì, perché il Vaticano Secondo ha aperto, oltre che il Vaso di Pandora, anche la Finestra di Overton, ed in maniera così graduale che non ci si è resi conto degli stravolgimenti messi in atto, dell’autentica natura delle riforme, delle loro drammatiche conseguenze, e neppure ci è venuto il sospetto di chi realmente si trovasse alla regia di quella gigantesca operazione sovversiva, che il modernista cardinale Suenens definì “il 1789 della Chiesa Cattolica”».

Chi? Colui che ispira a Bergoglio la  “nuova rivelazione” che non ha basi nella Scrittura e  ne rovescia il senso.

Atto di accusa a papa Francesco edi amore alla Chiesa -
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV3286_Mons_Vigano_
Atto_di_accusa_a_Francesco_e_di_amore_alla_Chiesa.html





dicembre 2019
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