Il nuovo «papa rosso»
nominato da Francesco



Articolo pubblicato il 16 dicembre 2019
sul sito della Fraternità San Pio X






Papa Francesco ha effettuato una nomina di primaria importanza: il cardinale Luis Antonio Tagle è divenuto Prefetto di uno dei più importanti dicasteri del Vaticano. Sullo sfondo: la riforma della Curia e la prospettiva di un «dopo Francesco».

L’8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione, il Santo Padre ha nominato il cardinale Luis Antonio Tagle, attuale arcivescovo di Manila, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, in sostituzione del cardinale italiano Fernando Filoni, che è stato nominato Gran Maestro dell’Ordine del Santo Sepolcro al posto del cardinale Edwin Frederick O’Brien dimessosi lo scorso aprile. 

La Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli è un dicastero chiave nell’organizzazione della Curia romana, al punto che il suo Prefetto viene denominato «papa rosso». In effetti, fin dalla sua fondazione, risalente al 1622, la vecchia «Propaganda Fide» ha un campo di competenze molto vasto e dispone di considerevoli risorse finanziarie.

Il suo Prefetto ha giurisdizione sui territorii in cui le istituzioni ecclesiastiche sono poco  numerose o importanti da giustificare la creazione di una diocesi, nonché su tutti i paesi in cui la presenza cristiana – anche importante – è più recente. Questa giurisdizione comprende l’Asia, ad eccezione delle Filippine, l’Africa, eccetto l’Egitto e la Tunisia, e l’Oceania, salvo l’Australia.

La Congregazione si occupa anche dei territorii difficilmente accessibili del Canada e degli Stati Uniti, come l’Alaska, certe isole delle Antille e di alcune regioni europee come la Bosnia-Erzegovina, la Macedonia, il Kosovo, il Montenegro e l’Albania.

Questo significa che la nomina del cardinale Tagle riveste un’importanza particolare. Richiamandosi ad una Chiesa dei poveri, l’arcivescovo di Manila è sulla stessa linea di Papa Francesco.

Il nuovo Prefetto della Propaganda Fide, ardente difensore della collegialità, su cui ha scritto una tesi, è uno dei principali rappresentanti dell’Istituto per le Scienze Religiose di Bologna o «scuola di Bologna». Questo Istituto si richiama al continuo superamento del concilio Vaticano II, considerato come un momento chiave dell’evoluzione della Chiesa, evoluzione giudicata irreversibile.

La nomina del nuovo Prefetto avviene in un momento in cui la stampa italiana ha rivelato che la riforma della Curia dovrebbe porre la «Propaganda fide» al primo posto tra i dicasteri della stessa Curia, anche prima della Congregazione per la Dottrina della Fede: il che costituirebbe una vera soluzione di continuità nello schema curiale tradizionale.






dicembre 2019
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