“Le chiese come i mercati, restino aperte”

Coronavirus, Torino:

L'Arcivescovo Mons. Nosiglia e la sindaca Appendino

a pregare la Madonna della Salute




Articolo pubblicato dal quotidiano  La Stampa
giovedì 27 febbraio 2020, pagina 48




Torino. l'Arcivescovo Mons. Cesare Nosiglia e la sindaca Chiara Appendino
al Santuario della Madonna della Salute



L’Arcivescovo affida la città nel tempo del corona virus, e le due famiglie colpite dalla malattia, alla benevolenza della Madonna. Ma dopo la preghiera sottolinea anche che «le restrizioni dovrebbero essere pensate un po’ meglio» e si augura che «Domenica prossima le Messe possano essere celebrate».
Davanti alla statua della Signora della Salute, che l’8 settembre di ogni anno viene portata in processione nelle strade di Borgo Vittoria, monsignor Cesare Nosiglia prega: «Vogliamo credere e sperare fermamente che anche questo momento tu ti mostrerai Madre di misericordia e ricca di grazia per tutti quelli che soffrono a causa di questa malattia, ma anche per chi nella città e nella regione esercita una precisa responsabilità di guida e di orientamento della cittadinanza. Aiuta i medici e gli operatori sanitari nel loro delicato compito di sostegno a chi a loro ricorre per ogni eventuale bisogno e necessità».

Al suo fianco c’è la sindaca Chiara Appendino in fascia tricolore. «Sono qui in forma ufficiale, perché chi avrebbe voluto partecipare a questo momento e non ha potuto farlo a causa delle attuali restrizioni, tramite il sindaco possa esserci».

Tra le grandi navate del Santuario della Salute, concluso il Rosario, l’Arcivescovo precisa il suo punto di vista sul coinvolgimento della Chiesa nelle limitazioni imposte dall’ordinanza regionale: «Non voglio fare polemica, ma riguardo alle Messe feriali, a cui partecipano poche persone, anziani soprattutto, vorrei che si tenesse in considerazione che il momento della preghiera è utile, specie per loro che sono i più esposti». E aggiunge: «In questa chiesa mi dicono che alle Messe feriali ci sono 15-20 persone al massimo, mentre qui davanti, al mercato, ne circolano centinaia. E i supermercati sono aperti. Allora vuol dire che è più importante il denaro… Certo, è un servizio utile, bisogna mangiare, non si possono chiudere le botteghe. Però anche la Messa, per chi ci va, è un servizio utile. Le restrizioni dovrebbero essere un po’ meglio».

L’Arcivescovo ha ricordato i passi fatti: «Domenica avevamo già tolto gli oratori, il catechismo, avevamo detto che a Messa l’Ostia si deve dare in mano, che non si deve fare il segno della pace. La Messa, per quelli che ci vogliono andare, è stato un sacrificio».
Quanto alla possibilità di celebrare i funerali in chiesa «Sono più partecipati, posso capire, anche se sono i momenti più importanti della vita di un paese. In città magari meno, ma nei paesi… Io stesso ho fatto il funerale di un prete a Susa, al cimitero. Mi adeguo».

Sulla domenica Nosiglia insiste: «E’ troppo importante. In Lombardia, dove i casi sono tanti, evidentemente è necessario sospendere, ma i vescovi del Piemonte non sono assolutamente d’accordo sul non celebrare e io per primo.».
L’ordinanza dovrebbe essere rivista sabato. «Vedremo, dipenderà da cosa decide il Governo. Tra l’altro noi abbiamo tolto le Ceneri nel giorno giusto, dobbiamo recuperarle Domenica. Inizia la Quaresima, è una Domenica importante, significativa. Chiedo alle Istituzioni che tengano in considerazione il fatto che la dimensione religiosa non è superflua. Dà forza, coraggio. Trovarsi insieme a pregare dà speranza».



febbraio 2020
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